La Cina è da sempre una forza positiva per la salvaguardia della sicurezza cerealicola mondiale

2019-10-15 20:46:39
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Lunedì 14 ottobre, il governo cinese ha reso noto il libro bianco intitolato Sicurezza cerealicola della Cina, in cui ha esplicitato in modo approfondito la strategia di sicurezza cerealicola del Paese, dimostrato pienamente il contributo positivo da esso offerto alla salvaguardia della sicurezza cerealicola mondiale e alla promozione dello sviluppo congiunto, ed avanzato politiche e proposte per affrontare le future questioni cerealicole del Paese.

Nel 1995, Lester Brown, autore americano, pubblicò un libro intitolato “Who will feed China?” in cui si prevedeva che, giunta nel 2030, la Cina avrebbe dovuto affrontare la scarsità di fornitura cerealicola e che ciò avrebbe anche costituito una grave minaccia per la sicurezza cerealicola mondiale. Il libro bianco ha risposto con forza esponendo i fatti, ovvero che 1,4 miliardi di cinesi non costituiscono una minaccia alla sicurezza cerealicola mondiale ed hanno anzi creato un miracolo nel garantire con risorse limitate la sicurezza cerealicola al Paese più popoloso del mondo.

Secondo quanto reso noto dal libro bianco, attualmente, il volume di produzione cerealicola della Cina rappresenta circa il 25% del volume totale della produzione mondiale, e il volume del possesso di cereali pro capite della Cina ha superato la media mondiale. Nel 2018, il tasso di autosufficienza di cereali del nostro Paese ha superato il 95%.

La ragione fondamentale per cui abbiamo raggiunto enorme successo nella garanzia della sicurezza cerealicola risiede nel fatto di aver stabilito una strategia nazionale di sicurezza cerealicola incentrata sul nostro Paese, basata sulla situazione domestica e con garanzia della capacità produttiva, importazione moderata e sostegno tecnico-scientifico, tramite cui la Cina ha percorso la strada della sicurezza cerealicola con caratteristiche cinesi.

Nel concentrarsi sul proprio sviluppo, la Cina ha continuato ad ampliare l’apertura all’estero e la cooperazione internazionale, offrendo positivi contributi alla sicurezza cerealicola mondiale.

Va detto in primo luogo che il mercato cerealicolo della Cina è più aperto, e a riprova di questo è il fatto che vi sono sempre più imprese a capitale estero che sono entrate nel mercato cinese svolgendo affari e cooperazioni in modo sempre più ampio e approfondito; un altro esempio è il taglio significativo dei dazi doganali sui cereali importati come grano, mais e riso.

In secondo luogo, la Cina ha sempre insistito nel condividere risorse ed esperienze nella sicurezza cerealicola con il mondo, in particolare con i paesi in via di sviluppo. A partire dal 1996, la Cina ha organizzato ed attuato insieme alla FAO una ventina di progetti di cooperazione multilaterale Sud-Sud. Il riso ibrido della Cina ha fatto il suo ingresso in decine di paesi, con una superficie pari a 7 milioni di ettari coltivati all’anno. La FAO ha stabilito il riso ibrido come prima scelta per risolvere la scarsità cerealicola dei paesi in via di sviluppo.

La sicurezza cerealicola del mondo si trova ancora ad affrontare gravi sfide, vi sono oltre 800 milioni di persone che soffrono la fame. A tale proposito, la Cina ha avanzato una proposta in quattro punti: innalzare la capacità di produzione cerealicola, rafforzare la gestione delle riserve e per i casi d’emergenza, istituire un moderno sistema di circolazione cerealicola, salvaguardare positivamente la sicurezza cerealicola del mondo. Si tratta della saggezza e del piano cinesi della strada di sicurezza cerealicola con caratteristiche cinesi che abbiamo contribuito al mondo, dimostrante la nostra attiva partecipazione alla governance di questo settore in base al pieno rispetto dei regolamenti dell’Omc e la nostra determinazione di eliminare insieme agli altri paesi la fame e la povertà dal nostro pianeta.

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