“Disaccoppiamento” USA-Cina, una “pillola velenosa” somministrata alle aziende americane dai politicanti americani
Durante una recente intervista , il leader statunitense ha menzionato ancora una volta l’argomento sul “disaccoppiamento” con la Cina, dicendo che gli Stati Uniti “non devono necessariamente fare affari con la Cina”.
Questa veduta dei politicanti americani è come una “pillola velenosa”, che è stata fortemente respinta dalle aziende americane. Un caso recente è: il governo statunitense ha recentemente emesso un ordine esecutivo, annunciando che dal 20 settembre alle persone e alle società statunitensi sarà vietato condurre qualsiasi transazione relativa a WeChat con la cinese Tencent. Di conseguenza, questo decreto è stato contestato da molte società americane come Apple, Ford, Goldman Sachs, Walmart e P&G. In una teleconferenza con i funzionari della Casa Bianca, più di una dozzina di multinazionali statunitensi hanno sottolineato che vietare l’uso di WeChat potrebbe indebolire la competitività di mercato delle aziende statunitensi nella seconda grande economia mondiale.
Il “Financial Times” ha commentato che a prima vista il divieto amministrativo statunitense sembra sia un “grande colpo” verso le aziende tecnologie cinesi, tuttavia, potrebbe anche danneggiare ancora di più le aziende americane. Secondo quanto si legge nell’articolo, i “piccoli programmi” in questa APP vengono utilizzati da aziende americane come Starbucks e Walmart per servire i clienti locali. Gli utenti hanno utilizzato queste funzioni per fare acquisti, regalare carte di regalo e ordinare caffè, e lo scorso anno, hanno speso un totale di 115 miliardi di dollari. Gli affari sono affari. Se il divieto amministrativo del governo statunitense danneggia gli interessi aziendali, certamente le aziende statunitensi non permetteranno che ciò accada.
Non c’è dubbio che le aziende americane abbiano bisogno del mercato cinese, non possono farne a meno e non intendono andarsene. Negli ultimi giorni, la Camera di commercio americana in Cina ha confermato che il primo volo charter della Camera, sin dallo scoppio dell’epidemia, volerà il 12 settembre senza scalo da San Francisco a Beijing e in soli 3 giorni, sono state ricevute quasi 200 domande, un numero che supera di gran lunga quello minimo di 120 persone richiesto per soddisfare il requisito del volo. Questi uomini d’affari americani che si affrettano a tornare in Cina sono chiaramente in disaccordo con l’argomento secondo cui “non è necessario fare affari con la Cina”.
I politicanti americani, appassionati di “Political show” dovrebbero ascoltare attentamente le voci razionali espresse dalla proprie comunità imprenditoriali, smettere di incitare il cosiddetto “disaccoppiamento” e smettere di nuocere agli interessi delle aziende americane e assumersi le dovute responsabilità per una rapida ripresa dell’economia statunitense, colpita dall’epidemia.