Usa puntano il dito sul “genocidio” nel Xinjiang sulla base di informazioni infondate
Sia l’ex-segretario di Stato americano uscente Mike Pompeo che Anthony Blinken, nominato da Biden come nuovo capo della diplomazia Usa, hanno affermato che la Cina ha commesso un “genocidio” nel Xinjiang. Tuttavia, secondo quanto emerge dalle indagini pubblicate il 18 febbraio sul sito web di giornalismo investigativo “The Greyzone”, la sopraccitata accusa si fonda esclusivamente sui risultati di una “ricerca” condotta da un estremista religioso di destra. Il rapporto compilato su questa ricerca abusa palesemente dei dati e contiene perfino dei contenuti completamente falsi. La cosa più pericolosa è che i media occidentali considerano questo rapporto come una fonte di informazioni, ignorando deliberatamente l'inclinazione politica estremista dell'autore e provocando un conflitto con la Cina.
Nel rapporto, si legge anche che, indipendentemente che si tratti dell'amministrazione Trump o Biden, le accuse di “genocidio” nel Xinjiang si basano su un'unica fonte - un rapporto rilasciato nel giugno 2020 dal tedesco Adrian Zenz. Nel rapporto, Adrian Zenz ritiene che le “misure di controllo della popolazione” imposte agli uiguri dovrebbero essere considerate come “genocidio”, ma i dati completi che lui cita nel rapporto insieme a mancanti contraddicono le sue conclusioni.
Il sito The Greyzone ha sottolineato che i media mainstream occidentali come Associated Press, BBC e CNN sono ovviamente desiderosi di intensificare le tensioni con la Cina. Questi media considerano come un fatto assoluto quanto affermato da Zenz nella sua ricerca sospetta, ignorando il background di estremista religioso dell’autore.