Insistere sui punti in comune mettendo da parte le divergenze, il giusto approccio pragmatico per risolvere i problemi

2019-10-12 10:45:25
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Venerdì 11 ottobre a Washington si è concluso l’11esimo turno delle consultazioni economico-commerciali di alto livello tra Cina e Usa. Negli ultimi due giorni, sotto la guida dell'importante consenso raggiunto tra i leader dei due paesi, le due parti hanno tenuto discussioni franche, efficienti e costruttive sulle questioni economiche e commerciali di comune interesse. Le due parti hanno compiuto progressi sostanziali in vari settori, tra cui l'agricoltura, la tutela della proprietà intellettuale, il tasso di cambio, i servizi finanziari, l’ampliamento della cooperazione commerciale, il trasferimento delle tecnologie e la risoluzione delle controversie. Le due parti hanno discusso inoltre dell’organizzazione delle prossime consultazioni ed hanno concordato di lavorare insieme fino al raggiungimento di un consenso finale.

Questo risultato è senza dubbio positivo e dimostra che la Cina e gli Usa hanno fatto un passo in avanti verso la soluzione dei problemi adottando un atteggiamento ragionevole e pragmatico, evitando un’ulteriore escalation e diffusione delle frizioni commerciali, conformandosi con il loro comportamento alle richieste dell’opinione pubblica e alle aspettative della comunità internazionale.

Roma non è stata costruita in un giorno. Dopo più di un anno di alti e bassi nei rapporti bilaterali, le due parti dovrebbero essere consapevoli che il metodo più pragmatico e concreto per risolvere i problemi è insistere sui punti in comune mettendo da parte le piccole divergenze, raggiungendo un consenso nelle questioni in cui le differenze sono minori, iniziando a risolvere i problemi più facili per poi passare a quelli difficili, così da accumulare gradualmente vari consensi in diverse fasi fino al raggiungimento di un accordo finale.

Prendiamo l’esempio dei prodotti agroalimentari. Pechino e Washington hanno una forte complementarietà nel settore, e lo sviluppo del commercio agricolo corrisponde agli interessi comuni. Ogni anno la Cina fa affidamento sulle importazioni per soddisfare all’incirca il 90% del suo fabbisogno di soia e di recente, come conseguenza delle tensioni nel rapporto tra domanda e offerta, si sono registrate forti pressioni che hanno fatto aumentare i prezzi della carne suina. Tenendo conto delle regole del mercato e di quelle della WTO, l’acquisto da parte cinese di una certa quota di prodotti agroalimentari dagli Stati Uniti, tra cui la soia e la carne suina, non solo aiuta gli Stati Uniti a dissolvere le loro preoccupazioni sulle differenze della bilancia commerciale tra i due Paesi, ma va anche a colmare delle carenze del mercato interno cinese, mantenendo i prezzi di mercato a un livello ragionevole e promuovendo l’up-grade della struttura industriale cinese.

Un altro esempio riguarda il tasso di cambio. In diverse occasioni internazionali, la Cina ha più volte ribadito che aderisce al sistema del tasso di cambio dipendente dal mercato, e che non si serve della svalutazione del tasso di cambio a fini competitivi, né affronta le turbolenze esterne come gli attriti commerciali con lo strumento del tasso di cambio. Tutto ciò corrisponde esattamente ai timori dell’amministrazione Trump. Il tasso di cambio concerne strettamente al commercio internazionale e i progressi pratici ottenuti in tal senso dalle due parti favoriscono ulteriori trattative relative ad altre questioni.

La storia è uno specchio della realtà. Se si guarda al passato, nei quarant'anni trascorsi dall’allacciamento delle loro relazioni diplomatiche, tra Cina e Stati Uniti c’è stata cooperazione, competizione e perfino qualche crisi. Ma grazie alla loro perseveranza nel voler cercare punti in comune, mettendo da parte le differenze e ricercando in maniera pragmatica il massimo consenso accantonando temporaneamente le controversie, le due parti sono riuscite a istituire un quadro per la riconciliazione. Anche oggi la chiave per progredire nelle consultazioni economiche e commerciali sino-americane consiste in questo approccio pragmatico.

La Cina considera sempre il problema da una prospettiva strategica in un’ottica di lungo periodo, consapevole del fatto che la cooperazione reca beneficio a entrambi i paesi, così come per entrambe le parti è dannoso lo scontro. La Cina è intenzionata a risolvere i problemi attraverso le consultazioni e la cooperazione con un atteggiamento calmo, ma non farà mai concessioni su importanti questioni di principio ed è pronta ad affrontare qualsiasi evenienza.

In questo momento storico cruciale, in cui si è da poco celebrato il settantesimo anniversario della fondazione della Nuova Cina, i cinesi sono più consapevoli che mai che lo sviluppo si conquista con fatica, ed è chiaro loro che nulla è più importante di occuparsi nel migliore dei modi dei propri interessi. Indipendentemente da come la situazione possa cambiare, la Cina continuerà ad approfondire le riforme, espandere l'apertura e raggiungere uno sviluppo economico di alta qualità, così da poter rispondere ai cambiamenti con la stabilità.

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