Il crollo del “faro” statunitense

2021-04-08 19:18:00
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Nel 1991, nel suo discorso sullo stato dell'Unione, l’allora presidente statunitense George W. Bush ha affermato che “gli Usa, in qualità di faro della democrazia, devono irradiare luce in tutto il mondo”. Da quel momento in poi, quella di “Paese faro” è diventata un'altra etichetta degli Usa. Tuttavia, si tratta di un faro che applica l’interventismo all’esterno e interferisce negli affari interni degli altri paesi e rovesciandone i regimi al potere, e provocando una dopo l’altra agitazioni e calamità.

Il 17 marzo, la 46ᵃ sessione del Consiglio per i diritti umani delle Nazioni Unite ha riesaminato i risultati sulla situazione dei diritti umani negli Usa. Molti paesi hanno criticato e accusato gli Stati Uniti per la loro situazione in materia di diritti umani.

Le sanzioni unilaterali imposte dagli Usa a Iran, Cuba, Venezuela, Siria e altri paesi hanno aggravato le crisi umanitarie locali. Gli Stati Uniti, continuando a interferire negli affari interni degli altri paesi o addirittura invadendoli, costituiscono la maggiore fonte di caos che minaccia la pace mondiale.


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