Wang Wenbin: le bugie relative al Xinjiang inventate da poche persone saranno smentite dalla verità e dai fatti
Recentemente l’Istituto di Studi Politici Economici e Sociali (Eurispes), l’Istituto Diplomatico Internazionale e il Centro Studi Eurasia mediterraneo (CeSEM) hanno pubblicato congiuntamente un rapporto di ricerca intitolato “Xinjiang, capire la complessità, costruire la pace”. Il responsabile del Rapporto ha detto che non si trova alcuna traccia del cosiddetto “lavoro forzato” o “genocidio” nel Xinjiang e che le accuse dell’Occidente contro Xinjiang non hanno alcun fondamento.
Il 29 giugno nel corso di una conferenza stampa di routine, il portavoce del ministero degli Esteri cinese Wang Wenbin ha detto che tale Rapporto è stato compilato da diversi ricercatori indipendenti e ha ottenuto la firma di decine di persone tra cui studiosi, politici e giornalisti. Il responsabile che ha organizzato la compilazione del Rapporto ha detto che alcuni think-tank, studiosi e testata stampa hanno inventato rapporti falsi sul Xinjiang e accuse infondate, quali hanno causato gravi influenze negative.
Wang Wenbin ha aggiunto che oltre a tale Rapporto, recentemente un’analista di politica e relazioni internazionali del Regno Unito ha pubblicato un articolo nel quale ha svelato l’ipocrisia dei paesi e media occidentali sulla questione delle persone di fede musulmana. Da un lato non è stato espresso alcun rimorso per i crimini commessi negli anni dagli Stati Uniti e dai loro alleati nel mondo islamico; dall’altro proprio questi Paesi hanno accusato puntato il dito senza alcun prova nei confronti della cosiddetta “questione dei diritti umani nel Xinjiang” e hanno cercato di indurre i paesi islamici a criticare la Cina. Si tratta di un doppio standard ridicolo e inaffidabile.