Ricerca Usa: casi d’infezione confermati potrebbero essere solo “punta dell’iceberg”

2020-04-25 20:33:33
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Citando un funzionario di New York, la rivista americana “Time” ha riferito nell’edizione del 23 aprile che sempre più prove dimostrano che il numero dei cittadini di New York contagiati dal Covid-19 supera di molto la quota confermata dalle analisi di laboratorio.

Durante una conferenza stampa del 23 aprile, il governatore dello stato di New York Andrew Cuomo ha affermato che da una ricerca condotta su un campione di oltre 3.000 individui nello stato di New York emerge che quasi il 14% di loro ha sviluppato anticorpi al Covid-19; ciò significa che hanno già contratto il coronavirus in precedenza. Dei 3.000 individui, circa 1.300 provengono dalla metropoli di New York, con la positività agli anticorpi che sale qui al 21%. Cuomo ha aggiunto che se la proporzione registrata sul campione preso in esame dovesse riflettere il tasso d’infezione reale, nello stato di New York potrebbero esserci 2,7 milioni di persone contagiate dal Covid-19.

Finora, nello stato di New York sono stati registrati 263 mila casi d’infezione, con 142 mila casi nella sola metropoli di New York. Secondo il commissario della Sanità newyorkese, Oxiris Barbot, questa cifra è solamente la punta dell’Iceberg, e non è possibile conoscere il numero reale dei casi d’infezione. “Se qualcuno mi dicesse che forse un milione di cittadini di New York hanno contratto il nuovo coronavirus, non mi stupirei affatto”, ha detto.

Secondo la rivista “Time”, di recente diverse città americane stanno intensificando le attività di ricerca, con l’intenzione di rendersi conto come si è diffusa l’epidemia nel Paese. Secondo un reportage del “New York Times”, un team di ricercatori della Northeastern University dello stato del Massachusetts, ha dichiarato giorni fa che all’inizio di febbraio scorso, quando tutto il mondo aveva lo sguardo fisso sulla Cina, l’epidemia forse si era già diffusa in alcune città americane, “seppellendo” la fonte dell’infezione in molti luoghi.

Il 22 aprile, durante una conferenza stampa nello stato della California, il governatore Gavin Newsom ha confermato questa tesi, dichiarando che ha già chiesto a persone specializzate di procedere a nuove verifiche nell’intero stato sui casi di morte connessi al Covid-19, sottolineando che il primo decesso potrebbe risalire al mese di dicembre 2019.

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