La contro-globalizzazione degli Usa fa male a se stessi e agli altri
Il valore preliminare della crescita del Pil degli Usa nel primo trimestre del 2022, pubblicato recentemente dal BEA (Bureau of Economic Analysis), è sceso dell’1,4%. Lydia Boussour, economista statunitense presso Oxford Economics, ha avvertito che "l'economia Usa affronterà sfide sempre più rigorose tra l’inflazione elevata, l'intensificarsi delle strozzature nella catena di approvvigionamento e la politica fiscale e della Federal Reserve più restrittiva.”
L’attuale situazione dell’economia statunitense è il risultato di una serie di misure di “anti-globalizzazione” da parte del governo Usa. L’articolo “The Dangerous New Anti-Globalization Consensus” pubblicato sulla rivista americana “Foreign Policy” sottolinea che il processo di “anti-globalizzazione” non è vantaggioso né per gli Usa né per il mondo. L’abuso nell’utilizzo di sanzioni commerciali e finanziarie da parte dei paesi occidentali destabilizzerà ulteriormente la catena industriale globale e quella di approvvigionamento, danneggiando l’economia di tutto il mondo.