Si racconta che all¡¯epoca del
primo imperatore cinese, Qin Shihuang, ci fosse questa bellissima ragazza,
che poi si marit¨° con un giovanotto di nome Wan Xiliang. I due erano
molto innamorati l¡¯uno dell¡¯altra ed erano felici. Ma dopo un solo
mese dal loro matrimonio, la loro unione fu brutalmente stroncata. In
quei giorni le autorit¨¤ mandarono sbirri in tutti i villaggi e in tutti
i distretti per reclutare centinaia di migliaia di uomini per i lavori
forzati: Wan Xiliang era uno di questi disgraziati. Doveva partire subito.
Dove andava? Nelle zone deserte del Nord. A che fare? A costruire la
Grande Muraglia. Per quanto tempo vi sarebbe rimasto? Nessuno poteva
dirlo.
Questa sciagura si abbatt¨¨
come un fulmine sulla vita felice di Meng Jiangnu e Wan Xiliang.
L¡¯arrivo degli sbirri delle autorit¨¤ spezz¨° molte famiglie. Essi,
come se portassero pecore e buoi al macello, costringevano ferocemente i
contadini a lasciare tutto e a mettersi per strada. Meng Jiangnu provava
sia paura che odio, e non sapeva che cosa doveva fare. Insieme ai suoceri
accompagn¨° il marito fino al sentiero del villaggio, dove si erano
ammassati tutti i familiari dei forzati, per dar loro un addio. Tutti
erano angosciati. Meng si disperava di aver poco tempo per stare col
marito, perch¨¨ aveva molte cose da dirgli e gli raccomandava
ripetutamente di far attenzione alla salute e di scrivere spesso a casa e
di ritornare il pi¨´ presto possibile. Alla fine, sotto la pressione
degli sbirri, i familiari furono allontanati dai forzati; questi si
voltavano indietro per vedere ancora una volta i loro cari, mentre questi
ultimi correvano avanti per salutarli di nuovo, fino a quando non si
videro pi¨´.
Meng Jiangnu tirava avanti con
i suoceri ed era con loro gentile e filiale, come se il marito fosse in
casa. Vedendo che la nuora li trattava bene, i genitori di Wan Xiliang si
sentivano un p¨° consolati.
Per¨° da quando era partito, la
famiglia non riceveva pi¨´ notizie da Wan Xiliang. Meng Jiangnu si recava
spesso all¡¯entrata del villaggio per aspettare qualcuno che portasse un
messaggio del marito. S¡¯imbatt¨¨ in alcuni che provenivano dal Nord, ma
nessuno conosceva suo marito. Sempre in ansia, Meng Jiangnu pensava
spesso a suo marito.
Passarono alcuni anni ed arriv¨°
un altro inverno. Soffiava un vento di tramontata che pungeva il viso
come la lama di un coltello. Meng Jiangnu pensava al marito che si
trovava nel nord: lass¨´ c¡¯era certamente pi¨´ freddo e pi¨´ vento,
neve e ghiaccio, e pensava: i vestiti che lui ha portato con s¨¨ a
quest¡¯ora saranno diventati stracci, come pu¨° fare a resistere a
questo freddo terribile? Ma lui come pu¨° procurarsene di nuovi per
coprirsi? Solo io posso cucirgliene. Ma dopo averglieli cuciti, come potr¨°
farglieli avere se non glieli porter¨° io personalmente?
Cos¨¬, Meng Jiangnu decise di
fare i vestiti invernali per suo marito. Tagli¨° bene la stoffa e la cuc¨¬
accuratamente, e i vestiti erano imbottiti in maniera perfetta. Lavorando,
lei pregava che nel nord facesse meno freddo, che il vento soffiasse meno
forte, non si tratteneva dal parlare, dentro di s¨¨, col marito lontano,
raccomandandogli di pazientare ancora per qualche giorno.
Anche i suoceri erano molto in
pena per il figlio, perci¨° erano d¡¯accordo che la nuora gli portasse i
vestiti. Temevano solo che Meng Jiangnu non conoscesse la strada e non
sapesse dove si trovava precisamente il marito e che non riuscisse a
portarglieli.
Meng Jiangnuha rispose ai
suoceri che, ovunque suo marito fosse stato mandato dall¡¯imperatore Qin
Shihuang, lo avrebbe trovato. I suoceri alla fine cedettero alle sue
ragioni, anzi l¡¯esortarono a mettersi in cammino appena avesse finito
il suo lavoro.
Cos¨¬, un giorno, Meng Jiangnu
prese commiato dai suoceri e si incammin¨°, portando il pacco dei vestiti.
Appena faceva giorno si affrettava a camminare; col primo buio cercava un
posto per dormire. Dirigendosi sempre a nord, era convinta di giungere a
destinazione, se non si sbagliava ad orientarsi.
Quando non riusciva a trovare
una famiglia che la ospitasse una notte, si fermava in un convento
abbandonato o in un chiosco ai lati della strada. Senza nemmeno una
coperta, la notte, dormiva tenendo tra le braccia il pacco per sentire un
p¨° di caldo. Ricordandosi dell¡¯amore provato nel primo mese di
matrimonio e pensando alle atrocit¨¤ dell¡¯imperatore Qin Shihuang, alle
difficolt¨¤ e ai disagi incontrati lungo il cammino, e immaginando la
gioia al momento dell¡¯incontro col marito, non riusciva a chiudere
occhio. Una sera, si ferm¨° in un chiosco e vide la terra coperta da uno
strato bianco, come ricoperta da una spessa brina, e quando alz¨° la
testa vide la luna piena brillare nel cielo. Guardava e riguardava, e non
riusciva a dormire; allora compose una breve canzone, che tra l¡¯altro
diceva:
¡°La luna piena ¨¨ splendente;
il marito di Meng Jiangnu ¨¨ andato a costruire la Grande Muraglia. Per
quanto sia lontano, voglio portargli i vestiti. La luna piena brilla,
Meng Jiangnu odia l¡¯imperatore Qin Shihuang: se proprio vuoi una grande
muraglia, puoi costruirla da solo; perch¨¨ fai di mio marito Xiliang una
vittima?¡±
Dopo averla cantata parecchie
volte, riusc¨¬ ad addormentarsi. Addirittura sogn¨° che il marito era
davanti a lei e che aveva gi¨¤ indossato i vestiti che lei gli aveva
cucito.
Un giorno vide in lontananza
una linea scura e ricurva sulle montagne coperte di neve; pens¨° che
forse era la Grande Muraglia. Eccitata, affrett¨° il passo. Man mano che
si avvicinava, la linea scura divent¨° un nastro scuro, poi intravide
anche delle merlature e, alla fine arriv¨° ai piedi di un muro enorme:
era proprio la Grande Muraglia.
Ma l¨¤ si sentiva soltando il
vento pungente e si vedevano soltanto alcune aquile volare in alto; non
c¡¯era suo marito, Wan Xinliang, non c¡¯era anima viva.
Suo marito, come centinaia di
migliaia di altri costruttori della Grande Muraglia, era morto di fatica,
ed era stato sepolto sotto la Grande Muraglia.
Da quando suo marito era andato
via, Meng Jiangnu non aveva mai pianto, nonostante lo ricordasse sempre.
Ma ora, colpita dal grande dolore e dalla tristezza, non pot¨¨
trattenersi dal piangere a dirotto.
Lei non credeva che quando uno
era morto e sepolto non si poteva pi¨´ rivederlo. Credeva che se la
Grande Muraglia fosse crollata, le spoglie mortali di suo marito
sarebbero tornate alla luce e lei avrebbe potuto vederlo ancora una volta.
Piangeva e piangeva: non si sa per quanto tempo pianse. Ad un tratto, si
sent¨¬ un boato e la Grande Muraglia croll¨° per 400 chilometri.
Era una cosa gravissima.
L¡¯imperatore Qin Shihuang fece subito intervenire i suoi magistrati.
Meng Jiangnu fu interrogata e accusata del grave crimine. Ma
l¡¯imperatore era stato informato che Meng Jiangnu era molto bella,
perci¨° cambi¨° idea: se ella avesse acconsentito a diventare la sua
concubina, sarebbe stata scagionata.
Dopo aver sentito queste
parole, Meng Jiangnu, schernendolo, promise di diventare la sua concubina,
a condizione che le spoglie mortali di suo marito, Wan Xiliang, venissero
ritrovate e ricevessero una degna sepoltura: l¡¯imperatore stesso doveva
officiare una solenne cerimonia funebre. Qin Shihuang acconsent¨¬ a tutte
queste richieste e si procedette secondo la volont¨¤ di Meng Jiangnu.
Le spoglie mortali di Wan
Xiliang vennero dissepolte dalle mura cadute: non si erano ancora
decomposte. Veramente Meng Jiangnu vide di nuovo il corpo di suo marito!
Piangendo, lo accarezz¨° a lungo e gli mise i vestiti nuovi da lei fatti.
Le spoglie mortali di Wan Xiliang furono messe in una bara e
l¡¯imperatore Qin Shihuang si diresse verso di essa fingendo dolore.
Ma Meng Jiangnu si volt¨° di
scatto e corse a sfracellarsi contro un macigno. Ancora a Shanhaiguan il
punto di partenza della Grande Muraglia, si trovano ben conservati, il
tempio di Meng Jiangnu e la roccia per guardare il marito. Questo ¨¨
anche una prova della vasta diffusione della storia di Meng Jiangnu.
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