Quanzhou è un’antica città culturale posta sul pendio di una montagna e bagnata dal mare. Il paesaggio è pittoresco ed il clima marittimo-subtropicale. La temperatura media annua è compresa fra i 15 e 21 gradi centigradi per cui le condizioni per il turismo sono favorevoli tutto l’anno.

Dalla metà del 3° agli inizi del 5° secolo d.C. durante la dinastia Jin, Quanzhou registrò un rapido sviluppo perchè un gran numero di persone si trasferirono nel sud della Cina portando con sè l’avanzata cultura della parte centrale del paese. Ai tempi delle dinastie Song e Yuan, dal 960 al 1368 d.C., Quanzhou diventò il primo grande porto dell’Oriente con circa 10.000 mercanti stranieri residenti ed innumerevoli battelli fitti come un bosco ancorati nella rada.

A quel tempo Quanzhou regnava un’atmosfera di grande prosperità commerciale. Nel contempo, la cultura e la religione straniere arricchivano con il loro apporto la cultura locale. Tra i numerosi reperti archeologici conservati fino ad oggi a Quanzhou, i visitatori possono ammirarne alcuni molto preziosi ed antichi riguardanti le diverse religioni del mondo, inoltre esistono sculture straniere ed opere d’arte che riflettono le usanze e le lingue di altre nazionalità.

Il filosofo ed educatore cinese Zhu Xi vissuto nel 12° secolo disse: “Quanzhou nell’antichità era chiamata il Paese del buddismo e le sue strade brulicano di saggi”. A Quanzhou si conservano reperti culturali e tesori d’arte antichi che riguardano il buddismo, il taoismo, l’islamismo, il cristianesimo, la religione indiana ed il manicheismo.

Il famoso monastero buddista Kaiyuan fu costruito alla fine del settimo secolo dopo Cristo durante la dinastia Tang e costituisce un complesso molto grandioso. A quell’epoca i credenti vi si recavano in pellegrinaggio senza interuzione, mentre il suono delle campanelle del tempio risuonava ovunque nella città. L’edificio principale del monastero è il “Padiglione delle nuvole purpuree” che ospita al centro cinque Budda alti tre metri. Sulla base della terrazza che ospita il padiglione vi sono incisioni raffiguranti la sfinge egiziana e sotto il cornicione della parte posteriore dell’edificio si vedono bassorilievi in stile corinzio, inoltre sulle colline sono incisi rilievi a colori che descrivano scene mitologiche dell’antica India. L’intero padiglione è sorretto da 100 colonne di pietra, quindi in Cina è considerato come il “Padiglione delle 100 colonne”. Davanti al Monastero si ergono ad est e ad ovest due pagode stupende risalenti al 13° secolo dopo Cristo. Si dice che per costruirle sono occorsi 22 anni ed oggi sono diventate il simbolo della città. Dopo 700 anni, nonostante l’erosione dovuta alle piogge e i danni provocati dalle scosse sismiche, le pagode si ergono ancora nella loro intatta bellezza.

Il Monastero Kaiyuan è ormai compreso nella lista dei più importanti reperti culturali del nostro paese sottoposti a protezione speciale.

A Quanzhou esiste inoltre una famosa Moschea edificata nell’anno 1009. 301 anni dopo fu ricostruita e restaurata ad opera degli arabi musulmani residenti allora nella città. La moschea ricostruita è molto simile a quella esistente attualmente a Damasco in Siria. Si tratta della più antica moschea di stile arabo conservata nel nostro paese, e gode di un’alta reputazione nel modo islamico che comprende 800 milioni di fedeli.

I dintorni e il tetto della Moschea sono fatti di rocce verdi e di graniti. Sulla porta d’ingresso sono dipinti i versi del Corano in arabo e sul tetto si erge una terrazza per ammirare la luna, circondata da costruzioni a forma di doppio quadrato che in cinese significa “Hui”, cioè musulmano. Ora nella parte occidentale della moschea esiste una sala dell’Onestà dove si tengono le cerimonie religiose, mentre in alcune sale d’esposizione sono conservate preziose vestigia della storia dell’islamismo. Inoltre la stele con il “decreto imperiale emanato dall’imperatore Ming Zhu Li per proteggere l’islamismo in Cina”, è stata inserita nelle mura settentrionale della moschea.

Quanzhou è famosa anche per le paulonie. Mille anni fa, quando la città fu ricostruita, nella città vecchia e nei suoi dintorni si ergevano ovunque alberi di paulonia. Questa pianta allora era coltivata per esercitare la virtù e nel contempo aveva valore ornamentale. In marzo e in aprile, quando fiorisce, la città diventa ancora più bella. Molti antichi poeti cinesi e viaggiatori stranieri hanno composto poesie inneggianti alla paulonia.

A Quanzhou esiste una famosa iscrizione detta “La croce della paulonia” che riguarda la storia del Cristianesimo, scolpita in siriano, latino, e basba un linguaggio tibetano. Questo reperto fece molta inpressione in Europa, insieme ad altri riferiti alle due correnti del Cristianesimo medioevale: Il Cattolicesimo ed il Protestantesimo.

In India esiste il Monastero dei 10.000 budda, tuttavia numerosi budda di stile indiano si trovano anche in alcuni templi di Quanzhou, ad esempio il Budda del Manicheismo, l’unico in Cina. Questi preziosi reperti provengono dall’India, da Babilonia e dalla Persia, il che costituisce un’eloquente testimonianza degli scambi amichevoli fra la Cina ed i paesi dell’Asia e dell’Europa.

Nei pressi della porta orientale dell’antica città di Quanzhou si trova una collina ricoperta di alberi dove vennero seppelliti il terzo ed il quarto discepolo del fondatore dell’islamismo Maometto. 1.300 anni fa, due missionari arabi si recarono a Quanzhou per diffondere l’islamismo. Infatti, Maometto aveva detto: “Per acquisire nuove conscenze ci si deve recare in zone remote, per esempio in Cina”. Secondo il “libro Min” del Fujian, Maometto aveva molti discepoli di cui quattro saggi. All’inizio del settimo secolo, questi quattro saggi, su incarico di Maometto, vennero in Cina, in qualità di missionari. Il primo di essi si recò a Canton, il secondo a Yangzhou, ed il terzo ed il quarto a Quanzhou. Più tardi morirono e furono seppelliti sulla collina Minshan nei pressi di Quanzhou. In loro onore fu appositamente costruito un chiosco di pietra che ospitava le loro tombe rettangolari di granito. Dietro le tombe esiste una galleria di sostegno, alta tre metri, dove si trovano numerose steli di cui quella centrale dedicata alla storia e alle attività missionarie dei due inviati arabi. Sulla parete destra delle mura si trova una stele in memoria di Zheng He. Si dice infatti che durante il suo quinto viaggio in Occidente, il grande navigatore cinese, che era musulmano, avesso onorato i due missionari mentre passava per la città.

Di pari passo con le vicende storiche, la città di Quanzhou è completamente cambiata; in effetti un tempo era il centro animato della navigazione marittima cinese ed oggi è diventata un Museo delle antiche religioni che attira gli esperti, gli studiosi e i navigatori da ogni parte del mondo.