La storia della poesia in sette passi
 

 


Nella storia cinese spicca famiglia Cao, in cui il padre Cao Cao era stratega e poeta, mentre i figli Cao Pi e Cao Zhi si distinsero in letteratura. I tre sono conosciuti come “i tre Cao”, e fra loro Cao Zhi possedeva il pi
ù alto livello letterario.

Cao Pi era un critico letterario, la cui opera “Commenti ai classici” costituisce uno spartiacque nella storia della critica letteraria cinese. Il secondogenito Cao Zhi aveva uno straordinario talento, specialmente in letteratura, eccellendo fra i poeti del tempo.

Salito al trono, Cao Pi era molto geloso del talento di Cao Zhi. Una volta, per una questione da nulla, cerco di punirlo, a meno che riuscisse a comporre entro sette passi una poesia completa e rimata. Cao Zhi capì che il fratello intendeva provocarlo, ma visto che era l’imperatore, non poteva che obbedire. Pensando che a perseguitarlo era proprio il fratello carnale, Cao Zhi si infuriò, creando subito i quattro versi: “Bollire la soia  bruciandone gli steli, la soia piange in padella, nati dalla stessa radice, perchè tanta fretta nel finirli...” Udito ciò, l’imperatore Cao Pi si vergognò a fondo e in seguito non perseguitò più il fratello minore.

I maggiori risultati di Cao Zhi riguardano il settore poetico. Il periodo dei Tre Regni fu caratterizzato da una serie di guerre e da miseria sociale; il principe Cao Zhi espresse con la poesia il suo interesse e  simpatia per i senzatetto, mentre il caos dell’epoca suscitò il suo desiderio di servire il paese, da cui i famosi versi: “Dar la vita per la patria in pericolo, meglio la morte al ritorno a casa”.

Anche se Cao Zhi era molto dotato in letteratura, cercò sempre di ottenere successi anche in campo politico, provocando la gelosia e la persecuzione dell’imperatore, per cui condusse una vita piena di difficoltà e sofferenze. Volendo esprimere nelle sue opere il dolore di non poter realizzare questo ideale, ma non potendo farlo in modo troppo diretto, ne nacque un caso interessante, ossia l’inserimento nelle sue poesie di un gran numero di figure di belle donne, come in “La bella” e “Nel sud c’è una bella”, le cui protagoniste femminili non sono solo stupende, ma anche capaci, virtuose e dagli alti ideali. L’autore affida loro i propri sentimenti. L’opera più famosa in merito è il “Fu della divinità del Fiume Luo”. Il fiume Luo scorre presso Luoyang, capitale del regno di Wei. In Mifei, la divinità del fiume, egli tratteggia una donna bella e volubile, esprimendo il proprio amore per lei e il dolore per l’impossibilità di comunicare per la separazione fra il mondo divino e umano. Sebbene la protagonista sia immaginaria, l’autore ne descrive con una tecnica fine e vivace la sua meravigliosa figura “danzante come un cigno incantato e delicata come un drago che gioca nell’acqua”. Lo scritto è apprezzato in Cina da oltre mille anni.

Il poeta Cao Zhi visse solo 41 anni, tuttavia esercitò una forte influenza sulla letteratura posteriore. Ora l’espressione “una poesia in sette passi ” è spesso utilizzata per indicare  chi possiede un alto talento letterario.