Ambasciatori cinese e russo in Usa, si oppongono insieme al cosiddetto “Democracy Summit”
Dal 9 al 10 dicembre gli Stati Uniti ospiteranno in modalità online il “Democracy Summit”. A scegliere la lista finale del vertice, il team di Biden, che ha identificato chi può e chi non può assistere, quali sono i “paesi democratici” e quali non lo sono. Questa tipica mentalità da guerra fredda non farà altro che portare rivalità e contraddizioni ideologiche nel mondo e creerà nuove divisioni. Questa tendenza ostacola lo sviluppo del mondo moderno; non può impedire la formazione di una struttura globale di multilateralismo, ma potrebbe interferire con questo processo oggettivo.
Il 27 novembre, in merito al suddetto summit, l’ambasciatore cinese negli Stati Uniti Qin Gang e l’ambasciatore russo negli Stati Uniti Anatoly Antonov hanno osservato in un articolo congiunto che il cosiddetto “Democracy Summit”, che sarà tenuto dagli Stati Uniti, è pieno di considerazioni da guerra fredda, alle quali Cina e Russia si oppongono fermamente. L’articolo chiede di fermare la fomentazione di divisioni e scontri sotto la bandiera della “diplomazia dei valori”; invita i vari paesi al rispetto reciproco e alla cooperazione win-win nelle relazioni internazionali; esorta inoltre a promuovere la coesistenza armoniosa tra paesi con diversi sistemi sociali, ideologie, storie, culture e livelli di sviluppo.