Il matrimonio e la sua evoluzione in Cina 

La Cina è un paese plurinazionale composto da 56 nazionalità, ognuna delle quali ha le sue usanze matrimoniali particolari. Dall’antichità fino ad oggi, non c’è nessuna usanza che non abbia subito cambiamenti. Ciò è valido anche per il matrimonio che ha attraversato diverse fasi di formazione, sviluppo ed evoluzione.

Nelle civiltà primitive, dato il bassissimo livello della forza produttiva, gli uomini e le donne di un clan abitavano insieme e il loro matrimonio spesso coincideva con l’incesto, vale a dire che in quel periodo, non esisteva nessun rito o nessuna usanza matrimoniale. Più tardi sorsero diversi clan consanguinei e come risultato si formò un regolamento secondo il quale si proibiva al loro interno il connubio fra persone appartenenti a diverse generazioni e fra figli consanguinei. Nell'antichità, la Cina viveva in una società matriarcale, la cui caratteristica principale era la proibizione del matrimonio fra fratelli e sorelle della stessa famiglia, in altre parole i figli conoscevano soltanto la madre e non sapevano chi fosse il padre.

Verso la fine della società matriarcale cominciò il passaggio alla società patriarcale caratterizzata dal cambiamento di posizione sociale tra gli uomini e le donne, vale a dire che l’uomo ebbe voce in capitolo in ogni settore. Durante questo periodo, l’unione coniugale fu basata sulla monogamia. Si trattava di un matrimonio realizzato dalla volontà dell’uomo che aveva il diritto di annullare il rapporto di convivenza con la moglie. In questo caso l’uomo e la donna si trovavano in un stato di disuguaglianza. Nella società patriarcale, scoppiavano spesso guerre e scontri armati per saccheggiare i beni degli altri clan, incluse le donne che erano considerate proprietà privata dell’uomo.

Quanto al matrimonio dei cittadini semplici, questo era pattuito dalle famiglie attraverso i servizi di un mediatore e i ragazzi e le ragazze non avevano l’autonomia di scegliere liberamente il proprio partner. In questo modo “osservare l’ordine dei genitori e la proposta dei mediatori” è diventata una tradizione che governava il matrimonio dei giovani. Per un lungo periodo di tempo nella storia cinese, il mediatore svolse un ruolo di messaggero che collegava le due famiglie della sposa e dello sposo. Per i cinesi in generale e per i membri della nazionalità Han in particolare, in occasione del rito matrimoniale esiste l’usanza di attaccare il carattere “Doppia felicità” su un pezzo di carta rossa che viene posta all’ingresso di casa, sui mobili o su qualsiasi oggetto della camera nuziale. Si dice che questa usanza sia stata iniziata da Wang Anchi, un famoso primo ministro della dinastia Song. La doppia felicità significa la fortuna per le due famiglie dello sposo e della sposa.

Se in Cina vedrete il carattere “Doppia felicità” attaccato all’ingresso di una qualsiasi casa, potete entrare per assistere al rito matrimoniale, i nuovi sposi saranno molto lieti della vostra presenza. All’inizio di questo secolo, i riti matrimoniali in diverse località del nostro paese erano molto complicati. Prima e dopo il matrimonio, le famiglie dello sposo e della sposa si consultavano molte volte. Per la cerimonia, le due famiglie spendevano molto danaro per atteggiarsi a possidenti.