Il sabato mattina, il viale Chang'an di Beijing, libero dall'intenso traffico e frastuono dei giorni lavorativi, è immerso nella quiete. Mentre la città, lasciatasi alle spalle i riti frenetici, si gode il relax del weekend, davanti al Museo Nazionale Cinese, sul lato est della piazza Tian'anmen, c'è già una lunga fila di visitatori. Infatti andare al museo a vedere delle mostre è ormai diventato un piacevole appuntamento per molti cittadini durante il weekend.
Liu Li, che lavora al banco informazioni del museo, ha l'impressione più diretta in merito. Ella dice che il museo è suddiviso in più sale secondo il contenuto delle collezioni, e in più aree secondo le loro funzioni, così da soddisfare le esigenze dei visitatori di età e background culturale diverso, per cui attira un pubblico sempre maggiore.
"La maggiore impressione è che i visitatori appartengano a delle categorie sociali sempre più ampie, per esempio gli studenti sono in continuo aumento, portati dai genitori, e anche i contadini. Forse i contadini non hanno un alto livello culturale, e quando vengono al banco informazioni la domanda che mi fanno più spesso è: dove sono i tesori di Stato? Infatti pensano che al Museo Nazionale si debbano per forza ammirare i tesori di Stato, e si sentono molto orgogliosi di questo. Il Museo Nazionale non è più una realtà lontana dal pubblico, ma una sede di cultura e relax, sempre più vicina alla vita della gente."
Anche Zhang Peng, guida volontaria al Museo Nazionale, ha la stessa impressione di Liu Li. Con dieci anni di esperienza alle spalle come guida, a contatto con il pubblico, ha capito a fondo il cambiamento della sua comprensione del museo, ed è stato testimone della progressiva formazione della "cultura del museo".
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