New York Times: “non bisogna affrettarsi a mettere in discussione gli impegni della Cina sul cambiamento climatico”
Secondo un articolo pubblicato dal New York Times il 7 novembre, alcuni ambientalisti hanno già puntato il dito contro gli impegni climatici della Cina. Questo dopo che la Cina ha chiuso migliaia di miniere di carbone e ha annunciato un blocco ai finanziamenti dedicati al carbone all’estero. Tuttavia, recenti carenze di energia hanno costretto la Cina ad aumentare la propria produzione di carbone.
Secondo l’articolo, il mondo si trova in una crisi climatica di cui ogni paese ha una propria responsabilità. La riduzione della dipendenza dal carbone è sempre stata una delle basi della politica climatica cinese, e la Cina si sta lentamente allontanando dalla sua dipendenza da esso: nel 2009 il consumo di carbone rappresentava oltre il 70% del suo consumo totale di energia, mentre nel 2020 tale cifra si è ridotta a circa il 57%. Questo cambiamento comporta tuttavia diverse sfide per il Paese: un aumento inaspettato della domanda di energia e una carenza di fonti di energia rinnovabile hanno portato a carenze energetiche in oltre metà delle province cinesi. In risposta, la Cina ha richiesto un aumento della produzione di carbone - ma questo non dovrebbe essere visto come un deliberato tradimento degli impegni climatici assunti. L’aumento della produzione di carbone è solo il tentativo della Cina di promuovere una transizione energetica più sicura e giusta.