Preoccupazioni europee sul caso violento del Congresso USA
I caos verificatosi una settimana fa presso il Congresso americano non solo ha provocato un’escalation delle tensioni all’interno degli USA, ma sta preoccupando anche gli alleati dell’altra sponda dell’Atlantico.
Intervistato da CGTN, Barthélémy Courmont, professore della Contemporary History and International Relations at the Catholic University of Lille, ha osservato che l’attacco e la minaccia alle autorità statunitensi hanno generato timore per il futuro della democrazia americana. Lo studioso francese ha spiegato che la democrazia americana è stata lacerata, e la ferita rimarrà anche dopo il mandato di Trump.
Anche Nathalie Tocci, direttrice dell’Istituto di Affari internazionali, durante un dibattito in videoconferenza organizzato da Formiche.net, ha espresso la stessa posizione: “Questi avvenimenti possono essere letti come il culmine di un processo in corso da vari anni, che ha origini antiche, che potrebbe sancire la crisi irreversibile della democrazia Usa o piuttosto marcare un passo importante verso un nuovo inizio, un nuovo rilancio”. Dal canto suo, l’ex ambasciatore d’Italia negli USA Giovanni Castellaneta sostiene che si tratta di un atto reso più semplice dai social che hanno permesso a certi gruppi, sempre esistiti negli Usa, di essere più uniti dal deep web o dark web, i quali garantiscono una circolazione di idee che permette, a una minoranza come questa, di poter apparire come un movimento politico.