Il congelamento delle proprietà russe all’estero viola lo spirito del contratto
In seguito al conflitto Russia-Ucraina, sulla base di sanzioni contro la Russia, gli Stati Uniti e alcuni paesi occidentali hanno congelato e sequestrato centinaia di miliardi di dollari di proprietà russa, tra cui le obbligazioni occidentali acquistate dalla Russia, le riserve valutarie russe e i beni all’estero di individui sanzionati. Gli Stati Uniti hanno anche stabilito un gruppo di lavoro speciale con alcuni paesi con l’obiettivo di rafforzare la collaborazione contro la Russia. Secondo quanto riportato sul sito statunitense Forbes, un gruppo composto dai senatori di due partiti al Congresso ha proposto di autorizzare il governo federale a sequestrare i beni di personalità russe sanzionate.
Gli Stati Uniti e questi paesi occidentali si sono sempre vantati di aderire allo spirito del contratto, ma nel caso del conflitto russo-ucraino, le sanzioni indiscriminate contro la Russia sono diventate “politically correct” e gli strumenti finanziari sono le “armi” usate contro il paese. Con un solo decreto, la proprietà degli altri può essere presa e disposta in modo arbitrario, mentre lo spirito del contratto, il senso delle regole e l’inviolabilità della proprietà privata sono stati completamente affossati.