I cambiamenti ai piedi delle Torri della Campana e del Tamburo
  2012-06-06 08:26:27  cri

Ogni mattina, l'anziano Zhang Yuancheng, che abita a Beijing nel vicolo Caochang della via est della Torre della Campana, fa una passeggiata con il suo amato cagnolino fino al ristorante Huguosi, dove fa la sua colazione nello stile tradizionale. Dopo mezzogiorno, tira fuori una sedia di vimini e si siede davanti alla porta del suo cortile quadrangolare, dove abita da decenni, a 20-30 metri di distanza dalle Torri della Campana e del Tamburo, e guarda il viavai dei turisti e dei risciò, parla con i vicini di casa e indica la strada ai passeanti. Secondo Zhang Yuancheng, che ha 62 anni, queste giornate rilassate e tranquille sono un piacere per cui una vita sola non basta.

In realtà, nella capitale della Cina, irta di palazzi e dal rapido ritmo di vita, è ormai difficile trovare un quartiere calmo come la zona della Torre del Tamburo, dove abita Zhang Chengyuan. Con il rapido sviluppo economico e la ristrutturazione della città vecchia, ampie distese di cortili quadrangolari di mattoni e tegole grigie sono sostituiti da moderni palazzi, per cui scompare anche il modo tradizionale di vita amato dai pechinesi. In proposito, Zhang Yuancheng è un po' frustrato:

"Gli stranieri che vengono a Beijing non vogliono vedere degli alti palazzi, ma la cultura tradizionale della capitale. Non ha senso trasformare la vecchia Beijing secondo i modelli occidentali. Perciò qualsiasi ristrutturazione della città deve mantenere il suo aspetto originale, senza più distruzioni."

L'opinione del signor Zhang è condivisa sia dal governo municipale che dal resto della popolazione. Come un'antica città con una storia di più di 3000 anni, Beijing possiede un profondo e speciale sostrato culturale, fra cui spicca la sua antica architettura, famosa in tutto il mondo, al punto che la serie di edifici collegati all'asse centrale della città vecchia, lunga 7,8 km, sono definiti una "meraviglia nella storia mondiale dell'architettura urbana", ivi compresi la città esterna, la città interna, la città imperiale e la città proibita, e gli edifici lungo l'asse, ossia il Tempio del Cielo, la Città Proibita, il parco Beihai, la Torre del Tamburo, e la Piazza Tian'anmen, costruita dopo la fondazione della Nuova Cina. Per tutelare meglio la spina dorsale di Beijing, tutelare il patrimonio storico e culturale e conservare al meglio l'aspetto originale della città vecchia, il governo municipale ha stabilito una zona cuscinetto di 1377 ettari intorno alla Città Proibita, i cui edifici devono armonizzarsi come dimensioni all'aspetto tradizionale della Città Proibita e al quadro delle strade circostanti. Nel contempo si migliorano attivamente le infrastrutture della zona per ridurre la densità della popolazione ed elevare la qualità di vita dei residenti.

Il vicolo Caochang, dove abita Zhang Yuancheng, situato a poca distanza dalle Torri della Campana e del Tamburo, naturalmente risulta inserito nella zona cuscinetto. Tuttavia la sua vita qui nell'infanzia non era piacevole: una ventina di persone vivevano insieme in un piccolo cortile, d'inverno si scaldavano con una stufa a carbone, i bambini avevano i geloni alle mani e ai piedi, e per andare ai servizi pubblici dovevano fare 100 metri a piedi...

Oggi, dopo anni di lavori di ristrutturazione, le infrastrutture nei vicoli, ossia il riscaldamento, le fogne e l'illuminazione stradale, sono gradualmente migliorate e la qualità di vita dei residenti si è elevata. Zhang Yuancheng afferma:

"Per il riscaldamento siamo passati dal carbone all'elettricità. Ogni anno il governo ci offre dei bonus per l'elettricità, che dalle 10 di sera alle 6 del mattino costa solo 0,3 yuan per scatto, mentre normalmente costa 0,485 yuan. Nei confonti dei disoccupati, il governo concede bonus ancora maggiori: per uno scatto pagano solo 0,1 yuan. Lo trovo ottimo. Inoltre l'aria è più pulita."

Secondo Zhai Zhi, professore associato dell'Università della Silvicoltura di Beijing, impegnato da anni nelle ricerche sulla pianificazione urbanistica, nella tutela dei quartieri storici e culturali occorre adottare tre principi: tutela, riqualificazione e perpetuazione. In merito alle caratteristiche concentrate del lento processo di sviluppo dell'urbanizzazione cinese, del forte margine di costruzione e delle contraddizioni tra la tutela del patrimonio culturale e la costruzione urbana, il professore ritiene che valga la pena di prendere a prestito i casi riusciti di riqualificazione dei centri storici di alcune città straniere:

"Le riqualificazioni operate a Parigi, Londra, Monaco, New York e Boston valgono davvero la pena di essere prese a prestito. A Parigi, per conservare l'aspetto storico, la dimensione delle strade e le facciate degli edifici sono state mantenute, rinnovando solo gli interni. Dopo gli interventi, l'aspetto esterno risulta simile all'originale, ma l'interno è stato ristrutturato secondo le richieste della vita moderna. Penso che Beijing potrebbe considerare questo modello."

      

In qualsiasi metropoli internazionale, la tutela e la ristrutturazione del centro storico sono problemi difficili da risolvere completamente. Tuttavia, indipendentemente dallo sviluppo economico e dal ritmo della modernizzazione, la cultura lasciataci dagli avi deve essere tutelata a fondo. Questo richiede l'intelligenza degli ambienti decisionali, ed anche la collaborazione e il sacrificio di ogni abitante. Solo così l'aspetto storico culturale della città vecchia potrà integrarsi con le funzioni moderne della capitale, offrendo agli abitanti e ai visitatori una Beijing unica e straordinaria.

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