La provocazione dei politici americani è una grande minaccia alla pace e stabilità nello stretto di Taiwan
La commedia politica relativa al cosiddetto “Summit sulla democrazia” inaugurata dagli Usa è portata in scena oggi. Per sostenere le forze che vogliono separare Taiwan dalla Cina, i politici americani hanno espresso spesso le loro opinioni. Ad esempio, il consigliere per la sicurezza nazionale Usa, Jake Sullivan, ha affermato giorni fa che gli Usa faranno di tutto per “ostacolare una unificazione tra il continente cinese e Taiwan attuata con mezzi militari”. L’obiettivo Usa di interferire negli affari interni della Cina appare chiaro.
È facile ricordarsi che gli Usa hanno affermano di impegnarsi nel mettere in atto la politica di “Una sola Cina” e di non sostenere la separazione di Taiwan da quest’ultima, auspicando che lo stretto Taiwan possa mantenersi stabile e pacifico. Tuttavia, allo stesso tempo essi sostengono le forze che vogliono separare Taiwan dalla Cina e che considerano Taiwan come un “Paese”. Dunque, gli Usa non sono affidabili.
I politici americani come Sullivan danneggeranno alla fine gli interessi del loro stesso Paese a causa delle provocazioni sulla questione di Taiwan. Il principio di “Una sola Cina” e i “Tre comunicati congiunti” costituiscono la base politica delle relazioni tra Cina e Stati Uniti e tutti i governi Usa si sono impegnati a rispettarli.
La Cina ha reso chiara la propria posizione: agire con grande trasparenza per mantenere la pace e la stabilità nello stretto Taiwan. Tuttavia, se le forze sostenitrici dell’ “indipendenza di Taiwan” continueranno a provocare o persino oltrepassare la linea rossa, la Cina “sarà costretta ad adottare misure drastiche”. La determinazione cinese a salvaguardare la sovranità e l'integrità territoriale del Paese è irremovibile, e la tendenza all’unificazione della Cina non può essere fermata. Ogni tentativo che cercherà di Taiwan dalla Cina è destinato al fallimento.