Chen Sa: lo stato ideale per l’artista è mantenere distanza con la propria epoca

2021-06-21 08:15:45
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In una grande epoca, il pubblico desidera maggiormente ascoltare grandi voci. In un'era estetica che ammira grandi poemi epici, effetti sonori sorprendenti e abilità straordinarie, la pianista Chen Sa preferisce stare in piedi da sola ed esplorare un altro mondo in opere relativamente leggere.

Chen Sa ha conseguito il primo posto al Concorso internazionale di pianoforte della Cina all’età di 15 anni, a 17 è diventata la più giovane vincitrice nella storia del Leeds International Piano Competition, e quattro anni più tardi ha conseguito il quarto posto all’International Chopin Piano Competition…Guardando alla sua carriera di pianista professionista, la 42enne Chen Sa si presenta sempre in modo molto distaccato. Il suo tocco pianistico è raffinato e profondo, merita una riflessione e ricorda quello del pianista della scorsa generazione, Fou Ts'ong.

All’inizio della sua carriera Chen Sa ha scelto, come suo repertorio principale, quella musica romantica che tanto amava e verso cui si sentiva maggiormente portata, riscuotendo un enorme successo. I primi album registrati da Chen Sa sono lavori di Chopin verso i quali è molto portata, come le Impressioni di Chopin, la Collezione di Valzer di Chopin e la Collezione dei Concerti per Pianoforte di Chopin. La London Broadcasting Company l’ha esaltata perché “la sua è un’esecuzione che viene dal profondo dell’anima”. Oltre alle opere romantiche, Chen Sa è interessata anche alla musica post romantica. Dalla registrazione ed esecuzione di concerti per pianoforte di Rachmaninoff e Mussorgsky, alle opere per pianoforte di Grieg, fino alle opere impressioniste di Debussy, Chen Sa sta accumulando e arricchendo il suo repertorio. Attualmente si esibisce in varie stagioni concertistiche di diversa importanza sia in patria che all’estero, tenendo ogni anno circa 60 concerti, oltre a una serie di altre opere moltoimpegnative.

Nessun può negare il suo talento nell’esecuzione; però, per quanto eccellente sia, il talento ha comunque bisogno di esercizio, formazione e rigide requisiti personali. Chen Sa la chiama “xiu xing (un termine antico che descriveva una pratica ascetica)”: “Secondo me, la pratica del pianoforte è una sorta di esercizio spirituale. Personalmente, preferisco considerare questi due caratteri come separati, in modo da analizzarne e comprenderne il significato singolarmente: affinare la propria capacità e crescere senza sosta.” A 16 anni Chen Sa ha ottenuto la borsa di studio di più alto livello dalla Guildhall School of Music and Drama di Londra, si è quindi trasferita da sola in Gran Bretagna per studiare musica in modo professionale; successivamente ha ricevuto una formazione specialistica e rigorosa anche in Germania. Ancor oggi usa spesso il verbo “studiare”. Per quanto riguarda la musica moderna, forse poco conosciuta dal pubblico, il suo approccio parte dallo spartito e dalle notazioni riportate su di esso, seguendolo con rispetto e imparando da esso, mentre nella musica classica, relativamente più familiare per il pubblico, combina la propria intuizione musicale con il rispetto dell’opera originaria, cercando di mantenere un giusto equilibrio.

In quanto pianista di fama mondiale, la sua impronta musicale è visibile ovunque. Tra le più celebri orchestre mondiali con cui ha collaborato figurano la London Philharmonic Orchestra, la Radio France-Orchestre Philharmonique e la Los Angeles Philharmonic Orchestra. Per lei la musica è un'amica intima, una fede e anche una speranza di vita. “La musica mi ha sempre accompagnata e mi ha tanto aiutata a crescere.” Nella musica di Schumann ha potuto assaporare l’isteria che qualche volta fa la sua comparsa, nelle partiture manoscritte di Beethoven ha potuto osservare la meticolosità del compositore, dalla musica di Bach ha imparato la razionalità matematica, attraverso quella di Chopin ha potuto vedere le “lacrime tristi davanti alla lampada” e con il ciclo di Debussy ha potuto analizzare il suo io interiore.

Per la maggiore parte del tempo vive in un tranquillo villaggio della Germania, lontana dal frastuono della città. Non aggiorna spesso le informazioni sui suoi account social, proteggendo cosi la sua libertà e la sua privacy. Ogni giorno dedica alcune ore alla pratica del pianoforte. Per lei questo tipo di esercizi “di ripetizione in solitudine” è come “avere un terzo occhio che osserva il mondo tra me stessa e il cielo, mentre tutto il resto rimane invisibile, molto simile al xiuxing: respirare, ascoltare, percepire e vedere. Non cercare il ‘vuoto’ nel mondo altrui, ma cercare di vedere l’‘esistenza’ dentro di sé.” Che Sa ha così spiegato la sua filosofia musicale: “Credo che la condizione ideale di un artista stia nel non immergersi tra la gente, mantenendo una certa distanza dalla propria epoca in modo che possa avere uno spazio in cui poter percepire liberamente il proprio vero io.”


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