Cina, nuove critiche alla politica Usa: “mettete da parte l'atteggiamento da "insegnante"
Durante la conferenza stampa ordinaria del 31 maggio, il portavoce del ministero degli Esteri cinese, Zhao Lijian, ha nuovamente criticato le recenti esternazioni del Segretario di Stato americano Blinken sulla politica cinese. Il portavoce ha esortato gli Usa ad affrontare i propri problemi in materia di diritti umani e di mettere da parte il loro comportamento da "insegnante".
In risposta alle osservazioni diffamatorie di Blinken sulla questione del Xinjiang, del Tibet e di Hong Kong, Zhao Lijian ha affermato che le parole del segretario Blinken hanno gettato fango sulla Cina accusandola di cosiddetto "genocidio", di "crimini contro l'umanità" e di aver costituito dei "campi di detenzione” nella regione del Xinjiang. Il portavoce ha definito queste affermazioni "vere e proprie menzogne epocali” ed ha aggiunto che la Cina ha ripetutamente confermato la verità con i fatti. Zhao Lijian ha poi detto che nei 70 anni trascorsi dalla liberazione pacifica del Tibet, la regione ha registrato prosperità economica, armonia sociale e un fiorente situazione di sviluppo dal punto di vista religioso e culturale. Inoltre, dopo l'attuazione della legge sulla sicurezza nazionale di Hong Kong, quello che singoli politici statunitensi definiscono un "bel paesaggio" è diventato storia.
Il portavoce ha infine chiesto agli Stati Uniti di rispettare realmente la sovranità, la sicurezza e gli interessi di sviluppo della Cina, di non fabbricare e diffondere menzogne e dicerie per infangare e diffamare la Cina e di non usare le cosiddette questioni dei diritti umani per interferire negli affari interni del paese.