La vita dei pechinesi doc
  2011-07-13 13:53:04  cri

Liu Pai: Adelaide Qual è la città cinese che preferisci?

Adelaide: in realtà mi piacciono tantissime città cinesi. Ogni città ha le sue caratteristiche, ma se dovessi sceglierne una, beh, allora sceglierei Beijing! Ho un profondo legame affettivo con questa città, è una città speciale, magica, per non parlare poi del dialetto pechinese… una lingua incantevole!

L: Ottima risposta! Lo sai che io sono un vero pechinese!

A: Davvero, Liu Pai?

L: Sì, entrambi i miei genitori sono nati a Pechino e anch'io sono nato e cresciuto a Beijing. Beijing per me è "casa".

A: Quindi Liu Pai, tu vivi come i pechinesi doc!

L: Devo proprio dire di sì. Parlo con un forte accento pechinese e vivo una vita da vero pechinese… e naturalmente capisco anche il dialetto di Beijing!

A: Ah, che bello!

L: Adelaide, oggi parleremo della vita dei vecchi pechinesi.

A: Mi sembra una buonissima idea!

L: Esatto! Dunque Adelaide, se pensi a Beijing, cosa ti viene in mente?

A: Beh... tante cose… ma soprattutto il dialetto pechinese. E' una lingua particolare. Starei ore ad ascoltare i pechinesi parlare… hanno un'aria così cordiale e aperta. So che il paragone potrebbe risultare poco pertinente, ma i pechinesi, con il loro modo di parlare, a volte anche un po' chiassoso, per certi aspetti mi ricordano gli italiani del sud.

L: Sono d'accordo. Essendo di Pechino, oltre al mandarino, so anche parlare il dialetto pechinese. La lingua di noi pechinesi è molto gutturale e a volte abbiamo l'abitudine di aggiungere un "ER" alla fine della frase, un po' come il né dei milanesi, e questo rende l'accento pechinese molto diverso rispetto ai dialetti delle altre città e province e anche molto difficile da imparare.

A: Sì, davvero molto difficile da imparare. Io pur avendo studiato per tanti anni la lingua cinese, non sono mai riuscita a imparare il dialetto di Pechino...

L: Nel dialetto di Pechino si usano anche molti termini che non esistono nel mandarino, la lingua ufficiale, e questi termini sono unici. Pensa Adelaide che a volte, quando parlo con Chengjie, il nostro conduttore del programma Financial Street, che è di Shanghai, lui non riesce a capire tutto quello che dico e mi chiede spesso il significato di tantissime espressioni!

A: Non stento a crederlo. Anche in Italia si verificano spesso situazioni di questo tipo. Liu Pai, mi sono accorta che anche il modo di salutare dei pechinesi è molto particolare, i pechinesi, invece di dire Ni Hao, che in cinese vuole dire Ciao, dicono "Chi Le Ma Nin Nei?", che vuol dire Lei ha mangiato? Mi sembra molto strano!

L: Sì, questo è proprio il tipico modo di salutare dei pechinesi e confonde migliaia di stranieri come te, hahaha!

A: Già, il dialetto pechinese mi sembra davvero affascinante… ma anche un po' misterioso.

L: Ora di cosa parliamo Adelaide?

A: Mah, vista la mia passione per la moda, potremmo parlare un po' degli abiti tradizionali di Pechino, va bene?

L: Come no! Se vogliamo parlare degli abiti tradizionali pechinesi, dobbiamo però raccontare una lunga storia...

A: Perché?

L: E' a tutti noto che Pechino vanta una storia di oltre tre mila anni. Nel corso di tutti questi anni la sua cultura è stata influenzata da diverse etnie, non solo dall'etnia Han, ma anche da quella mancese, e quindi anche negli abiti tradizionali pechinesi si ritrovano alcune caratteristiche tipiche di questa etnia.

A: Interessante! Liu Pai, leggendo i libri del famoso scrittore cinese Lao She, ho scoperto che i pechinesi dei tempi della Repubblica di Cina indossavano il Ma Gua, una giacca molto ampia, con le maniche molto larghe e realizzata generalmente con un tessuto di cotone riccamente decorato da grandi disegni. il Ma Gua è uno degli abiti più caratteristici e rappresentativi dei vecchi pechinesi, vero?

L: Sì. Il Ma Gua, che in pechinese chiamamo anche Ma Gua Er, con un ER alla fine, è uno dei principali capi di abbigliamento indossati dagli uomini pechinesi, le cui origini risalgono alla dinastia Qing, cioè all'ultima dinastia feudale, che era mancese. Il ma gua poteva essere di tanti colori, ma non giallo, perché il giallo era il colore riservato all'imperatore. Gli uomini erano soliti indossare anche un altro tipo di vestito, il Chang Pao, termine che in italiano significa tunica lunga.

A: E le donne? Indossano il Qi Pao vero?

L: Bravissima! Le donne pechinesi indossavano spesso il Qi Pao, un abito femminile lungo e aderente con collo alto e spacco sui fianchi, un abito molto elegante che tra l'altro di recente è tornato di moda con il film "In the mood for love" del grande regista di Hongkong Wang Jiawei!

A: Sì, anche a me piace molto il Qi Pao! Lo trovo molto femminile!

L: Anche le scarpe dei vecchi pechinesi sono molto particolari. Sono nere, di tela e senza lacci.

A: Mi sembra che siano anche le scarpe usate dai maestri di arti marziali.

L: Esatto. Ancora oggi, moltissimi anziani pechinesi indossano questo tipo di scarpe.

A:Ora parliamo delle specialità pechinesi. Iniziamo allora dalla specialità pechinese più famosa del mondo, l'anatra laccata, la mia passione.

L:Sì, ma penso che l'anatra laccata piaccia a tutti voi stranieri... L'anatra laccata è un piatto tipico pechinese, che vanta una storia di oltre cento anni! Innanzitutto l'anatra viene laccata con spezie, olio, zucchero, cipolla, ecc, e poi arrostita a lungo in un forno speciale. Questo procedimento di cottura rende particolarmente gustosa l'anatra.

A: E poi quali altre specialità culinarie è possibile assaggiare a Beijing? Se non ricordo male Dou Zhi Er (豆汁儿) è una specialità di Beijing, giusto?

L: A quanto pare hai già imparato benissimo il dialetto pechinese! Sì, Douzhi è un'altra famosa specialità di Beijing. E' un tipo di salsa a base di legumi il cui gusto molto particolare però non piace a tutti... ma noi pechinesi ne andiamo ghiotti…

A: Passeggiando tra i vicoli della città vecchia, è facile sentire l'odore del Dou Zhi Er… un odore forse troppo forte e poco invitante… Ma a te Liu Pai, a te piace davvero?

L: Sì, non solo a me, ma anche a tutta la mia famiglia, soprattutto a mia nonna, ed ogni volta che andiamo da lei, le portiamo il Dou Zhi, è la sua passione!

A: Agli stranieri, e in particolare agli italiani, piacciono gli spaghetti tipici di Pechino, cioè i Zhajiangmian.

L: Brava, i Zhajiangmian sono degli spaghetti conditi con un sugo di carne di maiale, cipolla e zenzero e si possono condire anche con il cetriolo. Poi ci sono anche tante altre specialità pechinesi, il Luzhu, che è un brodo di fegato di maiale, il Chaogan, la farina con fegato di maiale, i Guo Tie, un tipo di ravioli fritti... insomma, cari amici italiani, le tante specialità gastronomiche pechinesi vi aspettano… vale la pena assaggiarle, ve lo assicuro!

A: Liu Pai, lo sai, da quando vivo a Pechino, la vita e gli abitudini dei vecchi pechinesi mi hanno sempre incuriosito e affascinato.

L: Un tempo quasi tutti le persone comuni, che vivevano una vita molta tranquilla e confortevole, non desideravano investire le proprie energie e il proprio tempo per guadagnare e accumulare denaro. Ognuno viveva nel proprio mondo fatto di piccole cose. Questo però non vuol dire che non avessero delle conoscenze, infatti, vivendo nella capitale, i vecchi pechinesi hanno spesso assistito ai grandi e numerosi cambiamenti politici.

A:E com'era la loro vita di tutti i giorni?

L: di mattina i vecchi pechinesi andavano fuori a comprare la colazione, poi, dopo aver mangiato, facevano spesso una bella passeggiata portando al parco la gabbia con il loro uccellino o un grillo in un barattolo. Dopo pranzo, facevano spesso un bel pisolino.

A: Mi capita spesso di vedere gli anziani passeggiare nel parco o lungo le rive dell'Houhai. Mi sembrano così sereni, sempre sorridenti e cordiali e quando incontrano qualcuno per strada, sono sempre lieti di scambiare due parole o qualche battuta scherzosa.

L: Sì, ecco un'altra caratteristica dei vecchi pechinesi.

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