Quest'anno ricorre il 605° anniversario dei viaggi di Zheng He nei mari occidentali. Dal 1405 al 1433 l'imperatore della dinastia Ming Zhu Li ordinò più volte a Zheng He di raggiungere i mari occidentali a capo di una flotta composta da 300 navi e 30 mila marinai. Zheng He effettuò sette spedizioni con la flotta, arrivando fino alle attuali Monbasa e Malindi, in Kenya, sulla costa orientale dell'Africa. Che scopo ebbe questo grande viaggiatore? Portò davvero in Cina la giraffa donatagli dal re di Malindi? Nell'odierno programma, vi daremo le risposte a queste domande.
Zheng He nacque nel 1371 in una famiglia musulmana della provincia dello Yunnan; il padre e il nonno si erano recati entrambi alla Mecca in pellegrinaggio. L'infanzia di Zheng He fu molto felice, ma il caos delle guerre pose fine a questa felicità, visto che fu costretto ad entrare a corte come eunuco. In seguito l'imperatore Zhu Li lo inviò nei mari occidentali per effettuare degli scambi commerciali con gli altri paesi. Perché l'imperatore pose Zheng He a capo della flotta? Il direttore dell'ufficio di ricerche sulla storia della dinastia Ming dell'Istituto di storia dell'Accademia di Scienze sociali, signora Wan Ming, ritiene che oltre al bell'aspetto e al genio militare di Zheng He, che gli valsero la fiducia dell'imperatore Zhu Li, ci sono ancora due importanti motivi:
"Zheng He era discendente di Haji, il nome di rispetto nei confronti dei pellegrini alla Mecca. L'invio di una persona con un contesto familiare musulmano corrisponde alla situazione del tempo, perché la meta, ossia l'Oceano Indiano e i paesi circostanti, avevano uno sfondo musulmano."
Nell'inverno del 1405, la flotta di Zheng He salpò per l'Oceano Indiano. Innanzitutto raggiunse Giava, poi Malacca e Sumatra, e infine il regno Furusato sulla costa di Malabar, in India, dove scambiò le preziose sete e porcellane della dinastia Ming con il pepe locale.
Per aprire degli scambi commerciali con più paesi, la flotta di Zheng He entrò per la prima volta nel Mare Arabico nel 1414. Al tempo, i mercanti arabi erano degli ottimi navigatori che controllavano le rotte commerciali dall'India ai paesi arabi e all'Africa, e che erano arrivati più volte a Quanzhou, città costiera sud-orientale della provincia cinese del Fujian. Per cercare i mercanti arabi, Zheng He si recò apposta a Quanzhou.
L'esperto dell'Istituto di ricerche su Zheng He di Changle, nella provincia del Fujian, Zeng Guoxin, ha detto al nostro giornalista che nel 1992 nelle vicinanze di Changle sono emersi 5 templi, uno dei quali dedicato al "Dio di pattuglia sul mare".
"La statua al centro è di Zheng He, e le altre sono dei ministri della sua flotta. Tramite gli studi degli esperti di beni culturali, quella a sinistra di Zheng He risulta essere di un arabo, ossia fra i capi della sua flotta c'erano degli arabi."
Grazie alle mappe tracciate dai navigatori cinesi ed arabi, nel 1419 la flotta raggiunse lo Yemen, e poi svoltò a sud verso la costa orientale africana, toccando alla fine il regno di Malindi, in Kenya, al tempo una ricca confederazione di città dove vivevano molti mercanti arabi. Dopo l'arrivo, Zheng He partecipò insieme ai locali alle attività religiose nella moschea.
Nelle sue sette spedizioni, la flotta di Zheng He visitò una trentina di paesi e regioni e scambiò molti prodotti tipici locali, fra cui la giraffa donata dal re di Malindi all'imperatore cinese. Wan Ming ritiene che questo tratto di storia testimoni la tradizione degli scambi amichevoli tra Cina ed Africa.
"Nel suo quarto viaggio nei mari occidentali, Zheng He raggiunse il regno di Malindi, in Africa orientale, che inviò poi una delegazione in Cina donando una giraffa all'imperatore cinese. Al tempo la giraffa era chiamata dai cinesi Qilin, e considerata un animale propizio, il che diventò una testimonianza storica degli scambi amichevoli tra Cina ed Africa. Occorre ricordare che in somalo, la giraffa è chiamata 'jili'. Alcuni studiosi ritengono che i cinesi del tempo abbiamo chiamato la giraffa Qilin secondo la dizione somala 'jili'. La cosa certa è che il viaggio di Zheng He in Africa dette inizio agli scambi di amicizia con il popolo africano."
Nell'isola Part del Kenya è diffusa una leggenda sul naufragio della flotta di Zheng He: 600 anni fa la flotta di Zheng He naufragò nelle vicinanze dell'arcipelago Lam, e alcune decine di marinai riuscirono a raggiungere le sponde delle sue isole meridionali, dove si sposarono con donne locali, e la loro discendenza continua ancora oggi. Costoro sono chiamati dai locali "Wasanga". Anche se mancano documenti scritti o prove materiali che dimostrino che gli antenati di questi Wasanga erano cinesi, costoro insistono nel dire di essere discendenti di cinesi, secondo l'insegnamento trasmesso in famiglia da generazioni.
Poco tempo fa il Museo nazionale cinese, l'Istituto di archeologia dell'Università di Beijing e il Museo nazionale del Kenya hanno deciso di effettuare nel novembre prossimo delle ricerche archeologiche sottomarine nei pressi dell'arcipelago Lam. Il vice segretario generale dell'Istituto dei viaggi nei mari occidentali di Zheng He di Beijing, Mao Peiqi, ritiene che si tratti di un evento significativo che risolverà ulteriormente i dubbi storici sugli antichi scambi culturali e commerciali tra Cina ed Africa.
"La ricerca di risposte è una cosa molto interessante per il mondo culturale ed accademico. Le relazioni tra Cina e Kenya sono molto amichevoli. Se tramite il lavoro archeologico riusciamo a provare che i due paesi hanno cominciato gli scambi amichevoli nell'antichità o a scoprire altre cose di grande valore, ciò fornirà maggiori documenti per i futuri scambi fra i due paesi e per le ricerche sulle loro relazioni di amicizia."
Prima del suo settimo viaggio, Zheng He fece scolpire un epitaffio su una stele, il cui contenuto dimostra appieno che i suoi viaggi miravano a svolgere degli scambi commerciali con gli altri paesi, a divulgare la cultura cinese e ad attuare una diplomazia di pace. La realtà dimostra anche che durante i suoi viaggi, Zheng He non saccheggiò un centimetro dei paesi raggiunti. Zeng Guoxin afferma:
"All'epoca, la flotta di Zheng He era la più grande del mondo, e la Cina della dinastia Ming il paese più forte del pianeta. Non abbiamo invaso nessun paese, il nostro concetto di diplomazia pacifica risale all'antichità, e non cambierà mai. Questo costituisce l'importante significato della nostra commemorazione dei viaggi marittimi di Zheng He."