Cina: ‘Usa riflettano bene sulla questione dei diritti umani’
Il 21 marzo ricorre la Giornata internazionale per l’eliminazione della discriminazione razziale. Per l’occasione il portavoce del ministero degli Esteri cinese Wang Wenbin ha affermato in una conferenza stampa ordinaria tenuta lo stesso giorno che gli Stati Uniti, in qualità di paese firmatario della Convenzione sull’eliminazione di tutte le forme di discriminazione razziale, pur condannando tale discriminazione non hanno adottato misure efficaci per contrastare questo fenomeno sistemico sul loro territorio e questo, secondo il portavoce, equivale a calpestare gli obblighi sanciti dalla Convenzione.
Secondo quanto appreso, durante la 76a riunione commemorativa dell’Assemblea generale dell’Onu nel quadro della Giornata internazionale per l’eliminazione della discriminazione razziale, il rappresentante permanente della Cina presso l’Onu ha confutato le calunnie e risposto agli attacchi contro la Cina mossi dagli Stati Uniti sulla questione del Xinjiang.
In risposta alle domande dei giornalisti, Wang Wenbin ha indicato che di fronte ad un tale record negativo nella garanzia dei diritti umani, gli Stati Uniti non solo non hanno riflettuto sui propri problemi, ma si sono anche considerati come un “paladino” della difesa dei diritti umani, strumentalizzandoli a scopo politico e usandoli come un’arma per interferire ed esercitare pressione su altri paesi. Oltre a fare questo, gli Usa non smettono di criticare la situazione dei diritti umani negli altri paesi, in palese violazione del diritto internazionale e delle norme fondamentali che regolano i rapporti tra gli Stati. Secondo il portavoce, questo modo di agire è decisamente contrario agli sforzi della comunità internazionale per eliminare la discriminazione razziale e rispettare e garantire i diritti umani.