Comunità internazionale condanna il ritiro degli Usa dall’OMS

Nonostante la continua crescita del numero delle persone infette da Covid-19, il governo statunitense ha avviato ufficialmente il processo del ritiro dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, suscitando forti critiche da parte della comunità internazionale. Le varie parti ritengono che il ritiro degli Usa rappresenti un altro esempio dell’unilateralismo perseguito dal governo statunitense, che non solo danneggia i suoi propri sforzi per rispondere alla pandemia, ma che costituisce anche un grave attacco alla solidarietà globale in un quadro di cooperazione anti-epidemica.

L’8 luglio, il ministro della Sanità tedesco, Jens Spahn ha reso noto che l’importanza dell’OMS è indiscutibile e che il determinato ritiro degli Usa costituisce un ostacolo al processo di cooperazione internazionale.

Il capo redattore del periodico medico “The Lancet”, Richard Horton, ha affermato che la decisione del ritiro dall’OMS presa dal governo statunitense è stato un atto di violenza contro la popolazione del mondo, contro la quale l’ambiente scientifico e medico degli Usa dovrà lottare con fermezza.

Sempre il giorno 8, sui social network il ministro della Salute italiano, Roberto Speranza, ha definito la scelta del governo statunitense “grave e sbagliata”.