jiǔ yuè jiǔ rì yì shān dōng xiōng dì wáng wéi
九 月 九 日 忆 山 东 兄 弟 王 维
dú zài yì xiāng wéi yì kè
独 在 异 乡 为 异 客,
měi féng jiā jié bèi sī qīn
每 逢 佳 节 倍 思 亲。
yáo zhī xiōng dì dēng gāo chù
遥 知 兄 弟 登 高 处,
biàn chā zhū yú shǎoyì rén
遍 插 茱 萸 少 一 人。
Wang Wei (701-760) è un poeta della dinastia Tang originario dell'attuale provincia dello Shanxi. Un artista versatile, si dice che "la sua poesia è pittorica e la sua pittura poetica".
Questa è una sua famosa opera che esprime la nostalgia per la terra natale. I primi due versi descrivono la sua solitaria vita di vagabondo in terre lontane, e la sua continua nostalgia per la terra natale e la famiglia. Con l' approssimarsi delle feste, il senso di solitudine si fa più profondo, e la dolorosa nostalgia della terra natale si moltiplica. Anche se la "bella festa" qui nominata si riferisce alle feste in generale, fa però da preludio alla "festa del doppio nove" (del nono giorno del nono mese lunare) descritta nella poesia. Gli ultimi due versi spiegano che la festa del doppio nove è il giorno della riunione dei familiari, e che sin dall'antichità vige l'abitudine di salire sui monti, fare dei brindisi e sistemare sulle porte di casa dei rami di corniolo. Ora il poeta immagina la scena dei fratelli che salgono a gruppi sui monti e brindano, provando però un senso di mancanza per la sua impossibilità di unirsi a loro nella gioia. La poesia, che fa parlare la controparte, si apre all'immaginazione, rivelando dei sentimenti profondi e inducendo ad infinite riflessioni e fantasie.