Il nostro mercato numero 1

2020-07-07 15:56:23
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La Cina sarà lo sbocco quasi naturale per la ripartenza delle esportazioni italiane dopo l’emergenza. Per avere successo sarà fondamentale rafforzare ancora di più il coordinamento tra tutti gli attori interessati a questo mercato, pubblici e privati, con un approccio coeso e coordinato nei confronti dei partner cinesi


di Luca Ferrari


Cari lettori di Cinitalia, il 2020 marca il cinquantesimo anniversario delle relazioni diplomatiche tra Italia e Cina. È un traguardo simbolico importantissimo, che attesta l’eccellente stato delle relazioni bilaterali. È allo stesso tempo un anno che ha visto l’insorgere di una grave crisi pandemica. Il virus COVID-19 ha radicalmente stravolto le vite di tutti i cittadini di questo mondo fortemente interconnesso. Durante l’emergenza i popoli italiano e cinese sono rimasti legati da un filo rosso; entrambi hanno mostrato grande forza e capacità di resistenza.

Nel corso della pandemia la rete diplomatico–consolare italiana nella Repubblica Popolare Cinese è rimasta al suo posto. Non abbiamo mai, nemmeno nella fase più acuta dell’emergenza, abbandonato le nostre postazioni. Abbiamo cercato di assicurare agli italiani in Cina la più efficace e tempestiva assistenza. Ci siamo adoperati per organizzare dei voli di rientro per i connazionali bloccati nell’Hubei e per aiutare tutti coloro i quali hanno trovato difficoltà nella loro vita quotidiana in Cina.

Abbiamo lavorato incessantemente, e continuiamo a farlo, per spedire in Italia ingenti quantitativi di dispositivi di protezione individuali, fondamentali per le nostre strutture ospedaliere e i nostri concittadini. Lo abbiamo fatto creando un “ponte aereo” verso l’Italia, coinvolgendo le compagnie aeree e il terzo settore. Un’autentica dimostrazione di efficienza e collaborazione del cosiddetto “sistema Paese”. Mantenendo un costante raccordo con la Protezione Civile e le Regioni, abbiamo fatto in modo che giungessero nel nostro Paese più di un miliardo di dispositivi di protezione individuali, migliaia di ventilatori e tantissimi altri macchinari per fronteggiare l’epidemia.

Nel frattempo la Cina ha iniziato a far ripartire la propria economia, consentendo la graduale riapertura di aziende e attività commerciali. Il Governo cinese ha varato stimoli fiscali a sostegno dei settori produttivi direttamente coinvolti nel contrasto all’epidemia (forniture medicali, alimentari, servizi per le famiglie). Sono state adottate importanti politiche fiscali e monetarie anticicliche, con un occhio di particolare riguardo al sostegno degli investimenti e della domanda.

La Cina punta con sempre maggiore decisione sull’incremento dei consumi interni per la ripresa della propria economia. Analisti ed operatori prevedono che le limitazioni negli spostamenti dei consumatori cinesi li indurranno a concentrare i propri acquisti in Cina, diversamente dal passato quando il turismo cinese nelle grandi capitali del mondo era una delle principali fonti di guadagno per i marchi del lusso e della moda. Questa è un’occasione che le nostre aziende del settore non possono lasciarsi sfuggire.

Il turismo rappresenta da sempre una componente fondamentale della collaborazione tra i nostri due Paesi. La pandemia ha imposto misure di contenimento e prevenzione senza precedenti e il turismo è tra i settori più colpiti. Ne ha risentito profondamente anche l’Anno della Cultura e del Turismo Italia-Cina 2020, che sarebbe dovuto essere un momento celebrativo degli ottimi risultati raggiunti nel rafforzamento della collaborazione culturale e turistica. Grazie all’eccellente rapporto con Pechino, l’Anno della Cultura e del Turismo verrà rinviato al 2022.

La Cina sarà con ogni probabilità il principale mercato di riferimento, uno sbocco quasi naturale, per la ripartenza delle nostre esportazioni dopo l’emergenza. Per avere successo sarà tuttavia fondamentale rafforzare ulteriormente il coordinamento tra tutti i soggetti interessati a questo mercato, pubblici e privati, con un approccio coeso e coordinato nei confronti dei partner cinesi.

Con l’obiettivo di cogliere sin dall’inizio queste opportunità abbiamo realizzato, in collaborazione con i principali attori del Sistema Italia in Cina, una serie di iniziative a sostegno delle imprese italiane che operano nel mercato cinese. Abbiamo organizzato decine di webinar informativi insieme alla Camera di Commercio Italiana in Cina e Agenzia ICE. Proprio quest’ultima ha recentemente firmato un accordo con JD.com per la costituzione di un Padiglione virtuale per utilizzare anche gli strumenti dell’e-commerce per la promozione dei prodotti italiani.

L’Italia si sta dotando di importanti strumenti per competere nell’economia globale post-Covid. Sono convinto che le tradizionali qualità del popolo italiano, di inventiva e capacità di reagire a ogni ostacolo, saranno il motore di una nuova crescita del nostro Paese. In quest’ottica, guardiamo alla Cina come un partner privilegiato per rafforzare il nostro interscambio commerciale.


L'autore è l'Ambasciatore d’Italia nella Repubblica Popolare Cinese


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