Da Beijing a Milano-Cortina, la condivisione del patrimonio olimpico

2022-03-10 18:44:59
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“Gli atleti e i dirigenti della squadra italiana hanno trovato ottimi i campi di gara, sia sul ghiaccio di Pechino che sulla neve di Yanqing e Zhangjiakou”, a fare questa affermazione è stato Guido Santevecchi, corrispondente dalla Cina del Corriere della Sera, dopo aver coperto le Olimpiadi invernali 2022.

Mentre cala il sipario sui Giochi Olimpici Invernali di Beijing, e i Giochi Paralimpici 2022 prendono il via, il dibattito sull'eredità dei Giochi continua.

Beijing è la prima città al mondo ad aver ospitato sia i Giochi Olimpici estivi che quelli invernali, e il Comitato organizzatore si è concentrato su come far sì che il patrimonio olimpico estivo continuasse ad essere utile anche per i Giochi invernali. Delle cinque strutture dedicate alle discipline di ghiaccio a Beijing, il National Indoor Stadium, il National Aquatics center e il Wukesong Sports Centre erano stati costruiti per le Olimpiadi 2008, e sono stati ristrutturati e riutilizzati per le Olimpiadi invernali. Sono l’esempio più evidente di un coerente uso del patrimonio olimpico estivo.

Queste strutture hanno lasciato un’impressione molto positiva anche al corrispondente Rai in Cina, Marco Clementi. “Ho visto che le strutture utilizzate per queste Olimpiadi invernali, sono quelle di Beijing 2008; ciò significa utilizzare impianti che erano già all'avanguardia nel 2008 e sono stati riconvertiti per le Olimpiadi invernali. Mi sembra che sia un’idea bellissima e sostenibile dal punto di vista dell'attenzione agli sprechi ecc..” Secondo Clementi, il Centro Nazionale del Nuoto, chiamato “cubo di ghiaccio” porta fortuna alle squadre italiane. La giovane squadra italiana di curling, composta da Stefania Constantini e Amos Mosaner, è stata la vera “rivelazione” del torneo, e con la loro meravigliosa performance nel cubo di ghiaccio, ha vinto la prima medaglia d’oro italiana in questa specialità con 11 vittorie consecutive. Sotto quel ghiaccio c'è la corsia dove la stella del nuoto italiano, Federica Pellegrini, ha vinto i 200m stile libero femminili in 1:54.82, battendo il record del mondo alle Olimpiadi 2008 di 14 anni fa, quando questa stessa struttura era ancora conosciuta come "Cubo d’acqua".

La condensazione dell’acqua in ghiaccio è un’invenzione creativa che sfrutta al massimo l’eredità delle passate Olimpiadi estive di Beijing. Il team di ricerca ha presentato un’idea innovativa: installare una pista di ghiaccio rimovibile sulla piscina. Dopo numerosi studi e prove, è stato infine creato un sistema completamente riutilizzabile per la produzione di ghiaccio e per il supporto dello strato sottostante. In soli 20 giorni il "Cubo d’acqua" si è trasformato in “Cubo di ghiaccio”, attraverso un rapido processo di assemblaggio, consentendo infine il libero passaggio da acqua a ghiaccio e viceversa, dunque questa struttura può essere utilizzata tutto l’anno.

Oltre alla ristrutturazione degli impianti sportivi già esistenti, per le Olimpiadi Invernali 2022 sono state create sette nuove sedi di gara. La vice direttrice dell’Ufficio per la pianificazione del Comitato organizzatore delle Olimpiadi 2022, Gui Lin, ha detto che il riutilizzo delle strutture per i Giochi Olimpici invernali è più difficile rispetto a quelle usate per le Olimpiadi estive. “Molte specialità invernali non sono popolari, alcune sono estreme, e per questo la maggior parte dei cittadini hanno difficoltà a praticarle”. Nonostante ciò il Comitato Organizzatore di Beijing 2022 e i costruttori hanno trovato diverse soluzioni per assicurare la sostenibilità di tutte le sedi delle gare, elaborando sia piani di utilizzo dettagliati dopo le competizioni che piani operativi prima della loro costruzione.

Il design del National Ski Jumping Centre è ispirato al tradizionale bastone ornamentale cinese chiamato “Ruyi”, e la sua forma a “S” ha attirato molta attenzione. Gui Lin ha detto che in tutto il mondo si contano circa 30 strutture per il salto con gli sci – uno sport praticato più o meno da 2000 atleti – e che la maggiore parte di queste strutture diventano inattive al termine delle gare. Allo scopo di rendere questa struttura fruibile durante l’intero anno, sulla testa del “Ruyi” è stato aperto un club che può essere utilizzato come area di partenza e di trasmissione durante la gara, e trasformato in seguito in un ristorante panoramico a 360 gradi e sala riunioni che può ospitare 500 persone dopo la gara. L'area non è grande, ma è in grado di rispondere alle esigenze operative post-gara. Queste “considerazioni a lungo termine” riguardano tutte le strutture sportive create per le Olimpiadi invernali.

Oltre ad una pianificazione precisa nella costruzione degli edifici, l'interno delle strutture è stato costruito anche in funzione dell'uso post-gara. Per la prima volta, le sedi delle Olimpiadi di Beijing utilizzano un sistema di raffreddamento ad anidride carbonica, che è attualmente la tecnologia di raffreddamento più avanzata ed ecologica al mondo, oltre che la più efficiente dal punto di vista energetico. Su questo tema Gui Lin ha detto: “Utilizzando questo sistema, le operazioni post-competizione saranno in grado di risparmiare il 70% di energia elettrica, con un risparmio annuale di 2 milioni di Yuan, creando le condizioni per l’apertura di queste strutture ai cittadini”.

In qualità di paese ospitante delle Olimpiadi invernali, la Cina si è impegnata a "portare 300 milioni di persone a partecipare agli sport su neve e ghiaccio". Secondo i dati dell'Ufficio Nazionale di Statistica relativi a febbraio scorso, dal successo della candidatura di Beijing ad ottobre 2021, il numero di persone che hanno partecipato agli sport invernali a livello nazionale è arrivato a 346 milioni. La Cina dunque ha mantenuto la sua promessa. La sostenibilità delle strutture nell’era post-olimpica è come una pellicola protettiva capace di mantenere intatta la passione che i cittadini hanno sviluppato per gli sport invernali.

Con un occhio all’aspetto sostenibile dell'eredità delle Olimpiadi 2022, Marco Clementi, corrispondente RAI, ha detto che sicuramente in futuro le strutture olimpiche rimarranno alla città e ai suoi abitanti.

I "300 milioni di cinesi che partecipano agli sport su ghiaccio e neve" non sono un numero importante solo per la Cina, poiché la loro presenza fornirà un ampio spazio di sviluppo di questi sport e dell'industria della neve in tutto il mondo, compresa naturalmente l'Italia, che ha già ricevuto dalla capitale cinese la bandiera olimpica e che nel 2026 ospiterà la prossima edizione delle Olimpiadi invernali.

Secondo Federico Giuliani, giornalista de “Il Giornale”, i Giochi Olimpici di Beijing abbiano ulteriormente avvicinato l'Italia e la Cina. “Ricordiamo che a gennaio del 2021, i Comitati Olimpici italiano e cinese hanno firmato un Memorandum d'Intesa sulla cooperazione negli sport invernali, appare scontato immaginare che l'esperienza delle Olimpiadi 2022 sarà assorbita dall'Italia e che avrà un ruolo chiave in vista dell'organizzazione tecnica dei Giochi Olimpici di Milano-Cortina. In ambito prettamente pratico, possiamo dire che l’evento conclusosi in Cina rappresenterà un modello virtuoso di inclusività, apertura e sostenibilità, tanto ecologica quanto economica, che l'Italia proverà a bissare tra quattro anni. Detto altrimenti - e giusto per fare un esempio - gli sforzi compiuti dalla Cina per migliorare la sostenibilità ecologica nello svolgimento delle Olimpiadi Invernali saranno replicati anche dall'Italia”.

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