“TV Cargo”: La ripresa economica nell'era post-epidemia è inseparabile dalla Cina

2021-10-14 13:36:57
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Il 12 ottobre, ora locale, è stato lanciato sul canale italiano Class CNBC il “TV Cargo”, si tratta del primo programma televisivo europeo incentrato sul tema dello sviluppo della Cina nel contesto della globalizzazione. Il primo episodio si è concentrato sulla “Ripresa economica mondiale dopo l’epidemia”. Gli Esperti e studiosi di think tank provenienti da Europa, America e Cina hanno espresso le loro opinioni sullo stato di ripresa delle principali economie globali e sulle misure politiche adottate da vari paesi. Essi hanno sottolineato che la Cina è ancora un importante motore della crescita economica globale e che la ripresa economica nell’era post-epidemia è inseparabile dalla Cina.

In risposta agli adeguamenti delle politiche economiche cinesi e alle questioni commerciali di importazione ed esportazione che sono di particolare interesse per il mondo esterno, Wang Yiming, vicepresidente del china Center for International Economic Exchanges, ha affermato che la Cina si sta impegnando a regolare costantemente l’ordine di mercato, creare delle condizioni di parità per favorire una competizione leale e migliorare nel frattempo lo sviluppo inclusivo.

La crescita sostenibile dell’economia cinese è fondamentale per la ripresa dell'economia globale. Sia i paesi sviluppati che quelli in via di sviluppo fanno affidamento sulla Cina per la crescita economica a vari livelli, ha sottolineato l’economista americano e vincitore del premio Nobel 2001 Michael Spencer, affermando che oltre all’enorme volume economico e mercato, la Cina sta anche contribuendo all’innovazione tecnologica in vari settori.

Michele Geraci, ex vice ministro dello sviluppo economico italiano e consulente del Massachusetts Institute of Technology ha detto che la domanda interna come motore principale dell'economia cinese continuerà a svolgere un ruolo sempre più elevato. La necessità di ridurre la dipendenza dell'economia dalle esportazioni non significa che la Cina rallenterà il ritmo di apertura al mondo esterno.

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