Osservazioni su temi caldi: gli abusi degli Usa non hanno basi fattuali né legali

2020-05-29 21:09:26
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Durante una conferenza stampa delle “due sessioni”, tenutasi giorni fa, in risposta alle cause legali contro la Cina da parte degli Stati Uniti e di alcuni paesi in merito alla situazione epidemica, il consigliere di Stato e ministro degli Esteri cinese Wang Yi hanno dichiarato che questi "abusi" non hanno basi fattuali né legali e nemmeno precedenti internazionali. I commentatori della rubrica Osservazioni su temi caldi del CMG hanno parlato con il professor Du Huanfang, vice presidente del dipartimento di Legge dell’ateneo cinese Renmin University, illustrando questo problema dal punto di vista del diritto internazionale.

Commentatore:Partendo dal punto di vista del diritto internazionale, cosa ne pensa della "presunzione di colpevolezza" sostenuta dagli Stati Uniti nei confronti della Cina e dell’inizio delle cosiddette “compensazioni” o delle "sanzioni" contro la Cina?

Du Huanfang: Le compensazioni internazionali sono, da un punto di vista tecnico, coerenti con lo stile e il modo di fare degli Stati Uniti e di altri paesi occidentali. Durante questo periodo, utilizzando l’epidemia di Covid-19 hanno attivato un’altra volta le compensazioni internazionali, con evidenti finalità politiche, principalmente per distogliere l’attenzione dei propri cittadini a fini elettorali. Questi argomenti e casi di "compensazione" non hanno nessuna base fattuale, né giuridica. Queste cosiddette cause legali sono azioni indiscriminate puramente dannose, che violano i principi legali fondamentali. Non sono altro che una farsa assurda.

Commentatore:Gli Stati Uniti potrebbero modificare le proprie leggi nazionali per attuare "forme di compensazione" e "sanzioni" nei confronti della Cina?

Du Huanfang: Ho notato che alcuni politici degli Stati Uniti hanno intenzione di modificare la Legge sulle immunità sovrane straniere (FSIA) ed alcuni membri del Congresso degli Usa stanno spingendo il Congresso a modificare la FSIA nel tentativo di ridefinire la portata dell'immunità sovrana e portare avanti azioni legali di "compensazione". Questa temporanea "revisione della legge" è una manifestazione di egemonia e potere globale. Nello stesso tempo mette in luce la necessità e l'urgenza della promulgazione da parte della Cina di leggi sull'immunità degli Stati stranieri. Durante le “due sessioni”, alcuni rappresentanti dell’APN hanno firmato una proposta congiunta, suggerendo di stabilire quanto prima una legge sull'immunità dei paesi stranieri sulla base delle condizioni nazionali della Cina, così da corrispondere le accuse e gli abusi malevoli degli Usa con il protesto dell’epidemia di Covid-19.

Commentatore:Come si risolverà alla fine questa farsa? Che tipo di insegnamento ne ricavano la Cina e il resto del mondo?

Du Huanfang: Le teorie sulla presunta “colpa della Cina” o sulle “compensazioni da parte della Cina", elaborate da alcuni paesi stranieri, non possono essere fermate in un breve tempo. Al contrario, in un considerevole periodo di tempo, forse, più paesi e individui ne seguiranno l’esempio e aderiranno alle azioni internazionali per portare avanti tali "rivendicazioni". Ci saranno sempre più percorsi, mezzi e trucchi. La cosa giusta che la Cina dovrebbe fare è opporsi fermamente a tali abusi e procedere attivamente nella cooperazione internazionale per la lotta contro l’epidemia, in modo da affrontare insieme con gli altri paesi le minacce e sfide comuni, salvaguardare fermamente la sicurezza e la salute del popolo cinese e salvaguardare risolutamente la sicurezza e la salute dei popoli degli altri paesi del mondo.

Commentatore:Secondo le regole del Regolamento Sanitario Internazionale riveduto nel 2005, uno Stato membro ha l’obbligo di comunicare all’OMS lo scoppio di un’epidemia. Che cosa pensa del comportamento della Cina in questa occasione?

Du Huanfang: Dopo l’esplosione dell’epidemia, la Cina ha comunicato immediatamente ed è rimasta regolarmente in contatto con l'Organizzazione mondiale della sanità, condividendo con l’Oms e con i paesi, regioni e le organizzazioni interessati le informazioni relative all’epidemia. La Cina ha, ad esempio, condiviso subito la sequenza genomica del virus, ha condiviso attivamente le esperienze maturate nel controllo e nella prevenzione dell’epidemia e ha promosso proattivamente la cooperazione internazionale relativa. In termini di controllo e gestione della situazione epidemica, la Cina ha pienamente adempiuto ai propri obblighi sanciti dal Regolamento Sanitario Internazionale. Le azioni di contrasto dell’epidemia svolte della Cina sono davanti agli occhi di tutti. Il pubblico ha ben chiaro come sono andati i fatti, i quali sapranno resistere alla prova del tempo e della storia.

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