Yushu: canti dalla scuola in tenda
  2010-04-21 11:32:10  cri

Il 14 aprile il distretto di Yushu, nella provincia del Qinghai, è stato colpito da un sisma di 7,1 gradi Richter, la cui situazione suscita grande attenzione sia all'interno della Cina che all'estero. Varie persone compassionevoli hanno raggiunto le zone colpite per aiutare i sinistrati. Chi non può farlo personalmente, partecipa attivamente alle donazioni sotto varie forme per esprimere la propria sollecitudine. Subito dopo la tragedia, RCI ha mandato dei giornalisti a Yushu per seguire gli ultimi sviluppi della situazione. Nella settimana seguente, il numero dei morti e dei feriti ha continuato ad aumentare, tuttavia i nostri giornalisti hanno visto la speranza negli occhi dei locali. Oggi andremo insieme alla Scuola elementare n.3 del distretto di Yushu, una delle scuole più gravemente colpite dal sisma, dove sono crollate l' 80% delle aule e dei dormitori e più di 70 studenti sono morti. Quattro giorni dopo il sisma, la scuola ha ripreso le lezioni. Appena entrato nel campus cosparso di macerie, il nostro giornalista è stato colpito da un canto.

Accanto all'aula provvisoria eretta in una tenda nel campo sportivo, un gruppo di ragazzi stava imparando da un insegnante volontario sia il motivo "La nazione cinese" che il linguaggio gestuale. Gerijia, un ragazzo tibetano di 14 anni, del sesto anno, che seguiva con diligenza i gesti dell'insegnante e il ritmo del motivo, ha detto al giornalista che il sisma ha fatto crollare le aule e i ragazzi sono molto tristi. Meno male che ora sono state costruite delle aule in tenda, così possono di nuovo studiare insieme. La sua maggiore speranza è che la cittadina di Jiegu venga ricostruita.

Sono molto contento di poter di nuovo andare a scuola con i miei compagni, perché le lezioni sono interessanti. I volontari ci insegnano la 'Nazione cinese' nel linguaggio gestuale. Spero che la cittadina di Jiegu possa essere ricostruita."

Rispetto a Gerijia, la ragazza tibetana della sesta classe del quarto anno Gasong Lamu si presenta sofferente. Prima del sisma, i suoi genitori sono morti e adesso la nonna e la zia con cui viveva sono decedute nel sisma. Gasong Lamu afferma che adesso il suo maggiore desiderio è studiare.

"Dopo la morte dei genitori sono stata allevata da una zia. Il sisma ha portato via mia nonna e mia zia. Adesso abito con mia cugina, e la mia maggiore speranza è studiare."

A guidare il canto dei bambini è il segretario generale della "Fondazione Caritativa Renai di Beijing", Lin Qitai. Egli afferma che dopo un disastro come il sisma di Yushu, senza un efficace intervento psicologico sui ragazzi entro 21 giorni, nei loro cuori infantili potrebbero rimanere ferite inguaribili in grado di influenzarne tutta la vita. Guidando i volontari a Yushu, egli spera di offrire un conforto psicologico ai ragazzi.

"Il lavoro principale della 'Fondazione caritativa Renai' è seguire la salute mentale dei ragazzi. Dopo il sisma, intendiamo operare anche qui nella prefettura autonoma dell'etnia tibetana di Yushu, in collaborazione con gli insegnanti e gli studenti, per il supporto psicologico a coloro che sono rimasti feriti o che hanno morti o feriti in famiglia."

In questi due giorni, la volontaria della fondazione Wang Lu sta insegnando ai ragazzi a cantare. Ella afferma che il miglior modo di aiutarli a dimenticare la tragedia è farli tornare a scuola e partecipare ad attività collettive, così da distogliere la loro attenzione dal sisma.

"Questi ragazzi, così simpatici ed ingenui, in questo momento hanno ancora più bisogno di cose luminose. Ieri ho cominciato a insegnare loro il linguaggio dei gesti e delle canzoni, per ridurre le distanze e cominciare a comunicare. Nelle vere e proprie lezioni successive, avremo il supporto psicologico dei nostri volontari, esperti di psicologia dell'Accademia delle Scienze."

Anche se si conoscono solo da due giorni, i ragazzi, desiderosi di affetto dopo il sisma, si sono già familiarizzati con i volontari, e circondano Wang Lu, senza nascondere il loro affetto per lei.

Cari amici, avete sentito la voce dei ragazzi piena di vivacità e di speranza? Quando il nostro giornalista ha lasciato la scuola elementare n.3 di Yushu, dal campo sportivo è di nuovo risuonata la loro voce, da cui emergono le speranze per il futuro di Yushu.

Cari amici, oltre che dalla scuola, anche da altre zone di Yushu continuano ad arrivare notizie di speranza: il 20 scorso, in un monastero della cittadina di Jiegu, tramite una sonda i soccorritori hanno scoperto dei segni di vita, 150 ore dopo il sisma.

Il 19, il nostro giornalista ha raggiunto l'ippodromo, il maggiore centro di accoglienza degli sfollati del distretto di Yushu, dove alcune scuole hanno temporaneamente trasferito gli studenti. Nonostante la tragedia del sisma, i ragazzi locali hanno ancora il sorriso sulle labbra, quindi abbiamo motivo di credere che l'ottimismo e la fiducia alla fine prevarranno.

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