mò 　 méi                                                 wáng 　 miǎn

                                                                  墨 　 梅　 　                                           王　　冕　

wú jiā xǐ yàn chí tóu shù

吾 家 洗 砚 池 头 树 ，

gè gè huā kāi dàn mò hén 　

个 个 花 开 淡 墨 痕 。

bù yào rén kuā hǎo yán sè 　

不 要 人 夸 好 颜 色 ，

zhǐ liú qīng qì mǎn qián kūn 　

只 留 清 气 满 乾 坤 。

Wang Mian (1287-1359) è un pittore e poeta della dinastia Yuan, originario di Zhuji, nell'attuale provincia del Zhejiang. Nato in una povera famiglia, da adolescente di giorno andava nei campi e portava al pascolo i bufali, e la sera raggiungeva il tempio buddista per studiare alla luce della lampada. Eccelleva nel dipingere fiori di suino e nel comporre poesie, con uno stile poetico semplice e naturale.

Questa è una speciale poesia che accompagna un dipinto, dal linguaggio semplice. Ovviamente questo fiore di susino nero non si trova nella realtà, ma nasce dal pennello del poeta. Nel frattempo non si tratta di una descrizione della bellezza del fiore, ma dell'apprezzamento delle sue qualità da parte del poeta, così conformi al suo stesso animo nobile, che non ammirava potere e nobiltà, e disprezzava la fama e l'interesse. Secondo il poeta, sotto il suo pennello, il fiore di susino non ha bisogno di bei colori, basta che mantenga a lungo la sua fragranza. Questa è la speciale comprensione del poeta dello spirito del fiore di susino, ed in questo consiste anche la bellezza di questa poesia.