tibet

La provincia del Tibet di cui parla Marco Polo indica in realtà una parte delle zone al confine orientale sottoposte al Dipartimento delle zone tibetane della dinastia Yuan. Per arrivare a Hanyuan da Yaan si deve oltrepassare il monte Xiaoniba, alto 3167metri. Dopo Hanyuan occorre anche dirigersi verso Shimian, lungo il fiume Daduhe. Per raggiungere Shimian da Jianchang si deve oltrepassare il monte Liangshan, che deve essere stato il tratto più difficile per Marco Polo, perchè sono zone deserte abitate da minoranze quali Tibetani, Li , Meng e Miao. Per cui la cultura di molte etnie entrò negli orizzonti di Marco Polo.

Tibet

Dopo cinque gioni di viaggio a cavallo, Marco Polo entrò in una zona deserta abitata per lo più da tibetani. In proposito egli ricorda: “Appresso le cinque giornate ch’io v’ho detto, truova l’uomo una provincia che guastòe Molgut (Mongu) Cane per guerra; e v’ha molte ville e castella tutti guasti. Quivi hae canne grosse bene quattro ispanne, lunghe bene quindici passi, e hae dall’uno nodo all’altro ben tre palmi. E sì vi dico che gli mercatanti e gli viandanti prendono di quelle canne la notte e fannol’ ardere nel fuoco... Egli non hanno nè carte nè monete di quelle del Gran cane, ma fannole da loro”. La descrizione corrisponde alla realtà, senza esagerazione, in particolare l’affermazione che i locali usano il sale come moneta è molto precisa e prova che Marco Polo è stato effettivamente nella zona del Sichuan-Tibet.