Le pitture cinesi dell’anno nuovo
中国国际广播电台
 

Le pitture popolari dell’anno nuovo hanno una storia molto lunga, che si può far risalire alle “matrici in legno di pesco” di epoca Han, raffiguranti divinità della porta o nomi di divinità guerriere, che venivano appese in coppia sulla porta per scacciare le disgrazie.

In epoca Song (960-1279), la tecnica di stampa su matrici di legno iniziò ad essere utilizzata nella realizzazione delle pitture dell’anno nuovo. Per  via delle matrici incise, queste poterono essere prodotte in grandi quantità e vendute sul mercato, quindi in epoca Song quest’ arte acquistò forma e di seguito un grande sviluppo.

A partire dalla dinastia Song, i contenuti delle pitture dell’anno nuovo videro un notevole cambiamento, passando dalla venerazione della natura e degli spiriti all’ augurio di felicità e fortuna, toccando inoltre storie di opere e usanze popolari, esprimendo i sentimenti e gli ideali dei contadini. A parte il significato della figura, le pitture dell’anno nuovo vanno generalmente lette nell’ambito della lingua cinese, visto il suo fenomeno caratteristico dell’omonimia. Ad esempio dipingere un  pipistrello, in cinese “fu”, ha un senso di felicità, che suona allo stesso modo, mentre la figura  della “gazza”, in cinese “xique”, indica gioia. Come forma espressiva, le pitture dell’anno nuovo presentano uno stile popolare ed  immagini tradizionali, assorbendo anche certi aspetti della pittura dei letterati e persino di quella occidentale. La tecnica della stampa su matrici di legno permise la fissazione di modelli e generi.

Le pitture dell’anno nuovo raggiunsero il massimo splendore dalla fine della dinastia Ming (1368-1644) a tutta la dinastia Qing (1644-1911), diventando  una forma popolare di espressione di gioia. Le pitture di questo periodo presentano colori vivaci e temi di buon auspicio, per lo più “il bue di primavera”, “tanti pesci ogni anno” (il buon raccolto) e così via. Proprio in questo periodo in Cina nacquero alcuni centri di manifattura delle pitture dell’anno nuovo dalle forti caratteristiche regionali, rappresentati da tre tipi di pitture su matrici di legno, ossia le pitture Yangliuqing di Tianjin, Taohuawu di Suzhou e Yangjiabu del distretto di Wei, provincia dello Shandong. Alla fine della dinastia Qing, con l’ingresso in Cina delle matrici su pietra occidentali, per le pitture dell’anno nuovo delle varie località iniziò un periodo di decadenza.