Bali: colloquio tra Wang Yi e Blinken
Sabato 9 luglio, ora locale, il consigliere di Stato e ministro degli Esteri cinese Wang Yi, dopo aver presenziato alla riunione dei ministri degli Esteri del G20 a Bali, in Indonesia, ha avuto un colloquio con il segretario di Stato americano Antony Blinken. Le due parti hanno avuto una comunicazione “completa, approfondita, franca e a lunga durata” sulle relazioni bilaterali e su questioni internazionali e regionali di interessi comuni. Entrambe le parti ritengono che questo dialogo sia sostanziale e costruttivo, che aiuterà a migliorare la comprensione reciproca e a ridurre i malintesi e le valutazioni errate e ad aprire la strada a futuri scambi a livello più alto tra i due paesi.
Per l’occasione, Wang Yi ha affermato che attualmente le relazioni tra Cina e Stati Uniti non sono ancora uscite dalla difficile situazione creata dalla precedente amministrazione statunitense e stanno persino incontrando sempre più sfide; il motivo fondamentale consiste nel fatto che gli Stati Uniti hanno un problema nella percezione della Cina e di conseguenza la sua politica sulla Cina ha deviato naturalmente dalla strada giusta. Wang Yi ha rilevato che il principio fondamentale per sollevare le relazioni bilaterali dalla palude è quello di attuare seriamente il il consenso raggiunto dai due capi di Stato. Inoltre, Wang Yi ha esposto in modo esauriente la severa posizione cinese sulla questione di Taiwan, chiedendo che la parte statunitense sia cauta nelle sue parole e azioni: non debba inviare segnali sbagliati alle forze di “indipendenza di Taiwan”, non debba sottovalutare la ferma determinazione del popolo cinese per salvaguardare la sovranità territoriale e non debba commettere errori sovversivi che rovinino la pace nello Stretto di Taiwan.
Dal canto suo, Blinken ha presentato la politica degli Stati Uniti nei confronti della Cina, dicendo che la parte statunitense non cerca una “nuova guerra fredda” con la Cina, non mira a cambiare il sistema cinese, non sfida lo status di governo del PCC, non contiene la Cina, non sostiene l’indipendenza di Taiwan e non cerca di cambiare l’attuale situazione dello stretto di Taiwan. Gli Stati Uniti si impegnano a gestire i fattori di rischio nelle relazioni bilaterali e sono aperti alla cooperazione con la Cina.