Adottando “due pesi e due misure” gli Usa danno la zappa sui piedi da soli

2019-11-21 21:17:07
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Giorni fa, il Senato del Congresso statunitense ha dato il via libera al “Disegno di legge 2019 sui diritti umani e sulla democrazia ad Hong Kong”, che costituisce una brutale ingerenza negli affari interni della Cina, viola gravemente il Diritto internazionale e le norme fondamentali che regolano le relazioni internazionali. Per questo motivo la Cina condanna risolutamente e si oppone fermamente a tale comportamento. Tale prepotente “giurisdizione dalle lunghe braccia” non avrà successo e rivela nuovamente che l’adozione di “due pesi e due misure” da parte degli Usa rappresenta un comportamento ipocrita e spregevole.

In veste di unica superpotenza del mondo, gli Stati Uniti adducono da lungo termine la cosiddetta democrazia, libertà e diritti umani come pretesto per il loro egemonismo e la loro politica di potenza. Dalla Penisola balcanica al Medio Oriente, dall’Afghanistan alla Siria, negli ultimi 20 anni gli Stati Uniti hanno lanciato oppure provocato diverse guerre ingiuste per cosiddette “cause nobili”, creando catastrofi umanitarie le cui conseguenze negative sono visibili ancora oggi.

Di fronte al disordine portato dall’emendamento ad una legge scoppiato cinque mesi fa, alcuni politici americani hanno adottato un’altra volta la logica dei “due pesi e due misure”. Hanno ignorato deliberatamente gli atti illegittimi dei criminali radicali e violenti, incontrato e sostenuto apertamente i “capi indipendentisti di Hong Kong”, hanno addirittura puntato il dito contro le forze dell’ordine della regione, diffamandole per aver commesso “atti di violenza”; come possono definire il loro comportamento una difesa della democrazia, dei diritti umani e della libertà?

Va detto che la polizia statunitense ha trattato in modo duro il fenomeno di “Occupy Wall Street”, le Rivolte di Baltimora nello Stato del Maryland e le manifestazioni a Portland nello Stato dell’Oregon. Segli incidenti criminali radicali e violenti avvengono negli Stati Uniti, la polizia americana può imporre severe sanzioni e punizioni! In tal caso politici americani descriveranno questi disordini come qualcosa di positivo?

Recentemente, si sono verificate le sommosse in Catalogna, definitesi come la replica delle “esperienze di Hong Kong”; in questo caso il governo americano, che continua a difendere gli atti di criminali radicali e violenti a Hong Kong, ha invece scelto di restare in silenzio.

Il popolo di Hong Kong vive in una regione ad amministrazione speciale, e la amministra con un alto livello di autonomia sin dal suo ritorno alla madrepatria, in accordo al principio di “Un Paese, due Sistemi”. Tale principio è attuato con successo, per questo il popolo di Hong Kong gode di più ampia democrazia e libertà rispetto ad ogni altro periodo storico. Gli Stati Uniti non hanno nessun diritto e qualifica di interferire negli affari di Hong Kong!

Invitiamo le personalità statunitensi che si sono pronunciate su questo tema a non insistere nel gioco pericoloso di “due pesi e due misure”. Ciò non aiuterà a realizzare il loro obiettivo politico, al contrario, comprometterà l’immagine e la reputazione del loro Paese e con tale comportamento non faranno altro che darsi da soli la zappa sui piedi.

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