Coraggio, Italia! Ti porto sempre nel cuore

2020-06-01 10:26:56
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di Chen Qiufan


Chen Qiufan, scrittore di fantascienza, traduttore, curatore e direttore dell'Associazione degli scrittori di fantascienza dei cinesi d'oltremare. Vincitore di diversi premi del settore sia in Cina che all'estero. Le sue opere comprendono Marea tossica, The algorithm of life e Future disease, ecc, tradotte in oltre 20 lingue straniere.

Recentemente mi è capitato di vedere una foto su internet che mi ha molto rattristato. Sullo sfondo c’era la Chiesa di San Giuseppe di Seriate. Dentro la chiesa erano disposte file di bare per i defunti contagiati dal nuova coronavirus. Un anziano era seduto davanti ad una bara, con la mano destra posata sul petto e la testa lievemente inclinata. Dai suoi occhi traspariva grande tristezza. Poco lontano gli addetti stavano portando dentro altre bare.

Ho inviato messaggi a tutti i miei amici italiani e, per fortuna, tutti lor stavano bene, trascorrendo questo periodo speciale dell’epidemia in compagnia dei propri familiari.

La notizia di un decesso arriva sempre come uno schiaffo improvviso che ci risveglia dall’illusione di una vita serena e ci mette d’un tratto davanti alla nostra piccolezza e fragilità, e ci insegna a far tesoro delle cose belle che abbiamo ricevuto dalla vita. Così mi è tornato alla memoria il mio breve soggiorno in Italia di tre settimane, che feci nell’autunno del 2018, durante il quale ho potuto godere in prima persona della bellezza di questo straordinario Paese.

Il mio amico, autore di romanzi ed editore indipendente Francesco Verso, che abita a Roma, organizzò per me quel viaggio. Francesco si interessa da sempre di romanzi di fantascienza cinesi, traducendo in italiano e scrivendo l’introduzione alle migliori opere di scrittori cinesi di questo genere, così da permettere ai lettori italiani di fare esperienza di un diverso tipo di immaginazione e di estetica orientale. Grazie al suo impegno, la casa editrice “Future Fiction” - che lui stesso ha fondato - ha pubblicato una serie di romanzi di fantascienza cinesi, tra cui la mia raccolta di storie brevi L’eterno addio. Francesco si è messo in contatto con alcuni Istituti Confucio in Italia, grazie all’aiuto dei quali ha potuto organizzare questo book tour.

In precedenza ero stato a Roma solo per pochissime ore per fare scalo, ma questo non mi ha impedito di essere spiritualmente attratto dall’Italia: le splendide architetture, l’arte e la letteratura del Rinascimento, le magnifiche opere di maestri cinematografici come Michelangelo Antonioni, Giuseppe Tornatore e Bernardo Bertolucci -L’Ultimo Imperatore è uno dei film che più mi è piaciuto - per non parlare della cucina italiana.

Amo i piatti italiani. Quando sono a Pechino e Shanghai, vado spesso in alcuni ristoranti di amici italiani per degustare prodotti tipici del Belpaese come le lasagne e il prosciutto che, se sono accompagnati da una buona bottiglia di vino rosso della Toscana, sono ancora più buoni. Ho l’impressione che tra la cucina italiana e quella cinese esista un punto di contatto non spiegabile a parole, come se avessero la stessa anima ma che questa assumesse forme diverse, e questo legame misterioso crea una sorta di risonanza gustativa.

Per queste ragioni non ho perso nemmeno un secondo prima di accettare l’invito ad andare in Italia. Mi sono recato da Pechino a Roma, poi sono andato a Pisa dove ho partecipato al Pisa Book Festival e, in seguito, mi sono recato a Venezia e a Bologna, dove ho preso parte alle attività organizzate dagli Istituti Confucio locali e, successivamente, a Reggio Emilia dove ho incontrato la mia traduttrice Chiara Cigarini e la sua famiglia. Dopodiché sono andato a Milano per partecipare a Tempo di libri e, poi, a Napoli dove ho tenuto alcune lezioni. Infine, sono tornato a Roma, dove ho fatto un piccola presentazione del mio ultimo libro. A Roma sono stato inoltre intervistato dalla Rai.

La mia agenda è stata pienissima in quei giorni, ma ne è valsa sicuramente la pena.

Il miracolo della Torre di Pisa, la magia di Venezia, la vivacità della città universitaria di Bologna, la solennittà del Duomo di Milano, il mistero dell’umidità di Napoli dopo la pioggia e la storia antica e i magnifici siti storici per le strade di Roma... tutto ciò mi ha profondamente colpito. Quella sensazione di continuità culturale mi ha dato l’illusione di poter attraversare lo spazio-tempo, semplicemente allungando una mano, ed entrare in contatto con quell’epoca d’oro in cui gli dei e gli esseri umani coesistevano sulla Terra ed il Cielo e la Terra erano un tutt’uno. Un qualcosa di simile all’idea veicolata dal concetto di “armonia” nella Cina antica.

Oltre ai bei paesaggi, la cosa che più mi ha colpito è stata l’accoglienza dei miei amici, sia italiani che cinesi. Tutti loro sono riusciti a trasmettere con calore le aspettative e il rispetto per gli scambi culturali tra Cina e Italia.

Chiara Cigarini studia la lingua cinese presso l’Università Ca’Foscari di Venezia, che ha avuto degli scambi con la Beijing Formal University. Da allora Chiara ha instaurato un legame indissolubile con la fantascienza cinese. Non soltanto l’ha scelta come argomento per il suo dottorato, ma ha anche tradotto, presentato e commentato le opere di tanti scrittori cinesi di fantascienza come Liu Cixin, Han Song, Wang Jinkang e Xiajia, diventando di fatto un’ambasciatrice non governativa degli scambi culturali tra Cina e Italia. Chiara mi ha invitato a casa sua e sua nonna, una signora di oltre 80 anni, mi ha accolto con le stampelle. Sua madre ha cucinato per me carne di pollo e agnello arrosto, suo padre si è esibito in uno spettacolo di marionette ed il suo talentoso fratello ha addirittura adattato la mia novella Buddhagram a un fumetto. Non potrò mai dimenticare l’emozione profonda che ho provato quel giorno.

Questo viaggio ha anche permesso a un numero maggiore di italiani di avvicinarsi alla Cina. Da Pisa a Napoli, fino ad arrivare a Milano passando per Roma, praticamente ogni evento a cui ho preso parte era pieno di gente. I lettori italiani mi hanno fatto molte domande, hanno interagito con me, volevano capire le differenze e gli aspetti comuni tra fantascienza cinese e occidentale, oltre a voler comprendere come si fa a fondere elementi orientali in un genere letterario che descrive il rapporto tra tecnologia e comunità dal destino condiviso per l’umanità. Hanno preso una copia del mio libro e abbiamo fatto una foto insieme sorridenti, mi hanno chiesto di autografare il libro e di scrivergli una dedica sulla pagina del titolo. In quel preciso momento ho provato una commozione che va oltre ogni differenza di nazionalità, lingua e cultura. Penso che questa emozione possa essere descritta in un racconto, per diffonderla e suscitare una risonanza, creando così una comunità dell’immaginazione.

Ci sono ancora tante altre persone che mi hanno commosso.

Lo studente Duzan che studia la lingua cinese a Napoli non mi ha soltanto offerto un caffè da “Gambrinus” - una caffetteria frequentata in passato dai grandi maestri della letteratura mondiale, da Hemingway a Sartre - ma mi ha anche generosamente chiesto di tradurre il mio romanzo, così da permettere a un maggior numero di giovani italiani di leggerlo.

Il padrone di un ristorante sichuanese di Bologna, A Long - un cinese che negli anni ‘80 si è trasferito da Wenzhou in Italia - quando ha saputo che ero uno scrittore cinese che veniva dalla Cina, ci ha praticamente offerto tutti i piatti del suo menù. Lui e i suoi amici di origine cinese non vedono l’ora che ci siano più scambi culturali tra Cina e Italia, così che i loro discendenti possano avere più opportunità per entrare in contatto, comprendere e apprezzare la cultura cinese e poter, in questo modo, continuare a tramandarla.

Non mancano i direttori e i professori degli Istituti Confucio in Italia che mi hanno generosamente aiutato, portandomi in giro nelle loro città ed ad assaggiare pietanze squisite. Ognuno di loro possiede eccellenti qualità morali, oltre ad essere pieno di entusiasmo, ottimismo, amicizia e purezza e si sta impegnando per costruire un ponte per gli scambi culturali tra i due Paesi attraverso il proprio lavoro quotidiano.

Il mio legame con l’Italia non si è interrotto con la fine del mio viaggio ma, al contrario, questo ha rappresentato soltanto un bell’inizio.

Durante il Bi-City Biennal Of Urbanism-Architecture del 2019, a cui ho partecipato come curatore, c’erano due curatori principali italiani che hanno progettato dal loro punto di vista insieme a un urbanista e architetto cinese, Meng Jinming, una mostra spettacolare presentando ai cittadini della Greater Bay Area una prospettiva tecnologica futurista, strettamente connessa alla realtà attuale delle metropoli cinesi.

Il mio romanzo di fantascienza Marea Tossica è stato appena pubblicato in Italia dalla casa editrice Mondadori. Anche questo romanzo vede protagonista l’umanità e ha per argomento un disastro ecologico e ambientale. É la mia ultima opera tradotta in numerose lingue straniere.

In occasione del 50esimo anniversario dell’allacciamento delle relazioni diplomatiche tra Cina e Italia, seguendo da vicino l’epidemia in Italia, a volte mi torna in mente il ricordo di Francesco che mi portava sulla sua vespa, un po’ come la famosa scena del film Vacanze Romane: passare per i vicoli di Roma, attraversare il Trastevere, vedere a distanza il Patheon, camminare la sera di fianco al Colosseo e ai Fori Romani e sentire gli spruzzi d’acqua dalla Barcaccia di Piazza di Spagna dopo la pioggia… tutto ciò sembra così bello e irreale. Oggi tutti questi luoghi sono desolati, per le strade e nei siti storici non c’è nessuno. Sembra che l’intera città stia dormendo, in attesa delle prime luci dell’alba per risvegliarsi.

Non ci vorrà ancora molto prima che il sole sorga di nuovo.

Sono convinto che con l’aiuto della Cina e della comunità internazionale, l’Italia sia destinata a superare questo momento difficile, ritornando ai fasti del passato. Quando ciò accadrà, voglio ritornare nella terra divina d’Italia ad esplorare di nuovo la sua bellezza, per brindare con i miei amici italiani ed elogiare la preziosità della vita.

Forza Italia!


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