Il padiglione delle peonie
中国国际广播电台

Tang Xianzu ci ha lasciato, fra le altre, quattro opere principali: “La fibbia viola”, “Il padiglione della poenie”, “Han Dan” e “Il Sogno vano”. In esse figurano ipocriti difensori del feudalesimo, burocrati perfidi e astuti, nullità che corrono alle cariche pubbliche per arricchirsi, giovani donne che sacrificano la vita per l’amore e la felicità e così via.

Dando vita a questi personaggi emblematici, Tang Xianzu criticò e smascherò con forza l’etica feudale e la società corrotta. Tra le quattro opere citate, la più rappresentativa è “Il padiglione delle peonie”. E’ un’opera a forti tinte romantiche che narra di una ragazza nobile di nome Du Liniang che soffre sotto il giogo dei feroci riti feudali.

Un giorno di primavera, la ragazza è a passeggio nel parco della propria casa, quando assonnata si ferma a riposare, nel sogno le appare uno splendido ragazzo. I due si innamorano al primo sguardo come vecchi conoscenti. Quando si sveglia, continua a pensare al suo amore del sogno e ne muore di malinconia. Dopo morta continua a cercarlo con disperazione, finché non commuove la Dea dei Fiori che la riporta fra i viventi. La ragazza trova finalmente il suo uomo del cuore e i due diventano una coppia felice.

Si tratta di un’opera commovente. Nel descrivere Du Liniang da viva, Tang Xianzu scava nei suoi sentimenti e nei suoi pensieri, facendola sentire una donna vera dei suoi tempi, che soffre sotto il giogo della famiglia feudale e vuole ribellarsi, senza però avere il coraggio di farlo, mentre nel sogno e dopo la morte e il ritorno alla vita, diventa una donna che osa agire e fare, e si mette con audacia alla ricerca del suo amore.

L’apparizione di quest’opera scosse gli ambienti teatrali e produsse un’enorme ripercussione nella società. In particolare fra le donne apparirono non pochi episodi commoventi. Si disse che dopo aver visto “Il padiglione delle peonie”, una ragazza di cognome Yu morì per la forte emozione. Un’attrice di nome Shang Xiaoling, infelice perché non poteva sposarsi secondo la propria volontà, morì sul palcoscenico nel momento in cui recitava la scena culminante del “Padiglione delle poenie”. Gli uomini di teatro amano ancora di più le opere di Tang Xianzu, e “Il padiglione delle poenie”, diventato il capolavoro della letteratura teatrale classica cinese, viene rappresentato senza interruzioni.

Tang Xianzu non era solo impegnato nella stesura dei testi, ma anche nelle attività pratiche del teatro. Si dice che nel suo paese nativo egli dirigeva di persona le prove e le rappresentazioni. Sul piano della teoria teatrale, egli insisteva sulla preminenza di “interesse e fascino” nelle opere. Nel mettere in risalto il contenuto ideologico e la tecnica artistica, proponeva che si stimolasse la gente mediante le emozioni e si opponeva all’eccessiva ricerca tonale nei libretti.

Ogni sua opera è stata scritta con forti sentimenti di odio e amore. Si racconta che mentre scriveva “Il padiglione delle peonie” sia successo questo fatto: un giorno, la moglie non trovò nello studio dove scriveva e non sependo dove fosse andato, mandò a cercarlo a destra e a manca. All’improvviso dalla legnaia si sentì un suono di pianto. Andati a vedere, si trattava di Tang Xianzu che piangeva calde di lacrime di dolore. Tutta la casa rimase meravigliata, credendo che fosse successo chissà che cosa.

Quando gli domandarono perché piangeva, egli rispose che la ragione era semplice: scrivendo “Il padiglione delle peonie”, era entrato nel personaggio; nella simpatia per lei, non era riuscito a controllare i propri sentimenti e per non spaventare i familiari era andato a piangere di nascosto nella legnaia.

Le opere di Tang Xianzu non solo hanno esercitato una profonda influenza in Cina, ma vengono apprezzate anche dai popoli degli altri paesi. Già all’inizio del nostro secolo le sue opere sono state tradotte e messe in scena all’estero. In Germania, Giappone, Gran Bretagna e Stati Uniti, sono state stampate traduzioni delle opere di Tang Xianzu o sono state rappresentate, e non pochi studiosi si sono dedicati alle ricerche sulle sue opere e sul suo pensiero.