La tracciabilità del Covid-19 non può essere manipolata dalla politica
Alcuni media statunitensi hanno gravemente violato l'etica professionale del giornalismo, lanciando ripetutamente rapporti esca sulla questione della tracciabilità del Covid-19, abbassandosi così a fare da amplificatori di bugie, comportamento che sicuramente ne macchierà in modo indelebile la reputazione.
Questa volta, in un articolo del "Wall Street Journal”, che difficilmente potrà sottrarsi alla responsabilità di averlo pubblicato, ha fatto la sua ricomparsa la "teoria della fuga di laboratorio”. L'unica fonte di questo rapporto pubblicato il 23 maggio sul sito web del giornale, è un "rapporto dell'intelligence statunitense precedentemente non divulgato”; la parola chiave di tutto il rapporto è "intelligence". Tuttavia, esso rimane piuttosto vago in termini di prove a sostegno della sua tesi, ed è pieno di espressioni come “è possibile", che ne rivelano tutta la vacuità.
La "teoria della fuga di laboratorio" è stata smentita dalla ricerca scientifica. Questi organi di informazione americani hanno ignorato la scienza e i fatti e hanno ripetutamente diffuso bugie, il che non solo rappresenta una seria mancanza di etica professionale del giornalismo, ma mina anche l'attuale atmosfera di cooperazione internazionale contro l’epidemia, di cui c’è urgentemente bisogno.
Sfacciata come sempre, in modo flagrante la parte statunitense ricorda ancora una volta alla gente l’egemonia americana.