Xinjiang: destinato a fallire il tentativo americano di interferire negli affari interni cinesi

Il 19 giugno, durante una conferenza stampa ordinaria del Ministero degli Esteri cinese, un giornalista ha posto la seguente domanda: “Abbiamo notato che ieri la CGTN ha trasmesso un documentario in inglese intitolato “Tianshan still standing: Memories of Fighting Terrorism in Xinjiang”. Nell’arco della stessa giornata, il leader degli Stati Uniti ha firmato lo “Uyghur Human Rights Policy Act of 2020”. Per quale motivo la parte cinese ha scelto di trasmettere in questo momento il suddetto documentario?

Il portavoce del Ministero degli Esteri cinese Zhao Lijian ha affermato che i problemi relativi al Xinjiang non riguardano affatto i diritti umani, né questioni di natura etnica o religiosa, ma hanno a che fare con la lotta alla violenza, al terrorismo e al separatismo. Il documentario evidenzia con casi concreti e fatti reali la necessità di condurre la lotta contro il terrorismo e le attività di de-estremizzazione, mostrando gli enormi sforzi compiuti in merito dalla parte cinese. La comunità internazionale ha espresso unanimemente valutazioni positive sulle politiche di gestione del Xinjiang del governo cinese.

Il decreto suddetto della parte americana ignora la realtà dei fatti, confondendo ciò che è vero con ciò che è falso, mettendo a nudo il tentativo degli USA di diffamare la lotta contro il terrorismo e le attività separatiste e la de-estremizzazione nel Xinjiang. Rappresenta inoltre un chiaro esempio di adozione di due pesi e due misure nel valutare la questione della lotta contro il terrorismo. La parte cinese si oppone fermamente a ciò.