È ora di dire basta alla "giurisdizione dal lungo braccio" che calpesta il diritto internazionale
Giorni fa il Congresso statunitense ha dato il via libera al “Disegno di legge 2019 sui diritti umani e la democrazia ad Hong Kong” che, con il pretesto della “democrazia” e della “libertà”, costituisce una brutale ingerenza negli affari interni della Cina e viola gravemente il Diritto internazionale e le norme fondamentali che regolano le relazioni internazionali. Ciò consente al mondo di vedere ancora una volta con chiarezza l'egemonismo e la politica di potere degli Stati Uniti, e rende la comunità internazionale ancora più disgustata dall'arroganza della "giurisdizione dal lungo braccio" americana e dal calpestamento dello Stato di diritto.
Il Disegno di legge richiede all’amministrazione degli Stati Uniti di valutare lo stato della "autonomia", della "democrazia" e dei "diritti umani" a Hong Kong ogni anno, in modo da decidere se concedere a Hong Kong un trattamento economico e commerciale adeguato, o persino comminare sanzioni contro funzionari o enti governativi.
Dal giorno del suo ritorno alla patria, Hong Kong è stata reintegrata nel sistema di governance nazionale. I diritti e le libertà fondamentali di cui godono i residenti di Hong Kong in conformità con la legge sono pienamente garantiti dalla Costituzione, dalla Legge fondamentale e dalle leggi locali della regioni ad amministrazione speciale. Questo è un fatto oggettivo riconosciuto da qualsiasi persona priva di pregiudizi.
Gli affari di Hong Kong sono prettamente affari interni della Cina. Secondo quanto sancito dal Diritto internazionale e dalle norme fondamentali, nessun paese, organizzazione o individuo ha il diritto di interferire negli affari di Hong Kong.
Sicuramente i politici statunitensi conoscono bene questi standard internazionali, ma fanno finta di non capirli, usando quasi ogni mezzo per violare il diritto internazionale e le norme di base delle relazioni internazionali, provocando agitazione a Hong Kong e, sostenendo i criminali violenti radicali, rivelando in maniera palese la loro intenzione di creare il caos a Hong Kong e contenere la Cina. In un momento critico della situazione a Hong Kong, il Congresso degli Usa ha rapidamente promosso il processo legislativo interno e ha tentato di continuare ad attuare la sua "giurisdizione dal braccio lungo", che danneggerà senza dubbio gli interessi di tutte le parti, inclusi i loro.
Ogni comportamento sconsiderato di alcuni americani sta consumando il credito del proprio paese e accelerando la decadenza degli Usa. La loro “cieca fiducia” nella “governance dal braccio lungo” è destinata a schiantarsi contro un muro. La Cina rispondere risolutamente alle interferenze negli affari di Hong Kong. Alla fine costoro potranno solo vergognarsi delle loro azioni e resteranno per sempre macchiati dall’infamia commessa.