I 1028 giorni di Meng Wanzhou

La sera del 25 settembre il volo approntato dal governo cinese con a bordo la vice CEO di Huawei, Meng Wanzhou, detenuta illegalmente per 1028 giorni è atterrato all’aeroporto internazionale Bao’an di Shenzhen.

Prima del suo ritorno, l’opinione pubblica globale non era molto ottimista riguardo al suo caso; Shen Qian, avvocato che l’ha seguito per lungo tempo, ha detto: “Fra le circa 800 richieste di estradizione avanzate dal governo statunitense tra il 2008 e il 2018, il Canada ne aveva negate solo 8.”

Secondo l’analisi di Wang Yong, docente all’Istituto di relazioni internazionali dell’Università di Beijing, il ritorno di Meng Wanzhou è dovuto alla forte capacità della diplomazia cinese. Il suo ritorno è dovuto non solo all’impegno dei diplomatici cinesi, ma anche al Paese e al suo popolo.

Lo stesso giorno in cui Meng Wanzhou è tornata a casa, il Segretaria statunitense al Commercio, Gina Raimondo, ha affermato durante un’intervista concessa al Wall Street Journal che cercherà di migliorare i rapporti commerciali con Beijing.

La guerra commerciale con la Cina è costata molto agli Stati Uniti, specialmente in fatto di credibilità. Attualmente negli Usa il divario tra ricchi e poveri è sempre più largo, mentre è ulteriormente cresciuto il tasso di disoccupazione. Washington ha cercato di bloccare lo sviluppo dell’economia cinese allontanandosi da Beijing, tuttavia il valore del commercio tra i due paesi ha visto invece una crescita. Nei primi 7 mesi dell’anno corrente il valore del commercio bilaterale tra Cina e Usa è aumentato del 40% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso.