“The Hill”, le continue azioni anti-Cina non migliorano le capacità competitive statunitensi
Il 17 febbraio il giornale politico statunitense “The Hill” ha pubblicato sul suo sito un articolo intitolato “Bucking the anti-China trend”, che sostiene che i politici di Washington dovrebbero smettere di usare la Cina come capro espiatorio per la propria incapacità di risolvere i problemi interni, nonché di fomentare il razzismo anti-asiatico in una società già divisa come quella statunitense.
L’articolo afferma che la Camera dei Rappresentanti ha approvato "The America Competes Act of 2022" all'inizio di febbraio con 222 voti favorevoli e 210 contrari, stanziando circa 350 miliardi di dollari per il sostegno al settore dei semiconduttori, alla catena di approvvigionamento, alla ricerca scientifica e all’innovazione. Tuttavia, tale bozza include anche una lunga lista di mozioni sui cosiddetti “problemi cinesi”, che propongono azioni contro la Cina in ambito geopolitico, di sicurezza e ideologico.
Nell’articolo si osserva inoltre che, nell’attuale, tossica atmosfera politica, ci vogliono coraggio e saggezza per lottare contro la tendenza anti-Cina e per fare qualcosa di positivo per promuovere la cooperazione tra USA e Cina. Americani e cinesi hanno molti interessi comuni e sono disposti a lavorare insieme. Essere anti-cinesi non è nell'interesse degli Stati Uniti, né li aiuterà a migliorare la propria competitività .