Una verde prateria senza fine... disseminata di laghetti dalle acque limpide come agata... su cui galleggiano spensierati cigni nobili… questa non è soltanto una scena del balletto "Lago dei cigni", ma anche la scena di un comune paesaggio della zona umida di Bayinbuluke, nella regione autonoma cinese del Xinjiang Uyghur.
La zona umida di Bayinbuluke, che si estende nel nord-ovest del distretto rurale Hejing della prefettura autonoma dell'etnia mongola Bayinguoleng del Xinjiang e sul versante meridionale del monte Tianshan, ha una superficie totale di circa 23 mila chilometri quadrati. In mongolo "Bayinbuluke" significa "la ricca sorgente". La zona, circondata da cime innevate, è caratterizzata da una topografia irregolare, da graziose piante acquatiche fresche e da un paesaggio affascinante. Qui si trova il famoso "lago dei cigni", l'unica zona naturale protetta di cigni della Cina.
Il lago di cigni è in realtà un'estesa palude formata da numerosi laghetti collegati tra loro. Il lago è situato ad un'altitudine di 2300-3100 metri e ha una superficie totale di circa 100 mila ettari. In quest'area protetta si concentra il maggiore gruppo di cigni selvatici cinesi che qui trovano le condizioni ideali per riprodursi e passare l'estate.
La stagione d'oro per ammirare i cigni del lago va da maggio a ottobre. Durante questo periodo il lago dei cigni è un mondo di colori: il cielo blu, la prateria verde, i cigni bianchi… come se si srotolasse uno splendido rotolo dipinto.
Da maggio a giugno, decine di migliaia di cigni e altri uccelli migratori volano a stormi dall'India e dal sud dell'Africa fino al lago dei cigni, attraversando monti e mari. A giugno, dopo la chiassosa lotta per il territorio e la ricerca del partner, i cigni rimangono tranquilli nei loro nidi per iniziare il periodo di incubazione di circa 30 giorni. Anche questo è il periodo migliore per ammirare i cigni, pure da vicino, se non li si disturba. A settembre e ottobre, quando inizia il loro viaggio di ritorno verso sud, stormi di piccoli cigni, appena cresciuti, partono sotto la luna guidati dai cigni maturi.
La prateria di Bayinbuluke è poco abitata. I pastori locali di etnia mongola considerano il cigno un angelo e l'uccello della felicità e lo proteggono sin dall'antichità. Alcuni cigni vengono allevati e curati dai pastori, escono la mattina e tornano la sera come il pollame di casa, ma in autunno migrano verso sud con il loro gruppo per poi fare ritorno dal loro padrone soltanto l'anno successivo, in primavera. Nella prateria chi disturba o ferisce i cigni suscita l'ira dei pastori mongoli. In questa zona la cattura dei cigli è proibita e al fine di rafforzare il principio di tutela dei cigni, il governo della regione autonoma del Xinjiang Uyghur e quello della prefettura autonoma dell'etnia mongola di Bayinguoleng hanno stabilito il cigno come uccello simbolo della regione e della prefettura.