Legenda della pasta cinese e quella italiana(3/6)

Zhang Shuo 2020-01-22 23:51:41
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I cibi contengono il gusto culturale, la storia e l’eretità di una nazione, essi rappresentano, casualmente nella nostra vita quotidiana, profondi sentimenti umanistici e il nonstro indispensabile riconoscimento nazionale. Perciò si preferisce sempre parlare e condividere la leggenda e la storia dei cibi squisiti.

In qualità di due più antiche civiltà, sia la Cina che l’Italia sono alla prima categoria nel settore mondiale dei cibi squisiti. È noto a tutti che la pasta italiana non solo è una ghiottoneria sulla tavola degli italiani, ma anche uno dei componenti più importanti delle paste mondiali. Mentre la Cina, come un paese rappresentativo e la culla della pasta asiatica, la sua pasta, con gli svariati tipi e il delicato mestiere, mostra lo stile prularistico e le pronfonde caratteristiche folcloristiche. Le due civiltà orientale e occidentale concepiscono le rispettive culturle alimentare che crescono e si diffondono indipendentemente, una volta si incontrino, producessero una brillante scintilla.

Ai due lati dell’antica Via della Seta, sia i cinesi che gli italiani amano la pasta, nonostante siano diversi i generi, i gusti e le tecniche cucinali, è uguale la materia prima: il grano. All’orgine dell’Asia occidentale, la storia del grano può essere rievocata fino a 9600 a 9000 anni a.C..Nel XII secolo a.C. il grano fu diffuso alla zona settentrionale dell’Altopiano iraniano, con l’ibridazione con i cereali locali, diventò il grano che oggi coltiviamo e mangiamo. Successivamente il grano fu rapidamente diffuso in tutto intorno, divenne subito uno dei principali cereali di molte antiche civiltà quali la Mesopotamia, l’India, la Grecia e la Roma. Fino al V secolo a.C. il grano fu portato in Cina e diventò i principali cereali della Cina settentrionale sostituendo il posto del miglio.

La diffusione del grano è un’evidente testimonianza degli antichi scambi culturali tra la civiltà orientale e quella occidentale. Secondo la scoperta archeologica, le località dove si scoprono l’antico grano sono dal Xinjiang Uygur al Corridoio ad ovest del Fiume Giallo e la Penisola dello Shandong, che corrispondono esattamente l’itinerario della Via della seta. Oggi, quando mangi la pasta squisita potresti sentirsi la profonda storia dell’antica Via della seta.


Spaghetti cinesi più antichi

La registrazione del Miantiao (spaghetti cinesi) risale alla Dinastia Han Orientale, oltre 1900 anni fa. La reliquia degli spaghetti più antichi sono state trovate dagli scienziati dell’Istituto di Geologia e Geofisica dell’Accademia Cinese delle Scienze, il 14 ottobre 2005, quando hanno effettuato uno studio geologico nel Villagio di Lajia del Distretto di Minhe della Provincia di Qinghai, situato al corso superiore del Fiume Giallo, hanno trovato una ciotola capovolta a 3 metri sotto terra di una pianura alluvionale, nella quale sono stati conservati degli spaghetti gialli, tra cui il più lungo è di 50 centimetri. Analizzando questi spacchetti, i ricercatori hanno trovato che questa ciotola di spacchetti hanno una storia di circa 4000 anni, questo risultato ha confermato la storia più lunga di quanto previsto prima.

Durante la Dinastia Jin, gli spaghetti cinesi ha un nome più popolare: Tangbing. Quando si cucina il Tangbing, si porta a mano una pasta, l’altra mano tiene un coltello per tagliare la pasta, facendo cadere nella zuppa, infatti, questo è Daoxiaomian (tagliatelle). Durante la Dinastia Tang, si taglia la pasta al tagliere. Nella Dinastia Song, ci sono diversi tipi di spaghetti, in diversi posti ci sono diversi sapori. Nella Dinastia Yuan, sono state inventate il Guamian (spaghetti essicati). All’inizio della Dinastia Ming, il famoso stratega e politico Liu Bowen ha anche registrato i metodi di preparazione per otto tipi di spaghetti. Dalla Dinastia Yuan e Ming, gli spacchetti diventano un cibo popolare fino ad oggi.


L’Origine della pasta italiana

I cinesi preferiscono ritenere che fu Marco Polo che portò la pasta cinese in Italia, fu nata così quella italiana. Ovviamente è uno scherzo, nel “Viaggio di Marco Polo”, furono registrano i cereali ad alto tenore dell’amido, li scrisse utilizzando le parole “Vermicelli e Lasagna”, questo significa che a quell’era fu già nata la pasta italiana.

La prima attestazione della pasta essiccata in Italia e dell'esistenza dell'industria della pasta si rintraccia nella descrizione della Sicilia tramandataci da Idrisi al tempo di Ruggero II. Nel Libro di Ruggero pubblicato nel 1154, Al-Idrisi, geografo di Ruggero II di Sicilia, descrive Trabia, un paese a 30 km da Palermo, come una zona con molti mulini, dove si fabbricava una pasta a forma di fili leggermente arrotondati, chiamata 'itrya' (dall'arabo itryah che significa "focaccia fine tagliata a strisce"), che veniva spedita con navi in abbondanti quantità per tutta l'area del Mediterraneo sia musulmano che cristiano.


Racconti sulla pasta italiana

I politici italiani preferiscono prendere metafore con i cibi. Queste parole di mangiare possono essere immediatamente riconosciute dagli elettori e lasciare profonda impressione nella loro mente. Per esempio il “Partito degli Spaghetti al pomodoro” del 1953.

Alla fine del 2000, davanti ai ristoranti di self-service in tutta l’Italia i sostenitori delle organizzazioni contro la globalizzazione hanno distributo graduitamente i ravioli italiani. Il 16 ottobre 2012 il “più famoso McDonalds in Italia” situato nel Corridoio di Emanuele II di Milano ha annunciato di cessare l’attività.

Negli ultimi ciquantenni, la pasta italiana non ha solo occupato il primo posto degli alimenti italiani, ma è stata diffusa in tutto il mondo. Nella lista dei “Cibi stranieri più preferiti” di Usa, Australia, Cina e Giappone, possiamo trovare senz’altro gli spaghetti italiani.


Leggende della pasta cinese

Oltre alle diversità culturali tra la pasta settentrionale e quella meridionale, i vari tipi della pasta cinese contengono anche dei sensi impliciti e particolari leggende storiche.

La pasta della lunga vita è nota a tutti i cinesi. In ogni compleanno i cinesi scelgono sempre la pasta della lunga vita come l’ultimo piatto della cena, le lunghe tagliatelle significano la lunga vita. Si devono mangiare un’intera tagliatella in una sola volta, senza romperla con i bastoncini o con la bocca. Oltre all’augurio per la lunga vita, tale pasta rappresenta anche la virtù di venerazione filiare dei cinesi.

Nella dinastia Tang, c’era una particolare pasta chiamata “Lengtao”, secondo la leggenda folcloristica fu inventata dall’unica imperatrice cinese “Wu Zetian”. A quanto si dice, nella sua adolecenza Wu Meiniang (nome originale di Wu Zetian prima del suo debutto imperiale), con l’aspetto molto leggiardo, fu eletta nel palazzo imperiale. Separata con il suo amore Chang Jianfeng, andarono a un ristorante per l’ultima cena. Il tempo fu assai caldo e venne in mente di Wu Meiniang un’ispirazione improvvisa, essa creò con l’assistenza del padrone la pasta delicata e morbida “Lengtao”. Quel giorno fu proprio il compleanno di Wu Meiniang, da allora ogni suo compleanno ordinò sempre il cuoco imperiale a cucinare il Lengtao, tale abitudine durò fino alla sua scomparsa.


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