Cina: aumento della produzione cerealicola, garanzia della sicurezza alimentare
  2012-12-05 17:10:40  cri

Secondo le notizie fornite dal Ministero dell'Agricoltura cinese, fino al 22 ottobre, per i cereali d'autunno, la produzione cerealicola più importante dell'anno, la Cina ha raccolto oltre 64 milioni di ettari di cereali, pari all'86,4% della superficie coltivata. Se si guarda alla produzione stimata e alle condizione reali di tutti i campi coltivati, un buon raccolto è una conclusione scontata. Se a questo si aggiungono poi i cereali estivi e il riso primaticcio, in mezzo secolo è stato realizzato per la prima volta un raccolto abbondante per nove anni consecutivi.

Quest'anno, il clima anomalo ha causato ondate di caldo e siccità, quindi la produzione cerealicola di paesi esportatori come Usa e Ucraina si è ridotta notevolmente, portando di conseguenza la fornitura e la domanda dei cereali mondiali ad un livello critico.

Quest'anno, per la Cina, la produzione dei cereali estivi ha raggiunto i 129,95 milioni di tonnellate con un aumento del 2,8% rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente, superando di gran lunga il record storico del 1997. La provincia dello Heilongjiang nel nord-est della Cina è quella che registra la maggiore produzione cerealicola del paese. Zhang Chenhou, a capo della fattoria 290 dell'area di bonifica Baoquanling, si è detto molto soddisfatto per il buon raccolto di quest'anno.

"Quest'anno, la qualità dei cereali è molto buona, lo stato di maturazione e pienezza del granello è migliore e ci sono poche spighe vuote. Quindi possiamo dire che le spighe mature sono un'importante base per un buon raccolto, e certamente i cereali sono molto gustosi".

Il ministro dell'Agricoltura cinese, Han Changbin, ha affermato che quest'anno l'aumento della produzione per 9 anni consecutivi, è dovuto alle condizioni climatiche favorevoli, all'aumento della produzione e all'ulteriore miglioramento delle politiche, delle tecnologie utilizzate e dei provvedimenti presi contro le calamità. Tuttavia sta crescendo la difficoltà di aumentare la produzione.

"La produzione dei cereali è ad un livello molto elevato. Come succede nella pallavolo bisogna colpire con forza la palla quando è alta, ma questa non è cosa facile, quindi senza dubbio dobbiamo affidarci ai provvedimenti tecnico-scientifici, ossia all'appoggio delle scienze e tecniche agrarie".

A tal riguardo, Yang Yu, ricercatore del centro di sviluppo delle grandi e piccole città della commissione per lo sviluppo e la riforma, si è detto d'accordo.

"In realtà, ogni aumento della produzione è molto difficile, anzi i nostri colleghi che si occupano di agricoltura dicono spesso che un incremento della produzione cerealicola di questo tipo mette agitazione. Sembra che sia abituale l'aumento del rendimento ogni anno, in realtà, aumentare decine di miliardi di chili di cereali non è facile. Se i disastri naturali aumenteranno, ci troveremmo ad affrontare il rischio di riduzione del rendimento dal punto di vista generale".

C'è un antico detto cinese "il cibo è una necessità primaria".Infatti. La sicurezza alimentare è da sempre una priorità del governo cinese. Per un lungo periodo, far mangiare a sufficienza la popolazione era un importante obiettivo del governo cinese. Oggi, la Cina dice addio all'epoca di mangiare poco, e l'aumento progressivo del rendimento dei cereali è stato una garanzia efficace per la sicurezza alimentare.

Tuttavia, con l'accelerazione del processo di globalizzazione economica, la divisione sociale del lavoro è migliorata, quindi alcuni esperti avevano suggerito che non fosse necessario dare importanza alla produzione cerealicola ma che bastasse acquistarli sul mercato internazionale.

C'è stato un periodo in cui c'era una conoscenza vaga, ossia che in un paese, in particolare in Cina, non fosse necessario mantenere un'area coltivabile così estesa.

"Negli ultimi anni, nel mondo come in Cina, è cresciuta una nuova consapevolezza, ossia non ridurre la superficie di terra coltivabile e la difficoltà di dipendere dal mercato internazionale. Noi ci sforziamo da sempre di garantire lo sfruttamento di 120 milioni di ettari, ma abbiamo subito una grande pressione, perché vogliamo sviluppare l'industrializzazione e l'urbanizzazione, il che significa occupare terra coltivabile. Negli ultimi anni, usiamo spesso un termine "riequilibrare quanto si usa", ossia recuperare il terreno coltivabile tanto quanto se ne occupa. In questo modo manteniamo fissa la quantità della superficie di base del terreno coltivabile".

I servizi, le infrastrutture e i trasporti sono diventati un ostacolo allo sfruttamento dei terreni da coltivare. La terra è la nostra garanzia di base per vivere. Nel 2007, il prezzo di grano, mais, soia, riso è aumentato di molto. In particolare se sul mercato mondiale il prezzo del grano è aumentato del 112%, quello del riso del 100%, il prezzo dei cereali in Cina è aumento del 5,7%. Nel 2008, con l'impennata dell'inflazione, il prezzo dei cereali è aumento del 7%, percentuale questa quasi trascurabile rispetto a quella del mercato internazionale.

A partire da giugno di quest'anno, il prezzo del mais è aumento del 50%, la soia e il grano del 30%, la FAO e l'OCSE hanno avvertito che tutto il mondo sta vivendo una nuova fase di crisi dei cereali.

Per garantire la sicurezza dei cereali, la Cina persiste nel principio fondamentale dell'autosufficienza delle derrate alimentari e ne detiene il 95%. È proprio così che è minore l'influenza della fluttuazione del prezzo dei cereali internazionale sulla Cina. Il ricercatore Yang Yu ha detto in merito:

"Quando, quest'anno, e' emersa una situazione del genere, la cosa ci ha fatto riflettere. Se affrontiamo la riduzione della produzione dei cereali e vogliamo comprare cereali sul mercato internazionale, a volte avere i soldi non ti da la certezza di acquistare. Quando il nostro paese ha una grande richiesta e dipende eccessivamente dal mercato internazionale, questo provocherà una fluttuazione mondiale più vasta dei prezzi dei cereali. La difficoltà di aumentare la produzione cerealicola degli ultimi anni, ci ha fatto quindi comprendere più a fondo l'importanza della sicurezza dei cereali".

L'aumento della produzione cerealicola cinese per 9 anni consecutivi, non fornisce solo un'importante base materiale per contenere l'inflazione stimata, ma svolge un macrocontrollo ed un consolidamento ulteriore del livello di sicurezza dei cereali.

Gli esperti hanno affermato che sebbene la Cina sia il paese più popoloso al mondo e attualmente la sicurezza dei cereali sia stata assicurata, dal punto di visto a lungo temine, il paese si troverà ad affrontare sfide severe come: la riduzione delle risorse produttive alimentari, la carenza strutturale della disponibilità alimentare e la quantità di popolazione povera ancora elevata.

Secondo la ricerca di Yang Yu, per garantire la sicurezza dei cereali, oltre all'aumento delle entrate dell'agricoltura, il nostro paese deve promuovere la trasformazione dei mezzi di produzione agricola.

"Negli ultimi anni, ci siamo accorti che oltre alle entrate, dobbiamo promuovere la trasformazione dei mezzi di produzione agricola, trasformazione dei mezzi dei servizi tecnico-scientifici agricoli, trasformazione del grado di organizzazione ed intensità della produzione agricola. Tutte queste trasformazioni si concentrano in un solo tema, ossia la riforma".

Oltre allo sviluppo dell'agricoltura, la Cina promuove la tutela e il risparmio dei cereali. Per gli abitanti, il risparmio dei cereali sta diventando un'abitudine. Il signor Liu, abitante di Beijing ha detto:

"Quando mangio a casa, cucino la quantità di riso che posso mangiare e non butto via neanche un chicco, non possiamo sprecarlo. È meglio cucinare in modo adeguato. Educo mio figlio a non gettare via il riso avanzato, ne prende di meno e se non basta ne cucina dell'altro. Quando andiamo a mangiare al ristorante, ordiniamo i piatti quanto basta, se vogliamo mangiare di più, possiamo ordinarli nuovamente".

Oggi sempre più cinesi si sono accorti di risparmiare sui cereali molto più rispetto al passato. Di solito, i cibi avanzati al ristorante, li portiamo via. Il risparmio dei cereali dipende da noi.

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