In Tibet, il tetto del mondo, ampio e scarsamente popolato, le nuvole, il cielo, i monti, la neve e l'acqua hanno creato un maestoso paesaggio immutato da millenni. Tuttavia, né i monti innevati, nè i fiumi irruenti, le praterie e i deserti sconfinati e l'aria rarefatta riescono a fermare i pellegrini e i turisti cinesi e stranieri intenzionati a visitare la città sacra di Lhasa, e i monti e laghi sacri della regione. Oggi vi faremo conoscere l' anziano tibetano Luosang, che col suo lavoro ha spianato la strada ai pellegrini e ai turisti diretti in Tibet.
Tutta la vita dell'anziano Luosang è collegata alle strade del Tibet. Infatti egli ha partecipato alla costruzione della prima strada statale della regione, la statale n.318 dal Sichuan al Tibet, ed ha diretto la costruzione di molte strade nella zona di Linzhi. Egli sa quante speranze e cambiamenti abbiano arrecato ai locali le strade che serpeggiano tra i monti e il cielo proprio perché la sua stessa vita è cambiata per via di una strada.
Il sessantasettenne Luosang è nato in un piccolo villaggio della zona di Changdu, nella Regione autonoma del Tibet. La sua famiglia in passato era serva della gleba di un monastero locale. Nei suoi ricordi, egli venne costretto sin da piccolo a fare dei lavori vari al monastero, per cui sognava di trovare una strada per fuggire dai monti del paese natale e soprattutto dalla servitù della gleba, ancora più pesante. A 14 anni, non riuscendo più a sopportare le botte, gli insulti e la durezza del lavoro al monastero, prese la fuga. A quel tempo, il governo centrale cinese stava organizzando la costruzione della strada dal Sichuan al Tibet, e Luosang entrò a far parte della squadra di operai. Il lavoro era durissimo, tuttavia nella squadra non c'erano discriminazioni e pressioni.
Luosang ricorda che la cosa più difficile durante il lavoro era rispondere ai sabotaggi dei banditi ribelli che volevano ripristinare il sistema della servitù della gleba.
"Iniziata la costruzione della strada statale n.318, siamo arrivati a Changdu, che era infestata dai banditi, per cui portavamo con noi non solo scalpello e piccone, ma anche il fucile. Noi lavoravamo di giorno, e di notte i banditi scavavano delle buche sulla base della strada, sistemandovi dell'esplosivo."
Nonostante le aspre condizioni, Luosang e gli altri operai tibetani hanno continuato a lavorare con eroismo, sperando nella pronta apertura della strada dal Sichuan al Tibet. Infatti conoscevano bene la durezza degli spostamenti in Tibet. Alcuni di loro avevano addirittura superato dei valichi innevati portando in spalla dei nobili, mentre altri avevano avuto dei familiari morti per strada durante i loro pellegrinaggi a Lhasa.
"In passato, in Tibet occorrevano dei mesi per arrivare a piedi da Changdu a Lhasa, superando una serie di montagne. I commercianti si muovevano molto, ma non la gente comune. Le strade erano difficili e pericolose per via dei dirupi, delle belve e dei banditi. Nella vecchia società, il Dalai Lama aveva un'auto donata dagli inglesi, che era stata smontata in India, trasportata a cavallo in Tibet e poi riassemblata a Lhasa, e che lui usava per andare da Norbulingka al Potala. Perciò dico che in passato questa era l'unica strada del Tibet. "
Terminati i lavori, Luosang è andato in camion nell'entroterra cinese a studiare, percorrendo la strada che lui stesso aveva costruito. Nel 1965 è tornato a Lhasa, partecipando ai preparativi della formazione del governo popolare della Regione autonoma del Tibet. Nonostante abbia cambiato lavoro più volte, secondo lui, una zona si può sviluppare solo se possiede delle strade.
Quando lavorava nel distretto di Gongbujiangda, nella zona di Linzhi, Luosang scoprì un lago montano chiamato Basongcuo, circondato da monti innevati e da foreste di abeti, e la cui acqua verde smeraldo circondava un'isoletta, che valeva la pena di sviluppare dal punto di vista turistico. Per aiutare i locali a sviluppare il turismo, Luosang ha organizzato i contadini locali a costruire una stradina collegata alla strada statale n. 318. Mai avrebbe mai pensato che questa stradina avrebbe gettato le basi per trasformare Basongcuo nella prima zona paesaggistica statale di livello AAAA del Tibet.
Luosang ci ha detto con orgoglio:
"Uno dei vice segretari generali dell'Onu è un indiano. L'ho portato a visitare Basongcuo, ed ha detto che l'ambiente è ottimo e che in futuro voleva portarci anche la moglie e i figli. Egli ha chiesto al governo cinese di costruire una bella strada, dicendo che lo sviluppo interno sarebbe stato portato avanti dall'Organizzazione del turismo mondiale. Allora ho presentato un rapporto al governo regionale. Ci sono 54 km da Basongcuo alla statale n.318, lo Stato ha approvato il progetto e tre anni dopo sono iniziati i lavori. Per questo il dipartimento delle comunicazioni dice che questa strada è frutto del mio affetto, perché la stradina l'ho costruita io, e la sua modernizzazione l'ho proposta pure io. Quando adesso vado a Basongcuo, non pago il biglietto di ingresso, perché mi conoscono! Entro gratis. Quando vedo lo sviluppo di questo lago, sono molto contento, perché ho lavorato e vissuto qui."
Nel 1987 Luosang è diventato assessore ai trasporti e alle comunicazioni della zona di Linzhi, ricominciando ad occuparsi del vecchio lavoro. Dopo la nomina, ha organizzato un grande progetto di riparazione della strada Sichuan-Tibet, una strada che ha attraversato la sua vita, per cui prova un forte affetto nei suoi confronti.
"La strada Sichuan-Tibet è la strada della vita e della felicità del popolo tibetano. Adesso l'abbiamo anche asfaltata, un balzo straordinario nella storia del Tibet. Senza delle moderne comunicazioni, l'attuale rapido sviluppo del Tibet sarebbe impossibile. Quest'anno sono andato nel Guangdong, trovando che le verdure dei mercati locali sono più o meno le stesse del mercato della nostra Bayi. A parte i frutti di mare, abbiamo più varietà di verdura fresca noi a Bayi del Guangdong!"
A Linzhi, Luosang ha incontrato la maggiore sfida per un costruttore di strade del Tibet. E' stato nel 1992, quando è stato incaricato di costruire la strada dal distretto di Bomi a quello di Motuo, che allora era l'unico distretto del paese ancora privo di strada. La strada si trova proprio sulle faglie dell' Himalaya e di Motuo, in una delle zone con le più vivaci attività geologiche del mondo, che in aggiunta alle forti precipitazioni dovute al vapore proveniente dall'Oceano Indiano, ne fanno una cintura con frequenti terremoti, frane e smottamenti. Camminare qui è già una sfida, figuriamoci costruirci una strada!
Durante i lavori, Luosang ha incontrato non poche sorprese. Una volta, insieme all'autista, stava togliendo degli ostacoli dalla strada, quando improvvisamente ha sentito che qualcuno gridava: "Scappa, scappa!" Subito dopo dal monte è precipitato un masso che ha distrutto la jeep su cui viaggiava. Questa strada, soprannominata un "miracolo della costruzione stradale cinese", ha lasciato tanti ricordi a Luosang. Il tratto più arduo e pericoloso è stato quello del valico del monte Galongla.
"La cima del monte Galongla è ripidissima, con 11 curve strette. Guardando dalla cabina di guida, vengono le vertigini, ma dovevamo passare di lì. Verso la metà-fine di novembre, comincia a nevicare e subito la neve si trasforma in una grande lastra di ghiaccio, per cui le macchine non potevano lavorare, rendendo il tratto il più problematico della strada per Motuo. Ogni giorno il bulldozer portava più nafta, che spargevamo sul ghiaccio, dandole fuoco, così lo scioglieva, e potevamo lavorare, pezzo dopo pezzo. Una cosa davvero pericolosa! La strada è molto stretta, e se non si fa attenzione, è facile cadere a centinaia di metri in basso, senza alcuna possibilità di essere salvati."
Nel 2003, Luosang è andato in pensione. Anche se non doveva più dirigere la costruzione stradale, il suo amore per le strade non è venuto meno. Appena libero, fa qualcosa per la costruzione e la manutenzione delle strade di Linzhi.
"L'indicazione sulla cima del monte Mila della statale n.318 l'ho messa io, e gli alberi lungo la strada da Bayi alla statale li ho piantati io, come pure la maggior parte del verde dell'altro versante del monte e della cintura verde lungo le strade di Bayi. Quest'anno ho noleggiato un taxi per controllare la situazione gli alberi sulla strada. "
In queste decine di anni, le strade costruite da Luosang corrispondono pressoché a quelle che ha percorso. Egli le chiama le "strade della luce", perché tutte queste strade non solo collegano i sentimenti dell'etnia tibetana con quelli dell'etnia Han e delle altre etnie, ma hanno anche portato al Tibet l'apertura, la prosperità e il progresso.