Tibet: continui progressi dell'istruzione
  2017-10-10 16:15:02  cri
Negli ultimi anni, il governo centrale cinese e quello locale della Regione autonoma del Tibet hanno investito costantemente nell'istruzione della regione. Di conseguenza le condizioni degli edifici scolastici presentano degli evidenti miglioramenti, così come è in continuo miglioramento la qualità degli insegnanti e dell'insegnamento. In tutta la regione è stata, inoltre, introdotta l'istruzione gratuita a partire da quella prescolastica fino alle scuole medie superiori. Recentemente mi sono recata in visita, insieme ad altri giornalisti, presso la Scuola elementare della città di Shigatse, dove ho potuto vedere con i miei occhi l'ottima filosofia di questa scuola e il suo eccellente ambiente, sia in termini di didattica che di strutture e attrezzature in dotazione.

La Scuola elementare della città di Shigatse è la maggiore scuola elementare di Shigatse, con 40 classi e più di 2.000 alunni. Il campo sportivo della scuola, costruito nel 2015 con più di 4 milioni di investimenti, ha una superficie così vasta che tutti gli alunni della scuola possono farci educazione fisica insieme. Oltre all'edificio dove si tengono le lezioni e quello per gli uffici, nella scuola ce n'è un altro appositamente dedicato all'educazione morale, che è anche il luogo preferito dai fanciulli. Questo edificio è suddiviso in diverse aree, come fosse un museo, e possiede una biblioteca, un'aula culturale, un laboratorio e tante altre aree in cui si svolgono diversi tipi di attività, dove gli alunni ricevono l'educazione morale ed estetica, e praticano attività extracurriculari. Il contenuto delle mostre che si tengono nell'edificio è molto ampio e diversificato, ci sono ad esempio mostre sulla cultura tradizionale cinese, sull'essenza degli edifici cinesi antichi, sull'Opera di Pechino e il teatro cinese, sullo stile di vita ecologico, sulla cultura multi-etnica, oltre a mostre sulla storia, la musica e gli abiti tradizionali dell'etnia tibetana, una aerospaziale e tanto altro, prestando attenzione sia alle scienze naturali che a quelle umanistiche, sia alla cultura tibetana che a quella tradizionale cinese.

Gli alunni della scuola sono per la maggior parte di etnia tibetana e delle 40 classi solo sei sono in cinese mandarino. Il direttore della Scuola elementare della città di Shigatse, Tashi Sonam, ci ha spiegato che l'unica differenza tra le classi in lingua tibetana e quelle in cinese mandarino consiste nell'inserimento o meno della lezione di lingua tibetana nel piano didattico, che per gli alunni tibetani è una lezione obbligatoria.

"Attualmente il governo centrale e i governi di tutti i livelli prestano alta attenzione alla trasmissione della cultura tradizionale e della cultura etnica alle future generazioni. Per noi la lingua tibetana è un punto chiave, e poi c'è la cultura tradizionale e il patrimonio culturale immateriale, tutte queste sono conoscenze che vanno insegnate agli alunni".

Oltre agli alunni tibetani, la scuola offre anche ad alunni di altre etnie che nutrono un interesse per la lingua tibetana l'opportunità di conoscerla e studiarla.

"Gli alunni di altre etnie desiderano studiare un po' la lingua tibetana per integrarsi meglio nella grande famiglia del Tibet, soprattutto per quel che riguarda la lingua di uso quotidiano. Abbiamo appena aperto la lezione di lingua tibetana parlata per gli alunni Han; quando questi ultimi mostrano un maggiore interesse, possiamo prendere in considerazione la possibilità di metterli nelle stesse classi di quelli tibetani. Il Tibet è una zona etnica, per rafforzare la solidarietà tra le diverse etnie, possiamo sperimentare le classi miste."

Zhu Yubing, studentessa del quinto anno della Scuola elementare della città di Shigatse, è venuta nel Tibet con i suoi genitori quando aveva tre anni e attualmente studia nella classe di cinese mandarino. La fanciulla ci ha detto di avere un grande interesse per la lingua tibetana, solo che le risulta difficile la pronuncia. Ama molto il Tibet e spera di poter lavorare e vivere qui da grande.

"Ho visitato più volte Lhasa, Gyangtse e, ovviamente, Shigatse. La cosa che più mi piace in assoluto è il Palazzo del Potala, soprattutto la sera quando è illuminato. È davvero bellissimo. E poi mi piace ogni cosa di Shigatse. Da grande vorrei fare l'insegnante di danza, prima nelle province interne e, poi, quando sarò più professionale, anche in Tibet".

Zhu Yubing ci ha detto che tramite l'attività extracurriculare di danza organizzata dalla scuola ha fatto amicizia con delle studentesse di etnia tibetana. Secondo quanto illustrato da Kelsang Phuntsog, direttore dell'educazione morale della scuola, le relazioni tra alunni di diverse etnie sono armoniose:

"Studenti Han e tibetani vanno molto d'accordo. Ora non ci sono più ostacoli linguistici, possono tranquillamente comunicare tra loro in cinese mandarino".

Infatti, gli alunni tibetani che abbiamo incontrato parlano in maniera fluente il mandarino. Tsela Tso, alunna della quinta classe del sesto anno, ci ha detto che attualmente a scuola la lezione che più le piace è quella di lingua cinese.

"A scuola normalmente parliamo una lingua mista, ossia in mandarino inserendo qua e là parole tibetane. Secondo me, il mandarino è più conveniente e lo usiamo più spesso. Mi piace la lezione di lingua cinese e amo parlare molto durante la lezione, perché in futuro vorrei diventare una presentatrice".

Kelsang Phuntsog non è solo il direttore dell'educazione morale della scuola, ma anche l'insegnante di lingua cinese del quinto anno. Ha studiato in una classe di tibetano dell'entroterra e, nel 2003, è diventato un insegnante della Scuola elementare della città di Shigatse, dopo essersi laureato presso l'Istituto normale Tonghua del Jilin. Secondo lui, anche se gli alunni tibetani incontrano delle difficoltà durante lo studio della lingua cinese, imparano più velocemente rispetto a quando lui era piccolo.

"I fanciulli di oggi sono molto bravi, rispetto a quando eravamo piccoli noi. Quando frequentavo la scuola media tibetana di Jinan, dopo aver conseguito il diploma di scuola elementare, capivo di cosa gli altri stessero parlando ma non riuscivo a rispondergli, non sapevo esprimermi. Adesso gli alunni sanno esprimersi molto bene in lingua cinese. Dopo la lezione loro parlano usando entrambe le lingue, integrando la lingua tibetana con il cinese mandarino. Quando non riescono a spiegare bene un termine in tibetano, lo esprimono in cinese mandarino".

Dall'orario delle lezioni affisso sulla porta dell'aula, abbiamo potuto constatare che le lezioni principali sono lingua cinese, matematica, inglese, musica, belle arti ed educazione fisica, a cui si aggiungono altre lezioni facoltative. Le aule sono provviste di strumentazione elettronica per l'insegnamento come dispositivi video e schermi giganti, che rendono l'insegnamento più visivo, interattivo e dinamico. Il direttore della scuola Tashi Sonam ci ha detto che negli ultimi anni è stata portata avanti l'informatizzazione delle scuole elementari tibetane e che anche le scuole nei distretti rurali dispongono ormai di dispositivi elettronici per l'insegnamento.

"Viviamo nell'epoca dell'informazione. Come scuola esemplare, ci impegniamo nel lavoro di informatizzazione, affinché gli alunni apprendano sia la cultura tradizionale sia le conoscenze di internet. Nel 2020, la regione autonoma del Tibet dovrà realizzare, insieme al resto del Paese, la società moderatamente benestante, quindi non possiamo rimanere indietro nel settore dell'istruzione".

Negli ultimi anni, la qualità delle strutture e del materiale in dotazione, così come quella del personale docente, delle scuole tibetane è stata costantemente innalzata. A partire dall'autunno del 2012, il Tibet ha esteso l'istruzione gratuita alla fase prescolastica, il che significa che ora in Tibet sono 15 gli anni di istruzione gratuita. Questo è un primato della regione autonoma del Tibet, poiché in tutto il Paese, al momento, solo il Tibet fornisce istruzione gratuita dalla fase prescolastica alle scuole medie superiori (o scuole professionali) per un totale di 15 anni. Durante il periodo del dodicesimo piano quinquennale, il Tibet ha investito complessivamente 63 miliardi e 677 milioni di RMB nell'istruzione, con un aumento annuale in media pari al 22,9%; di questi, 10 miliardi di RMB sono stati usati per finanziare i vari tipi di sussidi riconosciuti agli studenti, che hanno permesso di aiutare circa 7 milioni e 47 mila persone.

Non serve ricordare che l'istruzione svolge un ruolo molto importante nell'eliminazione della povertà, nello sviluppo e nella realizzazione della prosperità comune. Per questo motivo, non solo il dipartimento d'istruzione e gli insegnanti del Tibet hanno profuso uno sforzo costante in tal senso, ma anche le varie località del Paese hanno fornito il loro attivo sostegno. Durante il sesto simposio sui lavori per il Tibet del governo centrale, tenuto nel 2015, lo Stato ha deciso di "inviare ogni anno 800 insegnanti in Tibet per aiutare nell'insegnamento e a organizzare la formazione nell'entroterra di 400 insegnanti tibetani", e nell'aprile del 2016 ha avviato ufficialmente i lavori per aiutare il Tibet con gruppi di persone qualificate nel settore dell'istruzione. Fino ad oggi, 800 insegnanti provenienti da scuole elementari e medie inferiori di 17 province sono entrati in 20 scuole del Tibet, aiutandoli a creare una serie di scuole esemplari e standardizzate di alto livello. Nel contempo, 410 insegnanti e amministratori selezionati da scuole elementari e medie inferiori sono andati nell'entroterra per seguire corsi di formazione. Questo modello è già diventato una importante componente del lavoro di riduzione mirata della povertà in Tibet, fornendo un solido supporto intellettuale e la garanzia di persone qualificate per la completa realizzazione in Tibet di una società moderatamente benestante.

Tashi Sonam è direttore di scuole elementari da oltre dieci anni, passando da scuole di contea a scuole di città. Ha visto crescere gli alunni e assistito ai cambiamenti avvenuti nella scuola, divenendo testimone del rapido ritmo di sviluppo e del continuo miglioramento delle condizioni di studio e di vita degli alunni. Per l'alunna del sesto anno Tsela Tso, il Tibet non è affatto distante dall'entroterra. Ha partecipato al Concorso di racconti per bambini bilingue Han e tibetani "Montagna della neve in collegamento con Beijing", vincendo il primo premio. Durante il concorso, ha raccontato le proprie esperienze come figlia di un soldato cinese.

Tsela Tso ha già visitato parecchi posti della Cina, ma quello che le sta maggiormente a cuore è il suo luogo natio.

"Sono stata a Beijing, Hainan, Chengdu, Xi'an e tante altre città. In futuro spero di rimanere in Tibet, per servire la cittadina dove sono nata".

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