Febbre di lusso in Cina
  2011-11-16 17:31:17  cri

Secondo un recente rapporto dell' istituto KPMG, entro il 2015, la Cina supererà il Giappone, diventando il maggiore paese per l'acquisto di beni di lusso...

Iniziamo con alcuni dati sull'acquisto dei beni di lusso nelle principali città e province cinesi durante la scorsa festa nazionale cinese, cioè dal 1°al 7 ottobre.Secondo i dati forniti da un Quotidiano di Yangcheng, in soli sette giorni il consumo dei beni di lusso nella provincia di Canton è aumentato di oltre il 30%. Nella città di Chongqing, secondo quanto rivelato da una fonte del centro commerciale Xingguang 68, l'apertura del primo negozio di Gucci ha attirato un 20% in più di clienti, che hanno approfittato della festa per acquistare prodotti di Gucci.Nella la città di Chengdu, capoluogo della provincia del Sichuan, secondo l'assessorato al commercio della città, durante la festa nazionale, l'acquisto di beni di lusso è incrementato del 26.4% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Vediamo ore quale è stata la situazione a Yinchuan, capoluogo della regione ad amministrazione autonoma dell'etnia Hui di Ningxia,secondo quanto rivelato dall'assessorato al commercio della città di Yinchuan, durante la festa nazionale, i cittadini hanno speso in totale 34.9854 milioni di RMB solo per gli accessori d'oro e d'argento.

Capitolo Beijing-Shanghai:secondo l'ultimo rapporto dell'associazione mondiale dei beni di lusso (World Luxury Association), Shanghai e Beijing rappresentano le due città con il più elevato consumo di beni lusso. Quello di Shanghai equivale al 18% del consumo nazionale, mentre quello di Beijing al 16%.

Poi sempre secondo il rapporto dell'associazione, durante la festa nazionale, i consumatori cinesi hanno speso in totale 2.6 miliardi di RMB all'estero solo per comprare beni di lusso... certo che la Cina di oggi fa veramente paura, e non solo da un punto di economico, ma anche per quel che riguarda il consumo di beni di lusso.

La febbre di lusso in Cina è qualcosa da celebrare? O dietro questi dati sorprendenti, ci sono anche dei problemi che meritano di essere analizzati?

Quando si pensa ai prodotti di lusso, non si può non pensare all'Italia, si sa da tutti che i migliori designers si trovano tutti in Italia, e non solo nel settore dell'abbigliamento o degli accessori di Prada, Gucci e Armani, ma anche di tantissimi altri beni di lusso. In merito abbiamo intervistato due aziende italiane di beni di lusso che svolgono il loro businiss in Cina.

Si trattano dei due titolari di uno studio di architettura che progetta abitazioni di lusso in Cina. L'architetto Giuseppe Giarracca, cavaliere del lavoro, titolare dello studio Esda di Beijing e cofondatore dello studio A3progetti, ed il suo socio Dott. Enrico Drei, Chief Designer dello studio A3progetti.

Sulla tipologia di cilientela che hanno, il dott. Giarracca spiega: "la tipologia della nostra clientela è abbastanza varia, diciamo che dal residenziale al commerciale, comprendente anche qualche attività artistica come ad esempio la progettazione di qualche mostra d'arte importante. Quindi i nostri clienti in realtà comprendono persone ricche ovviamente, i privati, nomi famosi. Diciamo che in Cina rappresentano una percentuale alta proprio le persone ricche, famose che hanno bisogno di fare la casa bella, diciamo.Ovviamente ci sono anche i businessmen che riguardano il commerciale, non so ristoranti, alberghi o cose di questo genere. Parliamo sempre di un livello medio-alto in genere. Dal medio all'alto. Ovviamente ci sono i developers che sono interessati a promuovere le loro case, case che costruiscono." Mentre il Dott. Drei aggiunge: "Ultimamente devo rilevare che sempre più spesso viene chiesto e mi viene chiesto di offrire un prodotto progettuale che di fatto rappresenta una miscellanea di "occidental style" e di "old China style", la cosiddetta ormai definita nuova architettura cinese, la "new China style".

Sul perchè ai cinesi piace il loro design italiano, Drei dice: "In Cina devo rilevare che nell'ultimo triennio i nuovi ricchi sono sempre più amanti dei prodotti di lusso, dell'architettura di qualità e sono veramente interessati a realizzare le città in un altro modo con occhio vigile ed attentissimo ancora sui progetti in Europa."

E per continuare il nostro viaggio alla ricerca dei segreti in merito al consumo dei beni di lusso in Cina, abbiamo intervistato la rappresentante in Cina delle fabbriche di mobili italiani Asnaghi Interiors e Fratelli Boffi, la signora Zhao Xinrong:

Come sono i risultati delle vendite dei vostri mobili in Cina?

Posso dire onestamente che le nostre vendite sono sempre migliori anno dopo anno. Vendiamo in Cina da circa sei anni, in particolare quelli classici, perchè i mobili classici rappresentano la storia, e hanno cultura e sedimento, al loro interno vi è trasmissione culturale dentro, anche perchè la Cina è un paese con una lunga storia, così come l'Italia, quindi nella percepizione estetica, nelle funzioni e nella domanda, i cinesi preferiscono i mobili classici.

Può rivelarci dei dati concreti delle vendite di quest'anno?

Sicuramente il volume di vendite ha superato, come minimo, i dieci milioni di RMB.

Che cosa cercano i cinesi nei vostri mobili? La qualità? O li comprano semplicemente per vantarsi della quantità dei mobili comprati?

La qualità è necessaria, ed è anche una cosa fondamentale, ma intanto con l'elevamento del tenore di vita, i cinesi cercano anche i modelli, pragratismo, efficenza e comodità.

Secondo Lei, paragonati ai mobili di marchi cinesi, i vostri mobili sono considerati competitivi nel mercato cinese?

Questa domada dovrebbe essere spiegata in questo modo: dipende da cosa vogliono i clienti. Alcuni preferiscono le culture occidentali e gli stili europei, quindi sperano di comprare i prodotti veri e propri italiani. Anche i prodotti cinesi sono ritenuti ottimi sia per qualità che per prezzo, ma c'è sempre chi preferisce i mobili prodotti in Italia, dopo tutto i mobili europei vengono dall'Europa, ecco l'originalità.

Secondo Lei, l'attuale crisi economica ha avuto un impatto sulle vendite in Cina?

Forse i nostri leader non hanno mai vissuto nessuna vera crisi. Nel 2008, tutti dicevano che fosse arrivata la crisi, applicammo tempestivamente una politica di austerità, dopodichè non ci fu una sensazione evidente in merito. Adesso stiamo parlando di nuovo della crisi, ma perchè il nostro fatturato non è tantissimo, la dimensione è piccola, e stiamo ancora in una fase iniziale, quindi preferiamo stare con i piedi per terra, facendo bene i lavori fondamentali e svolgendo degli scambi con la parte italiana, che ora dice che la loro economia non si trova in una fase brillante, ma fino ad ora non si è vista alcun influenza in Cina.

Quindi questo vuol dire che la crisi c'è, ma le vendite nel mercato cinese sono ancora stabili?

Esatto, possiamo dire così. Però continuiamo a lanciare sempre degli allarmi, la crisi economica in fondo è passata così, forse non abbiamo mai vissuto nemmeno la recessione americana degli anni 20 dello scorso secolo...

Dopo esserci fatta un'idea del perchè i cinesi siano così attratti dai prodotti di lusso, proveremo ora ad analizzare in un modo più approfondito anche altri aspetti legati a questo fenomeno.

Bisogna dire che il crescente consumo dei beni di lusso da parte dei cinesi è un risultato positivo da un punto di vista economico, e per analizzare più completamente questo fenomeno dal punto di vista economico, per capire soprattutto perchè i beni di lusso italiani, considerati come leader in questo settore, siano riusciti ad avere così tanti successi in Cina, abbiamo intervistato il direttore dell'ufficio dell'Istituto per il Comercio con l'Estero, Antonio Laspina.

Secondo il Dott. Laspina, "il termine in se stesso e' un concetto dinamico, perche quello che era lusso 30 anni fa non lo e' piu, perche non costituisce piu una delle aspirazioni delle persone e delle cose che invece non erano beni di lusso semplicemente in Cina fino a 10 anni fa oggi cominciano ad emergere come dei beni di lusso. Faccio un esempio, il viaggio di VIP all'estero, oggi e' naturalmente un bene di lusso, 10 anni fa non era neanche considerato."

Parlando delle vendite dei beni di lusso italiani sul meracto cinese, Laspina ha spiegato che "i risultati delle vendite dei beni di lusso italiani sul mercato cinese sono molto ma molto interessanti e piu che incoraggianti. Incoraggianti nel senso che piu queste due economie si conosceranno e piu soprattutto questa classe di consumatori cinesi conoscera meglio il prodotto italiano anche attraverso la crescita del numero di viaggiatori che andranno in italia come turisti e che potremmo registrare appunto nel futuro anche delle crescite interessanti."

"Le potenzialità sono tante," Continua il direttore ICE in Cina, "sono grandi. Tenga conto che per ora assistiamo a questo tipo di fenomeno in un numero di citta che comunque e' in forte espansione. Non siamo piu in presenza del famoso quadrilatero che si era identificato prima, Shenzhen, Canton, Shanghai, Pechino, qualcuno aggiungeva Hangzhou oggi siamo in un sistema di network di citta che arrivano ad un numero di quasi 20. Quindi se mettiamo assieme tutto, certamente le potenzialità per i beni di lusso italiani sono molto ma molto grandi. È chiaro che le potenzialità molto spesso non significano tout court, immediatamente, business o business concreti. La potenzialità è lì, l'opportunità è lì, è chiaro che le nostre imprese, il nostro sistema poi deve affinare gli strumenti per poter trasformare queste che sono potenzialità in business reali. dai dati che stanno emergendo negli ultimi mesi, ormai la Cina si è andata a collocare come primo, secondo o terzo mercato per i top brand italiani."

sugli impatti della crisi economica, egli ha osservato:"Purtroppo e per fortuna, succede sempre quello che all'inizio sembra sorprendere gli economisti ma poi non e' assolutamente una sorpresa, cioe che anche nelle condizioni della crisi non sempre i consumatori del bene di lusso si ritrovano a soffrire. I dati della crisi in Cina non esistono, quindi essendo un paese che in questo momento e' un po circondato da una cintura sanitaria che lo protegge dalla febbre della crisi."

Inoltre, Laspina ha anche riferito i punti forti dei prodotti di lusso italiani: "A parte la fama che su altri mercati ha determinato il posizionamento dei nostri prodotti, cominciano ad accettare l'idea per esempio di aspetti del lusso che possono essere l'ottima qualità dei materiali, l'ottima qualità dell'artigiano particolare che fa quei pezzi, cominciano ad apprezzare del prodotto lusso il carattere dell'esclusività. uno degli elementi che i cinesi riconoscono agli italiani è certamente l'assoluta, sorprendente, capacità degli italiani di essere originali."

Lasciamo da parte un attimo gli apprezzamenti del Dott. Laspina per i successi del "made in Italy" nel mercato cinese, ed iniziamo a riflettere un pò... secondo la filosofia cinese tradizionale, ogni cosa presenta due aspetti complementari, uno positivo ed uno negativo, potrebbero anche essere in realtà dei problemi sociali... Al riguardo, abbiamo intervistato un eminente studioso di scienze sociali, si tratta del dott. Zhou Xiaozheng, ex professore della facoltà di sociologia dell'Università del Popolo di Beijing.

Secondo il Professor Zhou, la febbre di lusso riflette anche un'applicazione insufficente della visione di sviluppo scientifica:

"Innanzittutto, è necessario adottare completamente una visione di sviluppo che sia scientifica. Caratteristica essenziale di questa visione di sviluppo consiste nel mettere al centro le persone; uno sviluppo scientifico deve quindi essere completo, equilibrato e sostenibile. Tuttavia, il nostro paese non è riuscito ancora a realizzare in maniera sufficente questa visione di sviluppo. Ad esempio, consumando un gran numero di risorse, abbiamo inquinato l'ambiente. Si dovrebbe riuscire infatti a consumare, produrre ed essere felici in un modo sostenibile. Un altro fattore è il cosiddetto divario tra poveri e ricchi. Il divario attuale è elevatissimo in Cina, ciò ha causato un fenomeno di polarizzazione e di ingiustizia nella distribuzione dei redditi. Quindi quali sono i motivi per cui il consumo dei beni di lusso sta aumentando così velocemente? Per prima cosa va considerata l'idea di sviluppo, ovvero la gente pensa di essere ricca e vuole elevare i propri consumi; l'altro aspetto è l'ingiustizia causata dal divario tra ricchi e poveri. Questi sono i due motivi per cui fra pochi anni supereremo il Giappone, diventando il maggiore paese per consumo di beni di lusso, e non ci sono dubbi in merito. Quindi secondo me, un motivo è la visione dello sviluppo, l'altro è l'ingiustizia della distribuzione dei redditi, sono questi i problemi da risolvere necessariamente."

Alcuni giovani spendono tutto il loro salario mensile solo per comprare una borsa di LV, ma secondo il sociologo, ciò non è il problema principale: "Non è questo il problema principale. Questo è un tipo di consumo anomalo. Questo tipo di persone sono poche. L'esperienza darà loro una lezione. Il problema non è questo, ma consiste nella polarizzazione, si tratta di un problema di attitudine generale."

Infatti, 20 anni fa, pochi compravano i prodotti di lusso, al riguardo, il professor Zhou ha così spiegato: "È possibile indicare la rivoluzione Xinhai, quando finì l'era dominata dalla famiglia della dinastia Qing e fu fondata una repubblica democratica popolare, come il periodo migliore all'interno della storia cinese degli ultimi cento anni. Si ritiene infatti che negli anni '20 e '30 dello scorso secolo, si respirasse in Cina un clima positivo. Un altro ottimo periodo nel corso della storia cinese moderna fu quello in cui fu neutralizzata la "banda dei quattro". Dopo la terza sessione del Comitato Centrale del Partito Comunista Cinese del 1978, tutti erano impegnati a costruire il paese. Si ritiene perciò che anche durante il periodo che va dalla fine degli anni '70 all'inizio degli anni '80, l'atmosfera in Cina fosse ottima. Quindi negli ultimi cento anni, abbiamo avuto due periodi migliori, quello dagli anni '20 agli anni '30, e quello dagli anni '70 agli anni '80, fino alla fine degli anni 80. "

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