Impressione di Serena Trisciuzzi su Xi'an--La gastrononia e la tutela dei reperti storici locali
  2010-07-07 17:09:50  cri

La gastronomia a Xi'an

Ning: Serena, alla fine del maggio scorso, come membro della delegazione dei giornalisti di CRI, sei andata a Xi'an per un viaggio per l'Expo dell'orticoltura 2011. Parliamo innanzitutto della ristorazione a Xi'an: hai assaggiato qualche specialità locale? Ho sentito che siete stati invitati al ristorante Defachang, vero?

Serena: sì, il primo giorno dopo il nostro arrivo a Xi'an, abbiamo visitato il Palazzo Da Ming, dove il responsabile dell'ufficio per la tutela del patrimonio archeologico del Da Ming ci ha illustrato i lavori di protezione e ricostruzione del palazzo. In serata poi siamo stati invitati ad assaggiare i ravioli speciali di Defachang.

Ning: Come sono i ravioli?

Serena: Molto buoni e variegati. Alla fine della cena, ad ogni commensale è stato servito un raviolo per ogni tipo di ripieno. Ogni raviolo, poi, era realizzato in forme diverse, che potevano essere di animali o fiori.

Ning: Ascoltiamo la storia di questo straordinario ristorante:

Il ristorante è stato fondato nel 1936, più di 70 anni fa, ed è famoso per le cene a base di ravioli. All'inizio, il fondatore Zhao Jiwu aveva aperto un negozio di pesce e verdura. Poi, nel 1937, ha cambiato il nome della sua attività in "Ristorante Defachang", specializzato appunto nei ravioli. Il proprietario si è impegnato molto nella ricerca di ottimi ingredienti per i ravioli, ed ha ottenuto un grande successo locale. Le cene a base di ravioli si sono ampliate negli anni '80 del secolo scorso, grazie all'interazione di molti elementi, come ingredienti di buona qualità, cucina artistica, cultura del cibo locale, sviluppando anche le forme dei ravioli, realizzati come fiori, uccelli, pesci. Serena, quindi hai assaggiato questi ravioli particolari,vero?

Serena: Si, i ravioli del ristorante Dafachang sono diversi da quelli che si possono trovare a Pechino. Sono più piccoli, la ricerca degli ingredienti è fondamentale, e inoltre la loro bellezza esteriore li rende delle piccole opere d'arte e di gusto!

Ning: come abbiamo detto in precedenza, si presta molta attenzione allo sviluppo e all'innovazione della ristorazione. I piatti dei vari Laozihao (denominazione cinese per negozi antichi e rinomati) come Defachang, sono stati migliorati secondo le esigenze dell'epoca, ma credo che alcune delle pietanze classiche siano rimaste le stesse, per preservarne la specialità.

Serena, dal momento che sei vegetariana, non hai certamente assaggiato la zuppa di carne di pecora. Allora quale altro elemento gastronomico locale ti ha colpito?

Serena: Ho assaggiato un'ottima versione vegetariana della zuppa di carne di pecora, dove la carne è stata sostituita dall'uovo. Devo dire che l'elemento più interessante di questo piatto non si trova tanto negli ingredienti, quanto nella convivialità che si crea nel momento precedente alla degustazione, quando tutti i commensali spezzano il pane che andrà sul fondo della zuppa.

Un altro piatto caratteristico della provincia dello Shaanxi che mi è piaciuto molto sono delle fettuccine chiamate kudai chemian, che letteralmente significa fettuccine tirate a mano grandi come una cintura, proprio perché sono particolarmente larghe….e davvero buone!

Tutela dei reperti storici  

Ning: bene, ora parliamo del vostro viaggio culturale a Xi'an. Siete stati invitati per il briefing sull'Expo dell'orticoltura 2011, e oltre a questo credo che la tutela dei reperti storici sia stato sicuramente un argomento importante delle vostre visite.

Serena: sì, come ho accennato prima, abbiamo visitato il palazzo Da Ming, le antiche mura di Xi'an, l'Esercito di Terracotta, il mausoleo dell'imperatore Qin Shihuang, il museo delle tradizioni popolari Guanzhong: vedendo tutti questi posti è possibile percepire gli sforzi compiuti dal governo e dalla popolazione locale per la tutela dei reperti storici.

In particolare, la ricostruzione del Palazzo Daming, realizzato per la prima volta durante la dinastia Tang come centro politico dell'antica capitale Xi'an e noto nella storia per le sue grandi e magnificenti sale, fa parte di un grande progetto nazionale di recupero all'interno dell'undicesimo piano quinquennale. Il progetto ha come obiettivo la ricostruzione dell'antico palazzo di epoca Tang nelle sue sembianze originali a partire dai ritrovamenti archeologici, integrato dall'ambiente ecologico circostante.Ecco alcune informazioni da parte dell'Amministrazione Statale per l'Eredità culturale: Il nostro parco delle rovine del Palazzo Daming può ospitare fino a 6 milioni di turisti l'anno. I turisti possono visitare le rovine orientali esibite in modo unico, possono vedere il sito archeologico ed anche partecipare personalmente ai lavori archeologici.

Ning: Ascoltiamo adesso la storia della costruzione del Mausoleo dell'imperatore Qin Shihuang.

Il Mausoleo dell'imperatore Qin Shihuang a Xi'an, nella Cina occidentale, è una delle tombe imperiali più grandi per dimensione, più straordinarie per struttura e più ricche di contenuto del mondo. L'Esercito di terracotta, uno dei fossati secondari della tomba dell'imperatore Qin Shihuang, è famoso come le Piramidi d'Egitto ed è anche chiamato "l'ottava meraviglia del mondo".

Qin Shihuang (259- 210 a.C.) fu il primo imperatore della società feudale cinese ed un personaggio da sempre fonte di dispute nella storia del nostro paese. Qin Shihuang è stato il primo imperatore ad unificare la Cina, adottando poi una serie di misure per promuovere lo sviluppo della società, dell'economia e della cultura, come l'unificazione della moneta, della scrittura e delle unità di misura. Nel frattempo. per prevenire le aggressioni delle minoranze della Cina settentrionale, egli costruì la Grande Muraglia come mezzo di difesa dai nemici. Queste misure fecero di lui un famoso uomo politico nella storia cinese. Tuttavia, Qin Shihuang fu anche eccessivamente crudele. Per controllare la mente del popolo, attuò il piano disumano di incendiare i libri e uccidere i letterati, distruggendo tutti i libri che non corrispondevano ai criteri governativi e seppellendo addirittura vivi molti intellettuali che nutrivano opinioni diverse dalle sue, in modo da tutelare il potere della dinastia Qin.

Subito dopo aver unificato il paese, l'imperatore Qin Shihuang iniziò a costruire la propria tomba, a cui per circa 40 anni lavorarono approssimativamente 700.000 uomini provenienti da tutto il paese; tuttavia alla sua morte non era ancora stata terminata. Il Mausoleo dell'imperatore Qin Shihuang si trova ad un chilometro a nord del Monte Lishan, alla periferia di Xi'an, nella provincia dello Shaanxi, e copre una superficie di 56 kmq. La base della struttura è pressoché quadrata, con una lunghezza da sud a nord di 350 metri, da est a ovest di 345 metri e un'altezza di 76 metri, e dal punto di vista generale ha la forma di una piramide. Attraverso varie ricerche, gli archeologi cinesi hanno scoperto che intorno al mausoleo sono disseminate circa 5000 fra fosse per il corredo funebre e tombe secondarie di dignitari e operai che hanno costruito il mausoleo. Fra le fosse del corredo funebre, si trovano quelle con carrozze e cavalli di bronzo, simboli dei mezzi di trasporto utilizzati dall'imperatore, una fossa- stalla, che mostra l'allevamento dei cavalli a corte, e le fosse dell'esercito dei guerrieri di terracotta, simbolo delle enormi forze militari della dinastia Qin.

Cara Serena, quando hai visitato il Mausoleo dell'imperatore Qin Shihuang, che impressione ne hai avuto?

Serena: Trovo che il Mausoleo rispecchi l'imponenza e la potenza dell'imperatore Qin Shi Huang. Nonostante la camera funeraria non sia stata riportata completamente alla luce, è possibile immaginarne la grandezza e la bellezza interna, degna testimone del desiderio di immortalità del primo imperatore della Cina feudale.

Ning: Serena, hai anche avuto la fortuna di visitare l'Esercito di Terracotta, chiamato anche "L'ottava meraviglia del mondo", vero?

Serena: sì. Avendolo visitato anche in passato, ho acquisito ormai alcune informazioni su questo prodigio. Cari amici, prima vorrei raccontarvi brevemente la storia dell'Esercito dei guerrieri di terracotta.

L'Esercito di terracotta dell'imperatore Qin Shihuang, chiamato "l'ottava meraviglia del mondo", è stato scoperto per caso. Nel 1974 alcuni contadini locali, che stavano scavando un pozzo, trovarono dei frammenti di terracotta, ma non vi prestarono alcuna attenzione, anzi avevano intenzione di distruggerli. Per fortuna, si trovava sul posto un addetto alla tutela delle reliquie culturali, che dopo avere visto i pezzi si accorse che si trattava in realtà di una grande scoperta, e riferì subito la situazione ai funzionari dell'Assessorato ai beni culturali del distretto. In questo modo, è tornato alla luce l'Esercito di terracotta, che da allora meraviglia il mondo intero. Attualmente, dai fossati sono stati portati alla luce 500 guerrieri di terracotta, 18 carrozze in legno e oltre 100 cavalli di terracotta.

L'Esercito di terracotta ha suscitato l'ammirazione delle popolazioni dei vari paesi, tanto che molti visitatori stranieri raggiungono la Cina appositamente per visitarlo. Nel corso delle visite in Cina, importanti esponenti politici stranieri hanno chiesto di poter visitare il sito. L'ex-presidente americano Ronald Reagan ha definito l'Esercito dei guerrieri di terracotta "una grande meraviglia dell'umanità".

A causa di motivi legati alla tecnica di preservazione dei reperti e per una migliore tutela del mausoleo da parte del governo cinese, attualmente la Cina non intende ancora procedere agli scavi della tomba principale del complesso. Negli ultimi anni, dalle fosse concomitanti sono emersi 50.000 reperti storici, fra cui numerosi tesori, come una carrozza in bronzo scoperta nel 1980.

Ning: Allora, Serena, nel museo cosa hai visto?

Serena: Il museo dell'Esercito di terracotta è suddiviso in tre sale principali, dove è possibile ammirare da varie distanze le 500 delle 7000 statue che sono state riportate alla luce. Ciò che colpisce particolarmente sono innanzitutto le dimensioni dei guerrieri, più grandi rispetto a quelle di un cinese medio dell'epoca, perché l'imperatore Qin voleva che tutto fosse grandioso, come il suo impero. Dal momento che ogni singola statua è stata realizzata a mano, i volti dei guerrieri sono uno diverso dall'altro. Inoltre, le diverse pettinature indicavano il diverso grado nella gerarchia militare del tempo. In passato, le statue erano anche smaltate con colori vivaci, che oggi sono tuttavia andati perduti in seguito ad un incendio che colpì proprio il fossato dell'Esercito.

Si tratta di un esempio di arte e di un forziere di storia impareggiabile, tanto che spesso alcune delle statue fanno il giro del mondo, per permettere a tutti di poterne fruire. In particolare, da aprile a settembre di quest'anno a Milano sono esposte 13 statue dei guerrieri nella mostra "I due imperi".

Ning: Questi sono veramente dei tesori, non solo della Cina, ma anche di tutto il mondo.

Secondo i contenuti di queste fosse e le registrazioni dei testi storici cinesi, il Mausoleo dell'imperatore Qin Shihuang costituirebbe una riproduzione della dinastia Qin. Dopo la sua morte, Qin Shihuang poteva così continuare a governare. Tuttavia, incredibilmente, solo tre anni dopo la sua morte, la dinastia Qin fu rovesciata da una rivolta di contadini. Questo mausoleo, il più grande ed il più ricco fra le tombe imperiali cinesi, è sopravvissuto per oltre 2000 anni, diventando una testimonianza della storia cinese. A causa del suo grande valore storico, nel 1987 il Mausoleo dell'imperatore Qin Shihuang è stato inserito dall'Unesco nella lista del Patrimonio culturale mondiale.

Serena: Sì, se non ci sei stato personalmente, è difficile capirne il valore!

Ning: L'Italia è molto famosa nel restauro e nella tutela dei reperti storici, basta pensare alle rovine di Roma, nel centro della città, ben conservate e tutelate. La tutela e il restauro dipendono anche dal clima locale, dalle condizioni geografiche, ecc. Secondo te, come sono i risultati della tutela dei reperti storici a Xi'an?

Serena: Da quanto ho potuto constatare, c'è un grande interesse nei confronti della tutela delle testimonianze del passato. Le mura della città ne sono un valido esempio: risalgono alla fine del 1300, e ancora oggi possono essere percorse a piedi da milioni di turisti. Anche il museo delle tradizioni popolari Guanzhong è particolarmente rilevante, perché rappresenta un nuovo concetto di preservazione dei beni culturali. Il museo infatti, tra gli altri, ha rilocato 40 case con cortile risalenti alle dinastie Ming e Qing, che se lasciate nella propria collocazione originaria sarebbero andate incontro al deterioramento. Si tratta quindi di un museo innovativo.

Ning: Gli scambi tra Cina e Italia in questo settore sono sempre di più, per esempio, anni fa alcuni esperti italiani sono venuti in Cina per un progetto di restauro di Luoyang, la preparazione sulla tutela e il restauro dei reperti storici della cooperazione sino-italiana, ecc. siamo convinti che tramite la cooperazione e l'impegno comune, questi patrimoni culturali saranno ben conservati.

Serena: Dagli anni '50 del secolo scorso l'Italia e la Cina hanno avviato continui scambi culturali, anche nel settore archeologico, che hanno permesso alle civiltà dei due paesi di approfondire le conoscenze reciproche. Ne sono un esempio le numerose mostre tenute negli anni '90 e anche successivamente in varie città italiane proprio delle statue dell'Esercito di Terracotta di Xi'an, nonché il continuo studio all'interno delle università italiane delle tecniche tradizionali e innovative di protezione del patrimonio archeologico nazionale e internazionale dell'Oriente e dell'Occidente.

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